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L'aula magna era piena di studenti quella mattina.

Il preside aveva indetto un'assemblea pochi giorni prima, per parlare del ballo studentesco di Natale che si sarebbe svolto tra poco meno di un mese.

Gli studenti erano a dir poco entusiasti da quest'imminente occasione.

Quella sarebbe stata una serata magica.

Non la pensava allo stesso modo Lauren, che aveva categoricamente rifiutato l'invito di Lucy senza cerimonie.                                                                                                                                                                                   L'aveva invitata solamente per cercare di riacquisire il loro rapporto, ma evidentemente nulla si poteva fare.

Lauren non era più presa da lei, e Lucy ormai pendeva dalle labbra di Ashley, la ragazza con la quale aveva avuto più rapporti sessuali nei bagni del terzo piano.

-Laur, sicura di non voler partecipare con me?- chiese Ally, la sua migliore amica.

Nonostante le sue insistenze, il suo era stato un categorico no.                                                                                         Non avrebbe partecipato né con Lucy, né con nessun altro.

Dall'altra parte della grande aula, Camila sussurrava qualcosa all'orecchio di Normani che le stringeva debolmente un ginocchio con una mano.

-Vuoi venire al ballo con me?- chiese Normani guardandola nei suoi grandi occhi marroni.

Camila socchiuse la bocca per la sorpresa e annuì freneticamente, prima di stamparle un bacio sulle labbra, fregandosene delle persone attorno a loro.

-Vado un attimo in bagno- si scusò Normani lasciando la sua postazione per salire ai bagni superiori.

Entrò nel piccolo bagno e fece i suoi bisogni, per poi andare davanti al lavandino a sciacquarsi le mani.

Solo che trovò poggiata al bordo del lavandino una ragazza.

-Ehi- sussurrò flebilmente la scura.

-Mi fai schifo- uno schiaffo dritto in faccia.

-Ti posso spiegare-

-Quando cazzo le dirai di noi? Porca puttana è la mia fottuta migliore amica!-

La ragazza era davvero infuriata, nessuno poteva placare la sua ira.

-Smettila! Ci provo cazzo, ma lei è davvero importante per me-

-Più di me?-

Normani abbassò lo sguardo, incapace di sostenere quello gelido della polinesiana.

 -Le voglio davvero bene, mi dispiacerebbe farla stare male. Mi ha aiutata parecchio.-

-Cosa provi per me? O sono solo una fottuta scopata!?-

Agitò le braccia in aria e respirò profondamente cercando di calmarsi.

-Lo sai che non sei solo questo...-

-Dimmi cosa ti rappresento-

-Io ti voglio bene, ma...-

L'altra la interruppe -Ma volevi solamente fottermi, non sono nulla di più. Avanti, non è così?-

Normani chiuse gli occhi, cercando di trattenere le lacrime, ma non poteva continuare a prenderla in giro.

-Sì, sei solo una scopata-

Un secondo schiaffo la colpì alla guancia, dopodiché la polinesiana piangente e umiliata uscì dalla porta.

Da Camila:                                                                                                                     Babe, dove sei?

A Camila:                                                                                                             
Piccola, aspettami nel corridoio.

Osservava tutte le persone che si aggiravano attorno a lei.                                                                                    
Aveva deciso di prendere un tavolo abbastanza isolato durante l'ora di mensa, aveva bisogno di stare sola e pensare.

Pensare alla sua ammiratrice scomparsa.

Pensare al suo primo amore, Lucy, che a poco a poco le stava sfuggendo dalle mani.

Pensava alla situazione assurda che aveva in casa.

Pensava alle fitte che la attraversavano il cuore ogni volta che vedeva Camila Cabello baciare Normani Kordei.

Prese il suo vassoio ancora pieno e lo gettò nel secchio della spazzatura, prima di recarsi verso l'uscita della scuola per potersi fumare una sigaretta in santa pace.

Il cortile era il luogo ideale, nessun rumore fastidioso e nessuna persona non gradita.

Trovò un albero appartato ed estrasse dai suoi jeans delle marlboro rosse.

Si godette quel momento di relax per dieci minuti buoni, non appena la prima goccia di pioggia bagnò la sua giacca di pelle, corse a ripararsi dentro la scuola.

Guardò l'orologio e notò il ritardo di due minuti.

Andò verso il suo armadietto per prendere i libri per l'ora di storia e piacevolmente notò un post-it.

"E so che non avrei dovuto dirtelo, ma non riesco a smettere di pensarti"

-Wherever you are, 5sos

"Mi manchi come il sole d'inverno

Mi manchi come la pioggia d'estate

Mi manchi in un modo indescrivibile, non riesco a respirare se tu non sei con me"

Lauren sorrise sincera, la sua ammiratrice era tornata

Forse questa volta per restare.

Sweet Songs [Camren]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora