Caos

1K 67 3
                                    

L'ultima volta che era entrato in quella elegantissima stanza, aveva trovato tutto pulito e in ordine. Le tonalità che spiccavano erano il nero, il bianco e il rosso. Il pavimento era in legno di mogano cosí come tutti i mobili presenti, tranne il divano...quello era in pelle nera. Dietro il grande letto si trovavano due vetrate incorniciate da tende scurissime. Le pareti erano appunto nere e bianche, le lenzuola e i cuscini altrettanto. Alla destra della soglia si trovava una grande scrivania sulla quale di solito stavano pile ordinate di fogli. Ma quel giorno no. Quel giorno qualsiasi cosa era o sul pavimento o sul letto disfatto e stropicciato. Parecchi oggetti erano rotti, molti vestiti erano stati lanciati alla rinfusa in un angolo mentre l'unica cosa che era rimasta in piedi in tutto quel caos era una bottiglia di whisky quasi vuota con un bicchiere accanto. Simon restò di stucco. Cosa era successo alla stanza? Cosa era successo a Raphael? Quel Raphael che ora cercava di prendere piú fogli possibili da terra per far sembrare -inutilmente- un pochino piú ordinato quel caos. Il silenzio era imbarazzante. Il niño era ancora sulla soglia a chiedersi se fosse piú saggio parlare o scappare lontano. Dopo una decina di minuti circa il piú grande aprí bocca per chiedere: " te puedo offrire qualcosa?" Ma il neo vampiro non stava ascoltando. Infatti a sua volta disse..." mi spieghi cosa diamine é successo qui dentro?! É passata per caso una mandria di elefanti?!"
"No es che ho avuto un...problemino...che me assilava..."
"Quindi quando tu hai un 'problemino' lo risolvi rompendo e lanciando le cose?"
"Infatti non ho mai detto che l'ho risolto niño!" Disse Raphael con un sorriso. Ma dalla voce si capiva che non era per nulla allegro. "Comunque lewis, non hai risposto alla mia domanda...te gusta un poquito de sangue...o de whisky..."disse indicando la bottiglia. Simon non rispose quindi il grande si diresse verso la porta, lo scansò e, pochi istanti dopo, tornò con due calici pieni di sangue tra le mani. Ne offrí uno al piú piccolo dicendogli di accomodarsi e a sua volta si sedette sul divano. Simon era riluttante. Non voleva mandar giú quella sostanza, ma il richiamo era troppo forte...non si sfamava dal giorno della sua trasformazione. Cominciò a ingurgitare velocemente e, quando ebbe finito, si girò verso Raphael che lo guardava divertito mentre sorseggiava lentamente. "Ne vuoi ancora vero?" Disse in preda ad una strana felicitá. Il ragazzo non voleva rispondere. Era combattuto. Ma il capo fu molto piú veloce ed abile. Gli prese il calice vuoto dalle mani tornando quasi subito con quello pieno. Quando Lewis seppe controllarsi si girò e decise di chiedere, seppure intimorito, una cosa a Raphael. "É da un pò che mi faccio questa domanda...perché vuoi aiutarmi? Tu mi odi! O meglio é quello che mi hai fatto capire..."
"Yo non te odio...e sai una cosa? Nemmeno io so por qué te aiuto! Quindi per ora non saprei responderte. Piuttosto me diresti esattamente perché non hai sviluppato i tuoi sensi? Credo de non aver mai visto uno testardo come te e credimi de esperienza ne ho!" Disse scrutandolo. "Io non ero pronto a tutto questo credo...e poi da solo non ci riuscirei mai! Insomma non ho idea di come si faccia a 'sviluppare i miei sensi' quindi..."
" se lo desideri puedo insegnartelo io...es quasi l'alba...espérame un momento" lo spagnolo si alzò di scatto trascinando le pesanti tende scure per chiudere fuori il giorno nascente, cosí da nascondere a loro stessi la bellezza della vita umana che, purtroppo, non gli apparteneva piú.Simon si incupì fissando un punto sotto i veli neri, da dove sbucava un minuscolo raggio di luce. Cosa aveva mai fatto per meritare tutto quello? L'oscurità, la notte non lo attiravano...eppure doveva costringersi a farseli piacere solamente perché Clary aveva deciso come farlo vivere. "Hola mi senti?!" Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri solo quando si trovò davanti Raphael che lo scuoteva dalle spalle e mormorava stranezze in spagnolo. "Cos...? Oh scusa stavo...pensando."
"Credevo che fossi en trans o una cosa del genere!" "Giá...di cosa parlavamo?"
"Te stavo dicendo che se avessi voluto te avrei insegnato yo l'autocontrollo y todo el resto...comunque ci penseremo domani. Vado a prenderte le lenzuola." "Ah si ok...Raphael? Volevo ringraziarti per...per avermi ospitato"
"¡De nada niño!" Disse lo spagnolo facendo l'occhiolino. Quando finalmente si furono sistemati, e il respiro di Raphael si fece regolare, Simon chiuse gli occhi abbandonandosi ai sogni.

Mi Niño_Saphael itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora