Illusioni

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Si accesero le luci. "Hei niño, che succede? Se cominciamo cosí..." "Raphael, mi ricordo tutto." "Forse es meglio se andiamo via da qui."
Tornarono nella grande stanza che ora era completamente pulita. Tutto era dove doveva stare. Tranne Simon. Lui non si sentiva parte di quel posto. "Raccontame tutto quello che te ricordi" disse Raphael riempendo due calici con del sangue. Ne porse uno al più piccolo che lo accettò senza però vuotarne il contenuto. "I tuoi occhi... mi ricordo i tuoi occhi... e io che morivo, soffocavo. Le catene, la stanza vuota nella penombra e te, Raphael. Mi ricordo il mio risveglio." Raphael, che aveva cominciato a bere, quasi si strozzò. "Te...te ricordi?" "Si. Cioè voglio dire... te ne sono grato in un certo senso, ma capisci bene che... insomma è una cosa imbarazzante! E ripeto non sto dicendo che non sia stato utile" "¡Jesus! Sei logorroico niño!" Simon si ammutolì fissando il contenuto del calice. "Escúchame, quello che te es successo la scorsa notte, non significa nada. Te serviva aiuto perciò non ti fare illusioni." Riprese Raphael duramente. Il ragazzo si sentiva strano, perché per un momento aveva creduto che Raphael si fosse preoccupato per lui. Ma a quanto pare non era cosí.
"Io...scusami, a volte è piú forte di me." Ecco. Stava riuscendo a farsi odiare. Ma d'altronde era quello il suo piano iniziale -odiarmi sarà più facile che amarmi- si diceva,anche se infondo sapeva di aver bisogno di lui piú di qualsiasi altra cosa. Ma come poteva ammetterlo se non riusciva nemmeno ad accettarne il pensiero? Simon invece se ne stava in silenzio e, nonostante la sete, non aveva voglia nemmeno di assaggiare il sangue che gli aveva offerto l'altro. Come al solito era stato uno stupido...Faceva sempre stupidaggini, e la gente era sempre pronta a prendersene le responsabilità, tranne Raphael. A Simon sembrava che certe volte non gli importasse nemmeno di se stesso, ma ovviamente non era cosí. Gli importava eccome, perché proprio in quel momento stava combattendo una guerra nella sua mente. Voleva solo urlare e mettere a soqquadro la sua maledettissima stanza, ma decise che non sarebbe stato saggio. Quindi si appoggiò alla scrivania stringendone i bordi piú delicatamente possibile. Ma ovviamente la forza di un vampiro incazzato è maggiore di quella di un mondano incazzato... e il legno cedette rovesciando tutte le carte e i preziosi soprammobili per terra. " O mio...Raphael cosa stai facendo!?" Raphael non si mosse. Fissava il vuoto senza dire una parola. "Raphael...?" In quel momento bisbigliò qualcosa di incomprensibile e Simon che non aveva capito gli chiese di ripeterlo. "Te ho detto de uscire! Por el tuo bene! Esci Dannazione!" Simon era confuso e Raphael ancora di più. "Posso aiutarti..." "FUORI!"
Il ragazzo si catapultò fuori dalla camera chiudendosi la porta alle spalle e, proprio in quel momento, si sentirono dei rumori assordanti di vetri infranti, cose lanciate e legno spezzato.

Simon aspettò che tutto quel casino cessasse per poi entrare timidamente nella stanza. Vide Raphael di spalle, in ginocchio e con la testa tra le mani. Simon si avvicinò lentamente, terrorizzato dal fatto che il più grande potesse ucciderlo in un secondo. Gli si inginocchiò accanto, sussurrò il suo nome appoggiandogli una mano sulla spalla, ma Raphael non si mosse, era completamente ed innaturalmente immobile.
"Ascolta... Qualsiasi cosa sia successa, parlamene...Tu c'eri quando io avevo bisogno di te...Vorrei restituire il favore, perciò smetti di fare il vampiro orgoglioso e dimmi cosa ti è preso" gli disse Simon. "Es todo cosí sbagliato" Parlava con un tono di voce cosí carico di rabbia mista a tristezza che Simon si chiese se fosse davvero il ragazzo di ghiaccio che aveva creduto di conoscere fino ad allora. La sua magnifica armatura si stava sciogliendo. Come avrebbe potuto sopportare tutto quel dolore per l'eternità? Come diamine avrebbe fatto ad odiare Simon? Quello stesso ragazzo che ora era inginocchiato accanto a lui e che cercava di aiutarlo, che era sempre cosí chiacchierone e rompiscatole da star male e che lo faceva impazzire, caspita se lo faceva impazzire! Raphael scostò lentamente le mani dal viso per poi girarsi verso Simon con altrettanta lentezza.Quei suoi grandi occhi che lo guardavano con preoccupazione...quel suo comportamento cosí umano...Quelle sue labbra piegate in un sorriso gentile...Non doveva, sapeva che non doveva. Ma non gliene importava nulla! Almeno avrebbe avuto la soddisfazione di averci provato! Almeno se lo avesse scacciato avrebbe provato un piccolo momento di felicità nella sua triste e cupa vita! Quindi lo fece. Avvicinò il viso a quello del ragazzino e per un breve istante le loro labbra si sfiorarono. Fu un bacio veloce, dolce, strano e bellissimo. Ma durò un istante perché Raphael fu preso dal panico e scappò a nascondersi.
Simon POV.
Cosa è appena successo? Forse sono stanco ed immagino le cose. Non può essere appena accaduta una cosa simile. Raphael mi ha baciato? Sono senza parole. Sembrava cosí tormentato...È per me che ha spaccato tutto? Dove è andato adesso? Perchè è scappato? Non capisco piú nulla. Devo trovarlo. Sembrava cosí triste. Io non so cosa pensare. La mia mente come nel sogno mi dice di scappare ma...Non posso. La verità è che io...Credo di provare un sentimento per lui. Non ne sono certo al cento per cento perché fino a qualche giorno fa credevo che mi piacesse Clary, ma quando quella sera é entrato nella mia stanza qualcosa è cambiato. Qualcosa è scattata dentro di me. Ma mi ha baciato. E io non ho provato disgusto o riluttanza come credevo. Ho paura di lui certo. Mi mette in soggezione e ora...Beh ora non so dove sia. Sono ancora un po' sconvolto ma devo trovarlo. Esco dalla sua stanza e mi aggiro per l'hotel. Al piano di sotto, nulla. Al primo piano, nulla. Nelle cantine, nulla. La mia ultima speranza è la soffitta. Finalmente lo trovo. È seduto e guarda fuori attraverso una piccola finestra. Sta per sorgere il sole.

Mi Niño_Saphael itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora