Delusioni

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Erano confusi, insonnoliti, ma perfettamente combacianti. Restarono in quella posizione per quelle che sembrarono ore, fino a quando Raphael non scese dal letto dirigendosi all'armadio. "Dove vai?" Chiese Simon sollevandosi sui gomiti. "Devo andare in missione niño. Sarò de ritorno presto. Tu nel frattempo fa come se fossi a casa tua" "A proposito di casa mia...dovrei andare a prendere alcune cose..." Santiago lo interruppe guardandolo storto "Non se ne  parla. Tu sei troppo inesperto e fuori es troppo pericoloso per te. Promettime che non ti muoverai dall'hotel" cosí dicendo si avvicinò al letto e stampò un bacio leggero sulle labbra di Simon. Un secondo dopo era sparito. Il ragazzo si alzó lentamente e, dopo aver riflettuto a lungo sul da farsi, si incamminò verso l'uscita, diretto a casa di sua madre. Solo una volta arrivato sulla soglia si fermò risentendo nella sua testa le parole che gli aveva detto Raphael. Si sentí in colpa...ma si disse che se non avesse saputo non avrebbe sofferto.
Entrò dalla finestra e, ricacciando indietro il rimpianto, la tristezza e la nostalgia, mise in uno zaino dei vestiti, dei fumetti, le cuffie e l'MP3 agguantò la chitarra ed esitò solo per un momento. Dopodiché saltó giù e corse nella notte. Verso il DuMort.
Ma non poteva sapere che c'era qualcuno già di ritorno. Una volta arrivato nella grande stanza, infatti, si accorse che vi era Raphael seduto sul bordo del letto, con un calice nelle mani ed un viso abbastanza incazzato e al contempo offeso. In un batter d'occhio fu vicino a Simon e gli disse "donde sei stato, niño? Non me avevi promesso che saresti restato qui? Cosa ti é saltato in quella geniale testolina?!"
Dopo aver preso coraggio il più piccolo accennò ad una risposta che gli morí però in gola. "Raphael...io mi stavo annoiando e avevo bisogno delle mie cose. E poi sono stato via per poco, voglio dire il tempo di andare e tornare..." "Sono passate 5 ore Simon. 5 ore brutto hijo de puta!" "Io...io...perdonami sono stato impulsivo ed incosciente. Non si ripeterà stanne certo." Restarono in silenzio per parecchio tempo, l'aria era carica di rabbia, di delusione e di paura. Questa tregua fu rotta da un urlo straziante. Era Simon. La sua pelle stava bruciando. Le tende erano rimaste aperte ed il sole stava sorgendo. Fece appena in tempo a rendersene conto che si ritrovò sotto la scrivania, ferito e sanguinante. Era successo tutto in un secondo, era stato scottato e Raphael lo aveva spinto. Ma ora dove era? Simon non lo vedeva di certo! Era sparito. Si sentiva un lamento basso, quasi di sottofondo. Le tende erano state chiuse e una scia di sangue tacciava un percorso. Il più piccolo si mise in piedi barcollando seguendo quella scia. La stanza era immersa nel buio talmente a fondo, che nemmeno la super vista da vampiro permetteva di vedere qualcosa...quindi si affidò all'udito. Ora che si avvicinava riusciva a vedere un corpo rannicchiato e tremante in un'angolo dall'altra parte della stanza. Ed era lui . Raphael.

Mi Niño_Saphael itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora