Capitolo 9.5

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Isabelle e Simon si erano conosciuti una notte in cui lei pensava si sarebbe spezzata ulteriormente, la notte in cui il ricordo di Max si era fatto più vivo che mai. Invece era arrivato Simon, come un principe azzurro su un cavallo bianco con la mano tesa verso di lei, pronta a salvarla. In realtà, pensò Isabelle, Simon era più lo stalliere che curava il destriero del principe. La ragazza si mise a ridere e si voltò, osservando il volto del ragazzo completamente rilassato. Suo fratello maggiore, quella sera dopo la festa, era andato a casa di Magnus e quindi lei aveva avuto l’appartamento tutto per sé. Per lo meno, lo avrebbe avuto fino a tardi: Alexander non si fermava mai a dormire dal suo ragazzo.
In quel momento era seduta sul letto con indosso la maglietta di Simon, una delle sue solite magliette buffe con una scritta strana. Simon era sdraiato a letto, il lenzuolo lo copriva solo fino alla vita. Isabelle allungò una mano al volto del ragazzo, spostando una ciocca caduta sugli occhi. I suoi occhiali erano appoggiati sul comodino, i suoi vestiti sparpagliati per tutta la stanza. Erano passate poche settimane dal loro primo incontro, ma Isabelle sentiva di essergli sempre appartenuta. Gli carezzò distrattamente una guancia e sorrise nel buio della notte, dandosi dell’idiota innamorata. Perché lo era, Isabelle si sentiva camminare sulle nuvole. Non solo quando passava il tempo insieme a lui, ma anche quando non si vedevano. Simon l’aveva resa più sicura di quanto già non lo fosse. Si era sempre sentita una donna forte, ma con Simon accanto la sensazione era notevolmente aumentata.
Simon aprì lentamente gli occhi, svegliato da quelle attente e lievi carezze sul suo volto. Subito puntò lo sguardo alla mano, per poi farlo salire lungo il braccio, raggiungendo il suo meraviglioso volto e i suoi occhi  scuri e profondi.
‹‹Ciao!››
La sua voce era assonnata, il suo corpo completamente rilassato. Isabelle gli sorrise e tornò a sdraiarsi accanto a lui, mettendosi su un fianco e continuando a dedicargli quelle piccole e piacevoli attenzioni.
‹‹Hey, non volevo svegliarti.››
Il ragazzo le sorrise, allungano una mano sul fianco della ragazza e tirandola contro di sé. Amava sentire i loro corpi vicini, i loro odori che si mischiavano.
‹‹Lo avresti comunque dovuto fare, non penso che tuo fratello sarebbe molto felice di avermi qui.››
Isabelle ridacchiò e poi avvicinò le labbra alla gola di Simon, dandogli un bacio sul pomo d’Adamo.
‹‹Ormai l’hai conosciuto, quindi potresti fermarti questa notte a casa mia. Mi piace dormire con te e trovarti al mio risveglio.››
Il ragazzo ridacchiò e allungò una mano sulla schiena di Isabelle, iniziando a carezzarla lungo la spina dorsale, salendo verso il collo e scendendo verso i glutei.
‹‹Anche a me piace passare la notte insieme, il tuo profumo mi inebria. Soprattutto dopo che abbiamo fatto l’amore!››
Per la prima volta, Isabelle arrossì. Simon la trovò incredibilmente adorabile e le diede un leggero bacio sulle labbra. Isabelle gli aveva completamente stravolto la vita in pochissimo tempo, e lui non poteva fare altro che esserne estremamente felice. L’aveva già vista prima di conoscerla quella sera fuori dal locale dove aveva suonato. L’aveva trovata incredibilmente bella e attraente, con un’aura che emanava una forza pura e indistruttibile. Chi non si sarebbe innamorato di una donna come lei? Eppure la vedeva che si circondava di persone inadatte, forse di bell’aspetto e simpatiche, ma che non erano davvero interessati a conoscerla. Simon l’aveva sentita ridere e aveva immediatamente pensato che fosse il suono più bello del mondo, ma quando si era voltato a guardarla i suoi occhi erano spenti. Una donna come lei doveva ridere e avere gli occhi che brillavano più delle stelle in cielo.
‹‹Grazie, Lewis.››
Simon le sorrise dolcemente, affondando la mano nei suoi folti capelli.
‹‹Per cosa?››
Isabelle poggiò la fronte contro il suo petto, chiudendo gli occhi e inspirando il suo profumo.
‹‹Per essere qui con me, per aver scelto me.››
Simon le baciò la nuca, stringendola tra le sue braccia, proteggendola dal mondo.
‹‹Sei tu che mi hai scelto, ma… ti sceglierei comunque ogni giorno.››
Isabelle si fece piccola tra le sue braccia, intrecciando le gambe con quelle del ragazzo. Si sentiva incredibilmente fortunata ad avere Simon al suo fianco, perché aveva iniziato a vedere la vita in modo diverso. Per lei la sua vita si divideva in due: prima di Simon e con Simon. New York aveva sempre avuto quei meravigliosi colori che scaldavano il cuore di tutti, ma lei pensava di essere difettata. Vedeva quei colori, ma non li sentiva parte di sé. Poi aveva conosciuto quello strano ragazzo nerd, che le aveva mostrato un mondo nuovo, che le aveva tolto le bende dagli occhi. E finalmente i colori di New York li poteva sentire, le erano entrati nel corpo e l’avevano riscaldata come fuoco vivo. Simon l’aveva portata in luoghi che non aveva mai visto, piccoli posti di puro paradiso disseminati per una New York che pensava di conoscere. Uno di quei pomeriggi erano alla scoperta di un piccolo e poco frequentato parco, i colori dell’autunno li circondavano. Simon l’aveva presa per mano e le aveva detto che non avrebbe mai smesso di vivere New York, che ogni giorno c’erano dei posti sconosciuti da visitare. Anche Isabelle voleva essere in grado di stupirlo, quel giorno gliel’aveva confessato.
“Simon, un giorno anche io ti mostrerò un posto che non hai mai visto.”
“Lo stai già facendo, Izzy, mi stai mostrando posti del tuo cuore che avevi tenuto segreti. Sono quelli i veri angoli di paradiso di questa città.”
Simon chiuse gli occhi e ispirò l’odore dei suoi capelli: avevano qualcosa di selvaggio, irraggiungibile. Cos’altro avrebbe mai potuto chiedere dalla vita? Aveva avuto la fortuna di avere una donna forte e intelligente tra le sue braccia, una rarità che non si sarebbe mai fatto scappare. Erano fatti per stare insieme e lui ne era fermamente convinto.
‹‹Ti amo, Isabelle Lightwood.››
La ragazza aprì gli occhi di scatto e si spostò, guardando il volto di Simon. Era incredibilmente serio, ma dai suoi occhi traspariva tutta la dolcezza del mondo. Gli credeva, aveva deciso di credergli.
‹‹Dillo ancora.››
Simon sorrise, baciandole l’angolo della bocca.
‹‹Ti amo!››
Lei gli gettò le braccia al collo e gli dedicò un lungo bacio, fresco e liberatorio. Erano uniti da qualcosa che era indecifrabile, quello che li univa era un amore secolare.
‹‹Anche io ti amo, Lewis. Guai a te!››
Lui rise genuinamente, affondando il volto nell’incavo del suo collo e baciandolo delicatamente. La pelle di Isabelle era estremamente morbida.
‹‹Di cosa hai paura?››
Nel buio della notte, Isabelle lo strinse di più e trattenne le lacrime. Di cosa aveva paura? Di tutto. Simon era diventato fondamentale per lei, non riusciva più ad immaginarsi una vita senza di lui. Era un ragazzo strampalato, ma era il suo ragazzo e lei se ne era perdutamente innamorata. Aveva paura di perderlo. Quella era una paura che si era insinuata dentro di sé da ormai cinque anni. Aveva già affrontato il dolore straziante di una perdita, portava cicatrici visibili ed invisibili. Perdere Simon sarebbe stato il colpo di grazia.
Simon percepì il suo silenzio e cercò di infonderle sicurezza, carezzandole dolcemente i fianchi scoperti. Passò un dito lungo le sue cicatrici, sentendo il suo corpo vibrare a quel tocco.
‹‹Io non so cosa hai dovuto subire, Isabelle, ma non devi avere paura. Io sono qua, sarò sempre qua.››
La sentì trattenere un singhiozzo. Il cuore del ragazzo si strinse in una morsa.
‹‹Simon…››
Lui sorrise, baciandola ancora. Era tremendamente bella anche quando piangeva, anche quando si sentiva fragile e insicura. Era Isabelle, l’avrebbe sempre trovata maestosa.
‹‹Sono qui, Izzy, e ti sto dicendo che ti amo.››
‹‹Sono piena di cicatrici.››
‹‹Non mi importano, tu sei comunque la donna più bella del mondo. Sei forte, intelligente. Ci sei solo tu e ci sarai per sempre solo tu.››
Sorrise, mentre una lacrima le scivolava lungo la guancia. Simon la catturò con le sue labbra, per poi osservare attentamente il volto della ragazza. Le ultime settimane passate con lei sembravano venire da un film d’amore, tutto era stato perfetto. Avevano anche litigato qualche volta, ma fare la pace era la cosa più bella del mondo. Quando si arrabbiava, Isabelle incrociava le braccia al petto e lo guardava con un sopracciglio alzato. Lui non riusciva mai a resisterle, non riusciva nemmeno a restare arrabbiato o fingersi tale. La prendeva per i fianchi e la baciava, sentendosi sempre più vivo ogni volta che le loro lingue si toccavano e danzavano insieme. Anche in quel momento era tremendamente… divina, surreale quasi. I suoi occhi grandi erano leggermente lucidi, i suoi capelli completamente spettinati. Era triste, ma restava lo stesso una dea.
‹‹Non andartene mai, Izzy.››
‹‹Non lo farò!››
Restarono in silenzio e abbracciati per diversi minuti, ascoltando i rumori della notte. Si era fatto tardi, probabilmente Alexander sarebbe arrivato di lì a poco. Ma cosa le importava? Lei era tra le braccia dell’uomo che amava, il resto era tutto una sciocchezza, era tutto superfluo.
La ragazza chiuse gli occhi e inspirò a fondo, rilassandosi e non pensando più alla paura di perdere Simon.
‹‹Simon, vuoi sapere la storia delle mie cicatrici?››
Lui si alzò con il busto, poggiandosi sugli avambracci. La osservò attentamente e notò che si era rilassata.
‹‹Non voglio forzarti a farlo, lo sai.››
Sorrise e si mise sulla schiena, carezzandogli la spalla con l’indice, mentre gli occhi guardavano distrattamente il corpo nudo del ragazzo.
‹‹Lo voglio fare. Ti amo, mi fido di te. Voglio raccontarti la mia storia.››





Lo so, è un capitolo corto e dopo una settimana di attesa vi aspettavate di più (?). 
La prossima settimana, ahimè, avrete il flashback di quello che è successo a Max. Lettori avvisati, mezzi salvati. 
I capitoli Sizzy sono sempre un po' corti, ma in mia difesa dico che per loro non ho elaborato niente e quindi li inserisco qui e là (non è detto che dopo questa FF non scriverò una FF SizzyAU con Simon e Isabelle di QUESTA storia). 
Detto ciò, alla prossima settimana con il flashback!

Autumn in New York | Malec AUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora