Capitolo 13

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I giorni trascorrevano tranquilli, Hermione era tornata allegra come sempre e le sembrava che niente potesse andare meglio. Con marzo era arrivata anche la primavera, con un bel sole che scaldava i fiori viola e rosa sparsi per tutto il parco. Quando Ginny aveva saputo di quella sera tra lei e Draco l'aveva quasi fatta cadere dal letto, tanto l'entusiasmo.

"Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene!" esclamò, abbracciando forte Hermione. Alla ragazza vennero quasi le lacrime dalla felicità, così sorrise grata all'amica e scesero insieme come ogni giorno nella Sala Grande, per la colazione. Era caldo in modo particolare, ed Hermione pensò, mentre si rinfrescava con del succo di zucca, di essere fortunata ad avere doppie Pozioni quel giorno: il fresco dei sotterranei sarebbe stato alquanto benefico. Insieme al succo aranciato cercò di mangiare anche un uovo, ma il periodo passato ad ignorare il cibo la fece bloccare al terzo boccone, colta da una leggera nausea. Preferì invece un po' di pane, e si tranquillizzò pensando che adesso andava tutto bene. Ginny, che invece era ben felice di gustarsi la sua porzione di porridge, finì la colazione di Hermione, ed insieme scesero le scale semi-buie. L'oscurità e gli spifferi nelle pareti di pietra fecero venire dei lievi brividi negli studenti, i quali li preferivano però ai raggi di quel sole insolitamente caldo per la stagione. La fortuna di Hermione, comunque, non si fermò lì: scoprì infatti di condividere le ore di Pozioni con Serpeverde, così, notando una testa biondo pallido, lanciò uno sguardo eloquente ma indiscreto a Draco, il quale, ne era sicura, lo aveva pienamente colto. La mattinata passò veloce come il vento, tra i fumi dei calderoni e il chiacchiericcio allegro dei ragazzi. Seamus, per miracolo, non fece esplodere niente, anche se a fine lezione aveva comunque il naso sporco di nero. Hermione e Draco non fecero altro che scambiarsi occhiate, tanto che ad un certo punto Ginny -che faceva coppia con l'amica- non la fece voltare, sbuffando con finta irritazione. 

"Sai Hermione, capisco che abbiate fatto pace, ma almeno resta concentrata!" le bisbigliò ridendo, mentre Hermione arrossiva un po'. Per sfortuna (o fortuna?) Lumacorno si trovò a passare proprio in quel momento e, rivolgendosi alle ragazze, disse infatti:

"Sta bene, signorina Granger? La vedo un po' rossa in viso..." 

Mentre Ginny si cacciava sotto il tavolo per non scoppiare a ridere, la ragazza si affrettò a rispondere, ignorando l'amica:

"Grazie signore, sto bene, ma forse qui dentro fa troppo caldo. Non è che potrei uscire un attimo a prendere un po' d'aria?" Lumacorno la assecondò con un sorriso e, durante il tragitto fino alla porta, Hermione si sentì osservata da un paio di occhi grigi. Si chiuse la pesante porta di legno alle spalle e sospirò forte. Era bellissimo quel loro gioco di sguardi. Si intendevano solo loro due, non c'era posto per gli altri. Sarebbe stato bello se avessimo potuto parlarci  pensò Hermione, e non ebbe neanche il tempo di finire la frase che sentì la porta dietro di lei schiudersi, e voltandosi vide la figura alta di Malfoy che ne usciva. La ragazza sgranò gli occhi, sorpresa e felice allo stesso tempo: era venuto appositamente per lei? 

"Che ci fai qui?" gli chiese allegra. 

"Diciamo che avevo voglia di uscire, mi stavo annoiando" le rispose vago, avvicinandosi sempre di più. Hermione trattenne a stento un risolino: le faceva un piacere enorme che anche lui avesse voglia di stare un po' solo con lei. Lo guardò con un sorriso leggermente sghembo, orgogliosa. Si baciarono con tenerezza per lungo tempo, finché non furono interrotti dal suono della campana che li spaventò entrambi. Tornarono svelti in classe per sistemare le loro cose approfittando della confusione generale, e nessuno si accorse che erano entrati insieme. Nessuno tranne Ginny, ovviamente. Quando rivolse all'amica un sorriso che di innocente non aveva proprio niente, Hermione le tirò addosso uno straccio piuttosto sporco e, ridendo, le disse:

"Certo che a te non sfugge proprio niente eh?" Ginny, in tutta risposta, le fece una linguaccia che avrebbe fatto invidia a Pix e l'aiutò a ripulire la loro postazione. Quando ebbero finito, si diressero con la massa di ragazze e ragazzi ai piani di sopra, pronte per il pranzo. Per la prima volta, Hermione sentì di avere davvero fame, e mangiò con gusto, assaggiando quasi tutte le prelibatezze servite nei piatti dorati.  Il pomeriggio Ginny sarebbe stata occupata le prime due ore con Divinazione, mentre Hermione l'avrebbe aspettata nella Sala Comune studiando; il carico dei compiti si stava quasi moltiplicando tanto più ci si avvicinava agli esami, e cominciava a sentirsi una certa tensione tra gli studenti più anziani. Si sistemò in una delle poltrone rosse tuttavia, prima di aprire il primo libro, Hermione scrisse due lettere: una indirizzata a Viktor e l'altra ad Harry e Ron. Dopotutto, era da un po' che non sentiva gli amici.

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