40 di noi lavorano in miniera

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Siamo in quaranta a lavorare nella miniera. È un lavoro pericoloso e logorante, ma la paga ci manda avanti. Molti dei miei amici, così come me, non hanno molte altre possibilità di lavoro in questa città. Noi lavoriamo, lavoriamo e lavoriamo, scavando per questo rame così prezioso.

Di tanto in tanto c'è un crollo. Talvolta qualcuno ci rimane secco. Purtroppo è normale per questo genere di lavoro, perciò l'entrata della miniera è strettamente sorvegliata per tutto il tempo.

Quindi, quando sentimmo l'urlo, naturalmente corremmo verso il luogo dell'incidente. Quello che trovammo ci inorridì.

C'era un uomo lì, ma era così malmesso che nessuno di noi riuscì a riconoscerlo.

La sua faccia era stata interamente strappata, lasciando solo un agghiacciante volto fatto di tendini, ossa e muscoli. I suoi vestiti erano scomparsi, quindi potevamo vedere che aveva senza dubbio la corporatura massiccia tipica dei minatori... non sapevamo chi fosse.

Naturalmente evacuammo la miniera.

L'entrata era rimasta sigillata e le telecamere a circuito chiuso non mostrarono nessuno arrivare o andarsene durante le ore di lavoro. Nessuno aveva toccato il portone d'entrata a parte i minatori.

Non riuscimmo mai a capire chi fosse quell'uomo, o come sia morto. Quello che però mi lascia ancora perplesso è che anche quel giorno uscirono quaranta persone dalla miniera.

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