L'incontro

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Era una giornata come le altre e, puntualmente, andavo di corsa. Ero appena uscita dall'università e mi aspettava una lunga attesa alla fermata dell'autobus prima di arrivare a casa cambiarmi in fretta e, andare dalla signora Swich per badare alla sua bimba Jordan, di appena quattro anni.

Ormai era così da un paio di anni da quando, dopo aver finito il liceo, decisi di frequentare l'università.

La mia era una famiglia modesta mio padre lavorava presso i cantieri della città mentre mia madre aveva lasciato la sua professione d'infermiera per dedicarsi interamente a me e badare alla casa.

Fino al liceo i miei genitori erano riusciti a mantenermi senza farmi mancare niente ma, una volta diplomata decisi di contribuire anche io alle spese per gli studi trovando così questo lavoro di baby sitter presso gli Swich.

Quando arrivai a casa Swich mi accorsi che la porta era aperta e sentii un gran frastuono provenire dalla camera del piano di sopra, non volendo sembrare indiscreta bussai ugualmente e aspettai che qualcuno venisse ad aprirmi.

Passarono pochi secondi quando vidi sbucare una testolina che man mano mi guardava cominciava a sorridere. Avendo capito di chi si trattasse le dissi:

<Ciao Jordan>
Lei sempre felice quando mi vedeva, rispose:
<Ciao Annie finalmente sei arrivata!>

Mi sembrò strano che fosse stata Jordan ad aprirmi la porta visto che i signori Swich erano molto attenti a queste cose.

<Dov'è Harriet? Come mai sei venuta tu ad aprirmi?>
<Harriet è di sopra con la mamma, stanno preparando la stanza per lo zio Lucas che arriva domani.>
<Lo zio Lucas?> Domandai
<Si si, proprio lo zio Lucas.>

Una voce rimbombo' per tutta la casa era proprio la signora Jane Swich che interruppe la mia.

<Oh salve signora Swich stavo giusto chiedendo a Jordan come mai fosse stata lei ad aprirmi e non Harriet come di solito.>

<No tranquilla Annie è tutto normale, domani arriva mio fratello Lucas da Londra ha appena terminato il master in economia e finanze e non vedo l'ora di rivederlo finalmente.>

<Capisco signora Swich, allora Jordan andiamo nella tua stanza, così finiamo il disegno di ieri?>
<Si Annie dai sbrigati.>

La sera a casa, dopo aver cenato, mio padre si spostò in salotto per guardare l'incontro di football come d'abitudine mentre io e mia madre finimmo di rassettare, quindi ne approfittai e le chiesi:

<Mamma ma tu, sapevi che la signora Swich avesse un fratello?>

Mia madre evidentemente non preparata a quella domanda, rimase un po' in silenzio per dirmi subito dopo:

<Lucas Swich, finalmente si è rifatto vivo>
<Si arriva domani da Londra dopo due anni>
<Speriamo almeno che sia cambiato dopo questo tempo passato via.>
<Perché dici così mamma?>
<Tu non lo conosci Annie, non ti sei persa niente, anzi ti sei risparmiata uno di quei ragazzi prepotenti, arroganti che pensano di poter comprare tutto e tutti con i soldi e una volta che ci sono riusciti fanno ciò che credono. Guarda Annie, certe persone è meglio perderle che trovarle.>

Addirittura pensai tra me.

Mi accorsi che mia madre rimase turbata da quella conversazione decisi quindi di non chiederle più niente per il futuro.

In effetti a pensarci bene quella degli Swich era una famiglia un po' strana, la più ricca della città, grandi progettatori navali da generazioni infatti tutti in città lavoravano per loro compreso mio padre.

FANTASMI DAL PASSATODove le storie prendono vita. Scoprilo ora