La lite

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La mattina dopo a lezione fui molto distratta, tanto da non capire niente di ciò che avevano spiegato.

 Uscita dall'università mi incamminai verso casa non facevo altro che pensare alla sera scorsa, al modo strano di conoscere il famoso Lucas.

Effettivamente era davvero arrogante e presuntuoso per come lo aveva descritto mia mamma, però non mi aveva detto che era anche molto carino.
Lucas aveva degli occhi grandi di colore verde, i capelli ricci castani e un fisico statuario il classico ragazzo che fa perdere la testa, ovviamente non a me.  Io non avevo tempo per queste cose volevo solo laurearmi e realizzarmi, non potevo farmi stravolgere la vita da una storia d'amore.

Mentre ero alla fermata dell'autobus si fermò un'auto di grossa cilindrata,  pensai il solito scocciatore. Abbassando il finestrino mi disse:

<Ciao Annie che ne dici di un passaggio?>  <Già come no prova la prossima volta,magari sarai più fortunato> risposi senza neanche guardare.

<Ma come non dirmi che non mi hai riconosciuto? Annie? Sono Lucas>!

<Lucas? Scusami ma pensavo che fosse il solito scocciatore>. <Capisco e ribadisco che hai davvero un bel caratterino, ma questo in una ragazza mi piace.>

<Ah grazie per il complimento, comunque è vero non sono la solita ragazza che si lascia abbindolare facilmente dai ragazzi con qualche parolina carina per essere scaricata dopo aver ottenuto quello che vogliono, no non funziona così con me.>

<Ok va bene messaggio ricevuto. Posso comunque invitarti a bere qualcosa? Ti giuro che non ho nessun secondo fine > mi disse sorridendo.

<Ma veramente devo andare da Jordan> <Non vorrai dirmi che hai paura di stare sola con me non ti mangio mica> <Paura? Ma non dire sciocchezze, dai  andiamo al bar.>

Quando entrammo al bar, notai che tutti ci guardarono in modo strano, non lo so mi sentii troppo osservata, quasi a disagio direi. Lucas se ne accorse.

<Cosa c'è Annie ti senti in imbarazzo?> <Direi, non ci hanno tolto gli occhi di dosso, come vuoi che mi senta?> <Hai ragione scusami è colpa mia dai andiamo via.>

Lucas mi sembrò strano, turbato, mi fece quasi tenerezza.

<No perché, non stiamo facendo niente di male questo è un luogo pubblico abbiamo tutto il diritto di stare qui come tutti.>  <Sicuramente tu Annie si, ma io non sono proprio il benvenuto>  <Cosa vuoi dire Lucas perché dici così? > Chiesi stranita. <Troppo lungo da spiegare un giorno forse ti racconterò tutto.>

Lucas cambiò subito argomento e mi fece una domanda almeno per me, un po' strana.

<Annie senti posso chiederti una cosa?> <Certo Lucas dimmi pure>

<Ti va di essere amici?>
<Si  ma perché me lo chiedi, cioè è una cosa normale>
<Si lo so che avere degli amici è la cosa più naturale del mondo ma non per me Annie,  io sono un caso a parte, un giorno te ne renderai conto.>

Dopo quel giorno io e Lucas cominciammo a vederci spesso sia a casa Swich che fuori quando non lavoravo. Era davvero piacevole stare in sua compagnia, sapeva farmi ridere, ma anche farmi saltare i nervi in un niente.

Un pomeriggio mentre ero con Jordan, Lucas mi chiese se mi andava di uscire quella sera.

<Dove avresti intenzione di andare Lucas?> <C'è un ristorantino carino proprio appena fuori città, che ne dici ti andrebbe?>

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