The Chosen- la prescelta

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Con uno zaino a spalle e la valigia piena di vestiti e di sogni percorro la stazione di New Orleans, con la mamma al mio fianco.
Ci fermiamo davanti al binario in cui da momenti dovrebbe arrivare il treno.
Mi siedo su una panchina e mi metto un paio di cuffiette nelle orecchie.
Parte la mia playlist preferita.

Spero che quest'anno vada bene.
Spero di trovare un'amica e di imparare a usare i miei poteri.
Voglio scoprire me stessa.

Vedo il treno avvicinarsi sempre di più al binario.

Mi tolgo le cuffiette e le ripongo nello zaino.
Mi alzo e inizio a preparare le mie cose.

Piano, piano io e mia madre ci avviciniamo al treno.

"Tesoro..."

"Mamma..."
Sto per piangere e anche lei lo sta per fare.

"Tesoro, sembrava ieri che eri così piccola. Che ti tenevo tra le mie braccia.
E oggi, oggi sei qui. E stai per andartene."

Le butto le braccia al collo e mi stringo forte a lei.

"Mamma, mi mancherai."

"Tesoro, anche tu, mi mancherai."

"Ti voglio bene."

"Anche io."

Mi stacco dalle sue braccia e vedo che una lacrima le sta scivolando sulla guancia.

Non so tra quanto tornerò, ma la cosa positiva è che vado a fare qualcosa che mi interessa, che ho sempre sognato di fare...

Il treno arriva correndo più in avanti del previsto, così mi affretto a salutare mia mamma per raggiungerlo.

"Ciao mamma, ci vediamo presto, promesso" le dico baciandole la guancia.

Lei si asciuga una lacrima e annuisce. "Fai buon viaggio mia piccola donna."

Sorrido e corro verso il treno, seguendo la massa di ragazzi, che come me, sono molto emozionati per quello a cui stanno andando in contro.

Sarà difficile a 16 anni vivere senza la tua famiglia, però ne vale la pena.
Non posso ancora crederci, non sto più nella pelle ormai.

Salgo piano sul treno, per rivolgere un ultimo sguardo a mia madre, che purtroppo si è persa nella folla...

Quando sento una ragazza che mi spintona da dietro.

"Sbrigati, biondina. Se vuoi scendere fallo adesso che io sono di fretta."

Mi giro verso di lei e la noto: ha due occhi grandi nerissimi, come i suoi capelli, lisci.
Sta masticando una gomma in modo volgare, e mi guarda dalla testa ai piedi come se fossi una nullità.

"Oh, scusa. Prima la principessa", le dico facendola passare avanti, e lei accetta la precedenza camminando come una modella

"E poi la regina" concludo a voce più bassa passando dopo di lei.

Sento un ragazzo che ride per quello che ho fatto, ma non mi giro a guardarlo.

Il treno è pienissimo, infatti molti ragazzi non hanno il posto, però io riesco a trovarne uno in fondo alla carrozza e mi siedo.

Sarà un viaggio lungo.