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Apro il quaderno cercando di scrivere qualcosa per il riassunto di storia, ma vengo distratta da Katy che con la musica nelle orecchie, batte a tempo il piede a ritmo.

Decido di andare a fare due passi in cortile prima di mettermi il pigiama e andare a dormire.

Esco dalla stanza e mi dirigo in giardino, dove trovo posto sul prato, vicino alla fontana, al centro del cortile.

Una brezza leggera mi scordata dagli occhi i capelli.

Sento dei passi dirigersi verso me.

Mi giro per vedere e vedo Stewart, sedersi a qualche metro lontano da me.

Il mio sguardo si rivolge al cielo illuminato da moltissime stelle e da una luna piena.

Con la coda dell'occhio noto che Stewart, si è messo le cuffie e ha iniziato anche lui a guardare il cielo.

Mi ha vista anche lui e sta venendo verso di me.

"Hey", mi dice sorridendo. "Anche tu non riesci a dormire?"

"Si, in realtà ero un po' stanca e volevo avere un po' di tempo per me stessa. Sento già la nostalgia di casa.." confesso.

Non ho la minima idea del perché io stia parlando di questo ad un tizio di cui so solo il cognome.

"Beh, io e mio padre siamo la famiglia. Ma non siamo molto legati, quindi io non sento la nostalgia.." guarda in basso.

Annuisco. "Non ricordo il tuo nome", gli dico arrossendo leggermente.

Mi guarda e ride, ha una risata piacevole. "Michael. Tu sei Emily, si?"

"Si", gli dico con un sorriso. "Quindi... Perché non riesci a dormire?" Gli chiedo piano, con imbarazzo, con paura di aver chiesto qualcosa di cui non vuole parlare.

"Se devo essere sincero", deglutisce leccandosi le labbra e noto ancora come sia pronunciata la sua mandibola. "Stavo pensando a te."

Lo guardò. "A me?"

"Si." Si gratta la nuca nervosamente.
"È che quando hai fatto uscire i tuoi poteri.."

"Si si, lo so", lo blocco "Non sono brava per favore non ricordatelo anche tu."

"No, anzi. Hai una potenza unica. Facevi già magia?" Mi chiede , e non posso fare a meno di pensare che stia scherzando.

"Assolutamente no. Non penso di essere capace, voi siete tutti bravi, perché quando provo a far volare gli oggetti impazziscono? Forse sono un diavolo." Penso ad alta voce.

Mi guarda, e io lo guardo notando quel silenzio che si era creato. "Forse devi solo riprovare con serenità, magari eri un po' accaldata quando hai provato la prima volta."

Mi piacciono i termini che usa.

" Se vuoi domani pomeriggio che non abbiamo lezione puoi venire nella mia stanza a provare." Mi propone.

Ci penso su un attimo. "Credo sia meglio che tu venga nella mia stanza, perché immagino anche Katy voglia assistere."

"Katy?" Mi domanda.

"La rossa", rispondo con noncuranza.

Ridacchia. "Sembra sveglia quella ragazza."

"Lo è." Affermo con un sorriso "l'ho conosciuta qui, quindi da poco, però stare con lei così tante ore consecutive insegna sai?"

"Immagino", annuisce. "La ragazza che non mi va proprio a genio è la Smith. Penso si chiami Bella."

"Sisi", confermo. "Beh lei ce l'ha con me, ma non ho ancora capito il motivo."

"Mi diverte ancora pensare a quel momento in treno, quando ti sei data della regina passando dopo di lei" dice ridendo.

Con questo ho avuto la conferma che era lui il ragazzo che ridacchiava dietro di me nel treno.

Ha un bel sorriso.

Rido anche io. "Si, lasciamo stare."

Sbadigliamo contemporaneamente e ridiamo ancora per la situazione. "Forse è meglio che vada adesso", lo avviso alzandomi.

"Certo, vado anch'io. È stato bello conoscerti, Emily." Mi dice inclinando la testa da un lato con un sorriso.

"Lo stesso per me. Buonanotte Michael", lo saluto

"Notte."

Torno in camera e mi addormento dopo aver sentito il cd che Katy ha insistito per mettere, pensando alla serata con quel ragazzo.

The Chosen- la presceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora