CAPITOLO 3 - UN NUOVO INIZIO

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~ Noah ~

Quella sera tornai a casa verso le 22:30 e quando entrai in salotto mia madre era ancora sveglia, approfittai del momento per parlarle della mia futura partenza. ‹‹Ciao Noah›› disse mia madre perplessa di vedermi ritornare a casa così presto, ‹‹Ciao mamma, ti dovrei parlare›› dissi senza perdere tempo. Mia madre mi fece segno di andarmi a sedere accanto a lei e io lo feci. ‹‹Dimmi tutto tesoro›› ‹‹Mamma, io dopo domani partirò con Charlie, Cassie e andremo con Sam e Dean e non m'importa se mi risponderai di no, sono una cacciatrice e adesso ho delle responsabilità e delle mansioni da svolgere›› dissi tutto d'un fiato. Vidi che una lacrima scese sulla guancia di mia madre e mi venne spontaneo di buttarmi fra le sue braccia. ‹‹Tesoro approvo la tua scelta e non ti fermerò›› disse mia madre stringendomi a se ancora più forte. Mi alzai e, dopo averle dato un bacio, me ne andai nella mia stanza a preparare le mie cose. Presi una sacca dall'armadio e ci infilai qualche paio di jeans, t- shirt, maglioni, mutande, reggiseni, calzini, gli anfibi e chiusi la sacca. Dopo essermi messa il pigiama mi infilai nel letto e, dopo circa due orette, mi addormentai.

~ Charlie ~

Quando entrai in casa non sapevo in che modo dire ai miei genitori che nel giro di due giorni me ne sarei andata per la mia strada. Se ne stavano seduti al tavolo a bere una birra ed io mi andai a sedere accanto a loro. Il silenzio regnò nella stanza fino a che mio padre ruppe l'atmosfera dicendo: ‹‹Charlie ci devi dire qualcosa?›› , non sapevo proprio da dove cominciare così dissi la prima cosa che mi passò per la mente: ‹‹Me ne vado››. I miei genitori rimasero in silenzio, poi mia madre disse: ‹‹ E dove andresti tesoro?›› ‹‹ Io Cassie e Noah andremo con Sam e Dean›› dissi tutto d'un fiato, ‹‹Non credo proprio Charlie›› disse mio padre con tutta tranquillità. In quel momento sentii salire la rabbia dai piedi e piano piano raggiunse la mia testa. Avevo venti anni e mi avevano sempre trattata come se fossi ancora una bambina di appena sei anni, così dissi arrabbiata: ‹‹Adesso basta! Ho venti anni e che diamine! Ormai sono maggiorenne già da due anni e voi non avete ancora smesso di trattarmi come una bambina, è arrivato il momento di seguire il mio istinto di cacciatrice››. I miei genitori rimasero in silenzio, forse rimasero colpiti da ciò che avevo appena detto. ‹‹Hai ragione tesoro, ormai sei grande perciò sei libera di scegliere la tua strada. Ma ricordati che il lavoro del cacciatore è molto tortuoso e non sai mai che cosa potrebbe accadere›› disse mia madre mettendomi in guarda mentre mi teneva una mano stretta fra le sue. Mio padre non era molto convinto ma alla fine mi fece cenno di si con il capo e mi dette un bacio sulla fronte prima di andare a dormire. ‹‹Ricordati che ti voglio bene tesoro che apprezzo molto la tua scelta di continuare il mestiere di famiglia›› disse dandomi un altro abbraccio. Mi alzai dalla sedia e andai diretta verso la mia stanza in cerca di un trolley dove mettere alcuni vestiti e dopo andai a dormire. Appena toccai il letto mi addormentai immediatamente.

~ Cassie ~

Mi svegliai sobbalzando nel letto. Qualcuno stava bussando ripetutamente alla porta della mia stanza, cosa che mi faceva molto innervosire, perciò sapevo già chi potesse essere. ‹‹ Noah, smettila sono sveglia!›› esclamai irritata dopo tutti quei colpi. All'improvviso il rumore cessò e la porta si aprì. ‹‹Buongiorno Cassie›› disse Noah ridacchiando sotto i baffi. Entrò anche Charlie chiudendosi la porta alle spalle. ‹‹Ieri sera abbiamo parlato coi nostri genitori›› disse quest'ultima con lo sguardo triste rivolto a terra. Dal suo viso non mi aspettavo una risposta affermativa ma, come sempre, mi stavano prendendo in giro. ‹‹Scherzetto›› disse Noah non stando più nella pelle di rivelare che i loro genitori le avevano dato il permesso di partire. ‹‹Sono così felice ragazze di iniziare questa nuova avventura con voi›› dissi alzandomi dal letto per abbracciarle. Dopo essermi lavata e vestita, uscimmo dalla mia stanza per andare in cucina a fare colazione. Sam e Dean erano sul divano intenti a guardare il telegiornale delle 08:15 mentre "armeggiavano" le loro pistole. ‹‹Buongiorno bella addormentata›› disse Dean mentre era ancora intendo a sistemare la sua arma. Ricambiai con un sorrisetto il saluto e andai a sedermi al tavolo con le mie amiche. Sam non mi aveva rivolto parola, forse era come me, imbarazzato per il bacio che ci eravamo scambiati prima di andare a dormire. Le ragazze notarono qualcosa di strano nel mio sguardo, ormai mi conoscevano da così tanto tempo che da una semplice occhiata capivano ogni cosa. Feci cenno con il dito che gliel'avrei detto più tardi. Dopo aver fatto colazione con dei cornetti al cioccolato, offerti generosamente da Dean e con un buon cappuccino, i due fratelli uscirono per andare a fare due chiacchere con le famiglie delle mie amiche e noi ragazze ci spostammo sul divano. Guardammo la tv per circa due ore, su "History Channel" era iniziato "A caccia di mostri" e il mostro, in cui credere o no la sua esistenza, era il licantropo. ‹‹Esistono, il caso è chiuso›› disse Noah spengendo la televisione. ‹‹Allora cosa dovevi dirci?›› chiese Charlie ripensando al mio gesto durante la colazione, ‹‹Oh beh... niente di che›› dissi credendo di essere sicura di aver sorvolato l'argomento, ‹‹ È successo qualcosa con Sam?›› chiese Noah incuriosita facendo un sorrisetto malizioso. Si era accorta che questa mattina Sam non mi aveva nemmeno considerata e che io avevo fatto lo stesso. In quel momento Sam e Dean rientrarono dopo essere stati via quasi per due ore e mezzo, Dean fece un sorriso a tutte mentre Sam solo alle mie amiche e se ne andarono a sedere al tavolo in cucina con in mano il quotidiano del giorno. Guardai i ragazzi per essere sicura che non ci stessero ascoltando e poi a bassa voce dissi: ‹‹Sam ieri sera, prima di andare a dormire, mi ha baciata››. Noah rimase in silenzio e la voce acuta di Charlie echeggiò nella stanza: ‹‹Ti ha baciata?››, io e Noah eravamo pietrificate, ci girammo verso i ragazzi e Sam cercava di distogliere lo sguardo da me, mentre Dean era a bocca aperta e guardava accigliato il fratello. Solo in quel momento Charlie si accorse di averlo urlato e si scusò con me. Io la folgorai con gli occhi e lei abbassò la testa dispiaciuta per ciò che aveva appena combinato. Quando spostai lo sguardo in direzione della cucina, Dean fece un segno a Sam e andarono fuori a parlare. In quel momento diventai paonazza dall'imbarazzo.

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