Capitolo 5.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Niente di ciò che é scritto qui dentro fa riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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« Mi deludi, Dornan. » lo prendo in giro, avvolgendomi un asciugamano intorno al corpo bagnato, dopo la doccia. Lui esce dalla doccia qualche secondo dopo di me, cercando di non ridere, e si stringe un asciugamano intorno ai fianchi.

« Il set di un film è una cosa.. La vita reale é un'altra, Johnson. » ribatte, alzando un sopracciglio con fare altezzoso.

« Allora la mia prossima dichiarazione per un intervista sarà che sei completamente diverso dal tuo personaggio, anche nel contesto 'sesso nella doccia'. Sono sicura che alla gente piacerebbe eccome... » incrocio le braccia e alzo il mento, in segno di sfida.

« Questo eviterei di dirlo. » ride, abbassando il viso. « Andiamo, ho preso una bella botta pur di non farti male. » dice, avvisandosi a me. Mi torna in mente ciò che è successo prima e scoppio a ridere sulla spalla di Jamie, che mi stringe i fianchi. Stavamo per.. Ehm.. Farlo nella doccia. Era tutto perfetto, poi Jamie ha messo male il piede nella doccia e ha perso l'equilibrio, così pur di non farmi cadere, sono atterrata sul pavimento della doccia in braccio a lui. Io non mi sono fatta niente, ma credo che lui si sia fatto male. « Dakota.... » mi implora di smettere di ridere. È tutto rosso in viso, quindi decido di smetterla.

« Okay, okay... Scusa. » alzo le mani in segno di resa. « Togliti l'asciugamano, dai.. Fammi vedere se ti sei fatto male. » gli dico.

« Pff. È solo una cosa per guardarmi il sedere. » ribatte lui, con tono altezzoso.

« Devo ammetterlo... » continuo il suo gioco. Ridacchio.

« Vieni qui.... » mi afferra le mani, attirandomi verso di lui, e mi prende il viso tra le mani, baciandomi con foga. Mi manca il fiato già dopo pochi secondi. Gli stringo i capelli, abbracciandolo forte. Mi è mancato tantissimo in queste settimane. È sempre più difficile stargli lontano. E penso che le cose non cambieranno presto. Lui ha ragione, non possiamo rischiare. Da una parte il pensiero di tenere questa cosa per noi mi sta bene, perché non sopporterei le opinioni della gente, di essere al centro dell'attenzione e del gossip, questo rovinerebbe ciò che abbiamo. E io non voglio. Quello che abbiamo è così prezioso... Così unico. È tutto per me. Tutto ciò che ho sempre desiderato, e non voglio perderlo per niente al mondo.

« A che pensi? » mi chiede, spostandomi i capelli dal viso.

« Niente.. » scrollo le spalle, ma lui mi scruta attentamente. So già che ha capito tutto. Lui sa sempre cosa penso, mi conosce troppo bene. E io conosco troppo bene lui. Ci capiamo anche solo con uno sguardo.

« Stai pensando a ciò che abbiamo detto prima? » mi chiede. Io sospiro e poi annuisco. « Dakota, se non sei d'accordo puoi dirlo, lo sai.. Non ti obbligherei mai a fare qualcosa che non ti sta bene. Non sono da solo in questa relazione. » mi dice, dolcemente.

« No, no.... » gli stringo la mano « Lo so benissimo. Mi sta bene. Io sono d'accordo con te, so che è l'unica soluzione che vada bene per noi. Che non siamo come gli altri. Però... Certe colte, non so... Vorrei uscire di qui con te e vorrei che non dovessimo nasconderci più. Però so anche che sarebbe più difficile. » gli spiego, per la millesima volta. Lui è molto più deciso di me riguardo cosa fare. Magari perché ha talmente tanta paura che le cose cambino che vuole tenerci nascosti dal mondo, in modo che non ci accada mai niente.

« Certe volte ci penso anche io. Penso che sarebbe bellissimo vederti giocare con le mie bambine un giro per casa.. Seguirti sul set.. Accompagnarti agli eventi. Vantarmi di avere una bellissima fidanzata al mio fianco. » sorride « Ma ho troppa paura che questo ci distruggerà... »

« È quello che penso anche io. » concordo con lui. « Scusami, non volevo tornare su questo argomento. »

« No, devi dirmelo se non ti sta bene, Dakota. Non voglio costringerti a fare ciò che non vuoi. Mai. Siamo in due. » dice, prendendomi il viso tra le mani.

« Anche io penso la stessa cosa. Non voglio che tu ti accontenta. » sospiro. Lui storce le labbra.

« Che stai dicendo? » mi chiede, con un tono indecifrabile. Io mi stacco da lui e vado in camera da letto per vestirmi. Lui mi segue, rimanendo a distanza di sicurezza.

« Niente... Non dovevamo riparlarne. Abbiamo deciso così. A me sta bene, a te anche.. Non c'è più bisogno di parlarne. » dico, togliendomi l'asciugamano di dosso e mettendomi l'intimo.

« No, Dakota... Tu hai detto che secondo te io mi sto accontentando. Come puoi dirlo? Penso davvero questo? » si avvicina di qualche passo. Io sospiro nuovamente. Dannazione... Devo imparare a stare zitta con lui. Sono fin troppo abituata a dirgli ogni cosa.

« No... Non sempre almeno... » gli dó le spalle, perché in questo momento non sopporterei il contatto visivo con lui. Volevo solo sfogarmi e dirgli ciò che ho dentro da mesi, ma ho finito solo per ferirlo. Sono un disastro. È un argomento delicato per noi.

« Ti sbagli... Non... Non è così. Perché la pensi così? » mi chiede, cercando di capire cosa penso. La verità è che non lo so nemmeno io. Anche io vorrei capire cosa c'è nella mia testa, ma non ci riesco. Ha portato talmente tanto caos nella mia vita che adesso non la riconosco più. Ha completamente stravolto il mio mondo, in meglio.. E l'ultima cosa che volevo era ferirlo. Volevo solo parlare.

« Non la penso così... Non sempre, almeno. Il fatto è che, da quello che mi hai raccontato, ti sei sposato in fretta, hai avuto le bambine... Insomma, non hai perso tempo. Hai fatto tutto, quindi.... » mi interrompe.

« Credi che tu non sia abbastanza per me. » finisce la frase per me. Io annuisco, anche se fa male. « Credi che mi serva quella roba per stare con te? » chiede, avvicinandosi a me.

« Sinceramente si... Non lo penso sempre. Mi viene in mente quando sono da sola, quando non ci sei tu. » dico.

« Non è cosi, sbagli a pensare che io mi stia accontentando. Non puoi farci questo, abbiamo lottato tanto... Non ce lo meritiamo. » dice, visibilmente ferito.

« Io... Io non ce la faccio. » mormoro e scappo in bagno, cercando di non far uscire le lacrime. L'ho ferito. Non volevo ferirlo. Il suo sguardo è stampato nella mia mente. Non riesco a trattenere le lacrime, che scorrono incontrollate sulle mie guance, e non posso farci niente.

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Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre ❤️

Damie • The love affair. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora