Capitolo 114.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincente scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov.

Ovviamente, dato che non riusciamo a non metterci le mani addosso per troppo tempo, ci diamo alla pazzia gioia già nell'ascensore dell'hotel mentre saliamo alla nostra suite. Mani, bocche, capelli, lingue.. un tutt'uno, e io non vorrei staccarmi da lui per niente al mondo, ma purtroppo devo farlo.. altrimenti addio sorpresa. Mi stacco ansimante da lui, interrompendo il nostro bacio, quando siamo sulla soglia della porta.

« Devo chiederti di aspettare qui.. » Riesco a dire, cercando di calmare il battito del mio cuore, che sembra impazzito.

« Cosa? » Chiede, ridacchiando. Io gli lancio un'occhiataccia. « Si tratta di una delle tue sorprese, vedo? Sapevo che avevi in mente qualcosa... » Sorride, scuotendo la testa, e ne approfitta per baciarmi di nuovo. Per quanto io non voglia staccarmi da lui, devo proprio muovermi e organizzare tutto adesso.

« Aspetta qui. » Gli dico, aprendo la porta della nostra suite. Lui ride, abbassando il viso, e annuisce, poggiandosi con la schiena contro il muro. Entro nella suite e lancio via la mia borsetta, non ho nemmeno idea di dove vada a finire, ma non è importante in questo momento. Con calma inizio a gonfiare tutti i palloncini, riempiendo totalmente l'ingresso della suite. Poi mi occupo delle gigantografie delle foto di Jamie. Ho scelto accuratamente tutte le foto più imbarazzanti della sua vita, le ho fatte ingrandire e ora ci sto tappezzando la nostra suite. La maggior parte sono alte quasi quanto me, quindi avranno un effetto pazzesco. Immagino già la sua faccia quando entrerà e troverà tutto questo. In seguito mi occupo dei peluche a forma di gatto che ho nascosto quasi ovunque, e ne metto alcuni anche in bella vista. Tra tutte queste cose che, spero, lo faranno ridere, c'è il regalo più importante. Il mio regalo per lui. Spero solo che gli faccia piacere. Mi assicuro di metterlo in bella mostra, ma soprattutto auguro a me stessa di non aver fatto una stupidaggine e che in mio regalo non gli faccia tornare in mente brutti ricordi. Dopo qualche minuto, finalmente è tutto pronto, quindi faccio una preghiera silenziosa affinché il mio regalo gli piaccia. A dire la verità, ci siamo sempre fatti dei regali strani. Una volta, sul set, gli ho regalato dei coltelli da cucina, e poi un grembiule... Credo che sia molto sexy mentre cucina.

« Okay, entra! » Urlo, e incrocio le dita in grembo. Jamie apre la porta e quasi rischia di inciampare tra i palloncini. « Ma che..? » Si lamenta, mentre io ridacchio per via della sua quasi caduta.

« Tanti auguri!! » Esclamo, battendo le mani con gioia. Jamie si passa le mani tra i capelli e ride, guardandosi intorno.

« Wow!! » Riesce a dire, credo che sia davvero sorpreso, e che non riesca a trovare le parole.  « Non so cosa dire.. insomma, mi aspettavo che una sorpresa delle tue, però questo è... » Si ferma di nuovo. « Insomma, credevo che mi avresti fatto una scherzo crudele, invece questo è imbarazzante, direi.. c'è la mia faccia ovunque. » Sorride.

« Era proprio questo il mio obiettivo. » Ridacchio.

« Come sempre... » Ride, scuotendo la testa. « Sei sempre la solita matta. » Mi guarda.

« C'è anche un regalo... un po' meno matto. » Piego la testa di lato. « È qui. » Glielo indico. Lui mi sorride e avvolge un braccio intorno al mio fianco, portandomi verso il tavolo con sopra il regalo. Si avvicina ad esso e lo solleva.

« È grandissimo.. » Ridacchia.

« Dai, aprilo. » Lo incito, battendo le mani.

« Okay... » Sorride, poi comincia a scartare il grosso pacco e quando capisce di cosa si tratta, rimane a bocca aperta, completamente senza parole. Non sa proprio cosa dire, credo che in questo momento gli stiano passando per la mente tutto ciò che gli ricorda la musica.

« Ti piace? » Gli chiedo.

« Io.. si, certo! » Sorride e prende in mano la chitarra, e sembra fatta apposta apposta per le sue braccia.

« Non sapevo cosa regalarti, siccome hai gusti difficili, quindi ho optato per qualcosa che so che ha un significato per te.. spero solo di non aver sbagliato e di averti intristito. » Dico.

« No. » Mi accarezza la guancia con la mano libera « Non hai fatto niente di sbagliato, scusami se ti ho dato questa impressione. È il regalo più bello che mi abbiano fatto.. » Mi sorride, poi allungo il viso verso il suo e lo bacio. « Grazie. »

« Sono contenta che ti piaccia, perché mi piacerebbe tanto se ricominciassi a suonare. » Dico, e lui sbarra gli occhi, sorpreso. « Sempre se vuoi, ovviamente. Penso che tu abbia davvero del talento, ed è un peccato che tu abbia deciso di lasciar perdere. Dovresti ricominciare, se ti rende felice.. e da come ne parli credo proprio che ti manchi davvero. » Gli dico, mentre lui mi ascolta attentamente a testa bassa, con gli occhi fissi sulla chitarra.

« In un certo senso si.. mi è sempre mancata la musica, in un certo senso, ma col passare degli anni le priorità sono diventate altre. La musica mi ha aiutato nel momento più difficile della mia vita... è stata una mano santa per me, un modo per concentrarmi solo sulle cose belle, sfogarmi, sfidarmi, superare le mie paure.. andare avanti. » Gli si rompe la voce, mentre parla. Io li abbraccio da dietro, baciandogli la spalla.

« Non essere triste. È una cosa bella. » Sorrido.

« Da ora si... » Mi sorride, posa la chitarra e si gira verso di me. « Grazie per questo meraviglioso compleanno. » Mi dice.

« Non ho fatto nulla! » Ridacchio « E poi il tuo compleanno è domani. » Gli ricordo.

« Lo so, ma tu lo hai già reso bellissimo. Grazie.. » Mi bacia. « È proprio vero.. se ci sei tu è tutto sempre più bello. » Sorride.

« Eh, si.. lo so. » Rispondo, con aria vanitosa. Lui scoppia a ridere. Mi bacia di nuovo, abbracciandomi forte. « Ora credo che sia il momento dell'altro regalo... » Dico, lui mi guarda confuso e mi segue in camera da letto, dove trova sul letto una benda e un frustino, alcune delle tante cose che ho portato con me dal set.

« Ehm.. spero che tu stia scherzando... » Mi dice, guardandomi con una faccia sconvolta, io scoppio a ridere sulla sua spalla.

« Certo che si! » Rispondo, ridendo per via della sua faccia buffa. Lui ride e scuote la testa, poi mi solleva, facendomi urlare di sorpresa ed entrambi cadiamo sul letto, ridendo come due matti. E così io ritrovo di nuovo il mio posto preferito nel mondo. L'orologio segna la mezzanotte, finalmente.

« Buon compleanno, amore mio. »

・・・

Che ne pensate?

Damie • The love affair. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora