Capitolo 69

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Così come le ha portate, il vento trascina via ogni minima certezza di cui ero entrata in possesso. Più corro e più alla mia mente giunge la vicinanza di un posto simile allo stesso che noi abbiamo scelto per preparare le nostre truppe. Arthur ha sempre giocato d'astuzia, dovevamo prevedere che non si sarebbe arreso, infatti ha ben pensato che se nello Sheol non poteva metterci piede poteva, quanto meno, cercare di stare nei suoi pressi per controllare ogni nostra singola mossa. Comincio a dubitare perfino del fatto che non sapesse delle nostre intenzioni di colpirlo, visto e considerato com'è stato tempestivo l'intervento delle Ombre.

I miei polmoni sono in fiamme, ed è proprio per questo che ringrazio di essere finalmente giunta al negozio. Mi precipito all'interno di esso con l'aria catastrofica di chi ha compreso che la vita è solo un brutto scherzo. Gli occhi dei quattro che erano qui intenti ad aspettare il mio arrivo si bilanciano sul mio viso preoccupati. "Skylar!" Harry si precipita verso di me perdendo un po' di colore dal viso già pallido. Ammetto che mi confonde quando allunga una mano verso il mio sopracciglio destro raccogliendo una sostanza calda e rossa che deve essere sangue. Non mi ero accorta di essere ferita, e perfino adesso che me ne sono resa conto, non m'importa. Afferro le sue spalle pregandolo di ascoltarmi e di lasciar stare il mio sopracciglio sanguinante che lo preoccupa così tanto.

"Ascoltate!" grido con la poca voce rimastami in gola. "So dove si trova." sussurro lasciandomi andare contro una libreria che mi ferisce la schiena. Il mio respiro affannato annulla quelli di tutti gli altri. "Siamo stati così ciechi. Abbiamo cercato così in là da non vedere che Arthur è sempre stato ad un palmo di naso da noi. Dico bene, Sean?" gli lancio un'occhiata che sa di scherno.

"Per Dio, parla. Che hai scoperto?" la voce della mia compagna mi giunge alle orecchie come un dolce richiamo alla realtà, dedito a strapparmi dall'inferno racchiuso negli occhi caldi e nemici per costrizione di Sean Hernandez.

"E' al confine. Nella vecchia Cattedrale. E' quello che ha detto Roger: raggiungi il limite ma stai attento a non superarlo. Quella costruzione è enorme ma così ben nascosta che bisogna sapere dove cercare per trovarla." mentre le mie parole lasciano la gola i loro occhi si cercano e si abbattono. Siamo stati troppo confusionari e troppo presi da un mucchio di cose secondarie per riuscire ad afferrare la semplicità di una scelta simile. Quando incontro lo sguardo dell'unico a cui queste cose non giungono nuove, comprendo il suo desiderio di chiedermi il come mai della nomina del nome di Roger.

"Ma certo." sbuffa Jayden. "E' l'unico edificio grande abbastanza, oltre ai capannoni, perché riesca a contenere truppe numerose come quelle di Lancaster." passeggia nervoso all'interno della vecchia libreria piena di polvere ed acari. Un tempo, non molto addietro, mi faceva uno strano effetto essere qui dentro perché mi ricordava della distruzione dentro e fuori di me; ma qualcosa di diverso è accaduto, ho smesso di pensare a quello che è andato male per concedere più possibilità a quello che potrebbe andare bene.

"Che facciamo, Harry?" chiedo con un tono sussurrato, perché dirlo in un altro modo mi farebbe sentire come se stessi facendo pressa sulla sua persona. Esse giunti a scoprire il suo buco così in fretta non faceva di sicuro parte dei piani. Essi prevedevano che una buona parte del nostro lavoro dovesse essere di ricerca, ma adesso occorre rammendare il cambio ed agire in fretta e con perizia. La freddezza di Harry è l'unica a poterci salvare. Tento di nascondere un sorriso quando mi rendo conto che il mio ultimo pensiero può essere interpretato letteralmente.

Il ragazzo riccio si ferma di fronte alla poltrona passandosi una mano nei capelli. "Dobbiamo agire adesso, ma non dobbiamo avere la prepotenza di far irruzione nel suo parco giochi prima di essere sicuri della sua solitudine." ci indica. "Lui viene con noi." fa cenno verso Sean. "Ma avete tutti ordine di freddarlo anche se sbadiglia quando non dovrebbe." i suoi occhi verdi sono taglienti sul viso di Sean.

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