Cap.20

199 11 0
                                    


Le giornate che odio di più sono quelle di pioggia, non posso uscire per fare una passeggiata nel giardino di rose e rimanere a fissare quella torre solitaria.

Sono in camera mia a guardare la pioggia che picchia sulla grande finestra, appoggio la testa sul quel vetro ormai freddo e umido, le vacanze invernali sono finite e non vedo l'ora che inuzino quelle estive, ed siamo solo quasi alla fine di gennaio.

Il mese prossimo sarà la mia rovina, non voglio che vegga quel giorno, perdo il controllo del mio corpo e il mio istinto demoniale sale al massimo, è peggio della luna piena, il mese prossimo sarà il mio compleanno e compierò 17 anni, l'incubo non è ancora iniziato e già mi lamento.

Raito: mi devo preoccupare, bitch-chan? 
Karin: mh? 

Mi ero dimenticata della presenza di Raito, stò ragazzo è talmente silenzioso da farti dimenticare di lui, mi giro verso la sua direzione e lo guardo.

Raito: hai uno sguardo perso e vuoto, che ti prende? 
Karin: odio la pioggia.
Raito: l'ho notato.

Si alza dal letto e si guarda un pò in giro, come se cercasse qualcosa o volesse fare un tour per la stanza, che simpatica che sono! 

Karin: che cerchi? 
Raito: mh?  Nulla.
Karin: non mi convinci.
Raito: *alza le spalle*
Karin: comunque oggi non ho voglia di uscire dopo la pioggia.
Raito: oh, eddai, bitch-chan, sei sempre in stanza o in giardino, goditi un pò di città.
Karin: no.

L'ultima volta che sono andata in città è finata molto male, ho temuto il peggio per Kanato, quei strani uomini volevano qualcosa da me e non sò cosa, ma ametto che in quel momento ho avuto paura.

Mi distendo sul letto con fra le braccia Uliè, in questi mesi l'ho molto trascurata, o povera la mia piccola bambina, mi metto su un lato e chiudo gli occhi.
Sento Raito sbuffare e stendersi anche lui, apro gli occhi e vedo che egli è con le braccia dietro la testa e che guarda il soffitto. Certe volte mi chiedo il perché mi ha attratto così tanto 'il ragazzo peluche' e non Raito, la vita ci riserva molte sorprese alcune piacevoli e altre spiacevoli.

Ad esempio venire quì, al inizio è stato spiacevole, odiavo tutti, e li odio ancora, ma poi li ho conosciuti meglio e devo dire che non sono niente male questi purosangue. Tipo ora rimpiango di essermi trasferita qui e non dai Mukami, ma alcune volte questo pensiero ha i suoi pro e i suoi contro e non ho voglia di elencarveli tutti, sarebbe una cosa infinita.

Raito: vabbene allora, resti qui, ma lo sai che anche gli altri escono? 
Karin: tranne? 
Raito: Kanato, Ayato e Yui.
Karin: perfetto, devo subirmi 'mr. Peluche' e la coppietta.
Raito: c'è sempre un'altra opzione, bitch-chan, dipende da te.

Detto questo scompare, stringo Uliè più forte a me e richiudo gli occhi. Oggi non ho voglia di fare nulla, proprio nulla.

'-Tranne?
-Kanato, Ayato e Yui.
-perfetto mi devo sopportare 'mr. Peluche' e la coppietta.
- c'è sempre un altra opzione, bitch-chan, dipende da te.'

Stupido Raito, non capisce proprio che io oggi, con quel freddo della Madonna, io non esco e poi domani c'è la luna piena, no, non si discute.

Karin: Uliè. *la stringe a se*

Apro gli occhi lentamente e mi alzo di busto, la pioggia era finita perciò vuol dire che Raito fra poco dovrà uscire, scendo dal letto, poso Uliè sul suo trono ed esco dalla stanza. Camminavo verso una meta imprecisa e mi ritrovai davanti alla camera di Yui, forse una chiacchierata con qualcuno mi avrebbe fatto bene.

La porta era succhiosa, quando stavo per entrare una mano mi copre gli occhi e sento il petto di qualcuno contro la mia schiena, il fiato freddo sul collo mi fece accappotare la pelle.

Kanato: non guardare.
Karin: perché? 
Kanato: non ti conviene.

Dalla stanza si sentono alcune voce, o cappero. Kanato mi allontana da lì ancora con la mano sugli occhi, quando ci siamo allontanati da lì, toglie la mano per farmi di nuovo vedere.

Karin: perché non sei uscito? 
Kanato: non ne avevo voglia.
Karin: capisco.
Kanato: e tu invece? 
Karin: non ne avevo voglia.
Kanato: siamo in due allora.

Mi giro e lo guardo negli occhi, stà guardando un punto indefinito e ha un pò le guance rosse, che pian piano tornano normali. Gli prendo il viso con due mani e lo costringo a guardarmi, odio quando qualcuno non mi guarda negli occhi.

Karin: ho un favore da chiederti.
Kanato: dimmi.
Karin: domani, quando sorge la luna, chiudi la mia stanza a chiave pure la finestra.
Kanato: perché? 
Karin: domani lo vedrai con i tuoi occhi. Ti avviso già da adesso, non mi prendo la responsabilità delle mie azioni.
Kanato: okay. Lo farò.
Karin: perfetto.

Kanato mi guardava stranito, alzando un sopracciglio e incrociando le braccia. Nulla di interessante è solo che io la luna piena sono peggio di un mezzosangue quando ha sete.

Mi giro e cammino verso la mia stanza, sentivo i suoi passi dietro di me, segno che mi stà seguendo.

Karin: perché mi stai seguendo? 
Kanato: non sò che fare.
Karin: e devi venire a rompere da me? 
Kanato: si.
Karin: che bella cosa.

Arrivata in stanza mi butto letteralmente sul letto, mi copro gli occhi con un braccio e l altro è sulla mia pancia. Il letto si abbassa, segno che Kanato si è steso accanto a me.

Non lo guardare, non lo guardare.

Cosa dovrei fare allora? 

Che ne sò, ma non lo guardare.

Mi spaventi così.

Meglio.

Tolgo il braccio da sopra gli occhi e guardo il soffitto, è molto interessante in questo momento lo devo dire.

Karin: God mornig, my Master!  I'm so happy you've come again!  It's been so long since we played so let's have a lot of fun today!  My days here are gloomy but I know, My Master will come down for sure. As soon as I hear the soud of this footsteps, I know it's play time!  It feel great being outside, the weather is so lovely. As I'm wonderig what today's game will be a bunch of un friendly people surround us. "Get'em" . There's the signal, so let the game begin!  Just try and catch me!  Hey, yiu should know, if you touch Master I'LL KILL YOU ❤. I'll protect my beloved Master no metter what!  Oh dear, they don't seem to like my rules but don't worry about it. Let's have some fun~

Cosa cappero ho cantato?  O porco Giuda!  Non dovevo cantarla questa canzone.

Gemelli per Scelta (Kanato Sakamaki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora