Cap.22

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Corri, corri. Sono in ritardo. Perché nessuno mi ha svegliato?  Entro in classe proprio quando la prof dice il mio nome e io dico 'presente', mi siedo al mio posto e guardo male Kanato ed lui fà la stessa cosa.

A merenda

Karin: io li uccido, uno per uno.
Miky: Karicchan, non credo che riccorere alla violenza sia giusto.
Hell: ma ciò che hanno fatto è spregevole, Miky.
Miky: lo so, ma non si risolve nulla con la violenza.
Karin: non fermatemi, io ora vado ad ucciderli.

Cerco di alzarmi ma Miky e Hell mi prendono le braccia e mi fanno sedere anche se con fatica, cerco di nuovo di alzarmi ma mi fanno sedere di nuovo.
Mi siedo di nuovo per terra e sospiro, mi arrendo loro non mi lasceranno mai andare da loro.

Continuo a mangiare il mio panino al melone, non ho avuto tempo di preparare il Bento perciò ho comprato qualcosa nel bar della scuola, stò pensando a una vendetta adeguata, sicuramente sarà stato Kanato a dire che non volevo andare a scuola mentre dormivo.
Questa è guerra! 

Finita la merenda, ritorniamo in classe per fare le ultime due ore di Scienze e Chimica. Scienze ci ha assegnato 6 pagine da studiare e 2 da ripetere, Chimica ci ha assegnato di fare una ricerca a coppie e io sono capitata con Ayato, che bello! 

In limousine Raito non faceva altro che dire le sue squallide battute, Shu che diceva sempre di stare zitti, Reiji leggeva, Ayato e Yui parlavano, Subaru si faceva i fatti suoi e Kanato parlava con Teddy, ed infine io cercavo un argomento su cosa fare per la ricerca, sarà molto difficile dato che ho Ayato come compagno.

Karin: ma la vuoi finire? 
Raito: no, finché non mi dici cosa stai cercando.
Ayato: stà cercando un argomenti per Chimica, siamo finiti in coppia noi due.
Karin: la sfortuna oggi è dalla mia parte.
Raito: allora buona fortuna bitch-chan, con uno come Ayato ci vorrano mille anni per fargli imparare qualcosa, soprattutto in Chimica.
Karin: perché? 
Kanato: perché una volta ha fatto saltare in aria il laboratorio di Chimica.
Ayato: vi ripeto che non l'ho fatto a posta.
Reiji: si, ma i danni li abbiamo pagati noi.
Raito: ti ripeto bitch-chan, sarà un impresa impossibile.
Karin: e allora?  Sbagliando si impara.
Kanato: hai proprio la testa tosta tu.
Karin: zitto, ragazzo peluche.
Kanato: oppure?  Che mi fai?  Sentiamo.
Karin: ti riduco in cenere.
Kanato: provaci se ne hai il coraggio.
Karin: vuoi vedere? 
Reiji: finitela!  Siamo arrivati.

Scendiamo dall'auto e ognuno và in camera sua, prendo il computer dal comodino e lo accendo, non ci sta nulla e che cappero.

Ayato: non sarebbe meglio guardare dal libro, chicchinashi? 
Karin: e tu da dove sei sbucato? 
Ayato: *alza le spalle* allora? 
Karin: ho visto, ma nulla.
Ayato: fà fare a me.

Mi prende il computer e cerca qualcosa, dopo pochi minuti abbiamo già trovato l'argomento per la ricerca, questo ragazzo è un mito.
Iniziamo il power point e dopo 5 tesine sul petrolio, si è quello l'argomento, lo metto nella Pennetta USB ed abbiamo finito.

Karin: era difficile? 
Ayato: no. Dovresti aiutarmi più spesso chicchinashi.
Karin: certo, basta che tieni lontano quei canini da me.
Ayato: *ride* aspetta e spera. Ci si vede dopo.

E sparisce, io questi ragazzi non li capisco. Riaccendo il computer e continuo ciò che non avevo ancora finito, leggere la mail che mi ha mandato il padre di questi ragazzi.

Da Karl Heinz :

Cara Karin,
Spero che i miei figli non ti stiano trattando male, dimmelo se lo fanno, comunque volevo dirti di stare molto attenta e non solo, lo sò che sei la mia piccola Karin, la bambina che giocava sempre nel campo di Iris.
Ci si vede.
                           Il tuo caro Padre.

Cappero!  Speravo che non se ne fosse accorto e adesso che faccio?  Mannaggia alla miseria mannaggia.

Kanato: da quando in quà ricevi lettere da nostro padre? 

Spengo subito il computer e mi alzo dal letto, ho avuto una paura, pensavo fosse Reiji e invece è Kanato, ma il pericolo c'è sempre. Poso il computer e corro verso la porta, ma vengo fermata e sbattuta contro di essa con i polsi 'legati' con la sue mani, di nuovo no.

Karin: lasciami.
Kanato: rispondi! 
Karin: a te che importa? 
Kanato: a me importa. E perché dice che sei sua figlia? 

Sgrano gli occhi,  volevo che nessuno lo sapesse ma prima o poi la verità viene a galla, cerco di liberarmi i polsi ma è inutile non ci riesco, cerco di liberarmi?  Aumenta la forza sui polsi.

Fa male, fa molto male. Ma cosa gli prende? 

Baka!  È normale che reagisce così, lui odia suo padre e tu ci parli pure via email.

È lui che mi ha messaggiato, non io a lui.

Karin: Mi fai male.
Kanato: Karin, rispondi! 
Karin: ok ok. Ero sua figlia adottiva, poi, ci fù stato un incendio alla vecchia villa e fui mandata all'orfanotrofio ed ora sono qui.

Diminuisce la presa sui polsi, apro gli occhi e lo guardo, ha gli occhi sgranati e la pocca semi aperta. Mi lascia e si siede sul letto con la testa appoggiata sulla mano, mi massaggio i polsi e mi afficino a lui. Cosa gli prende adesso? 

Karin: Kana-... 

Mi prende per il polso e mi fà sedere sulle sue gambe, ha la testa appoggiata sul mio petto e mi abbraccia forte a se, all'inizio ero stordita poi lo abbraccio pure io non capendo il motivo.

Karin: che ti prende? 
Kanato: non lo sò. Mi piace stare così.
Karin: okay.
Kanato: non ricordi altro? 
Karin: cosa dovrei ricordare? 
Kanato: nulla.

Dopo un pò ci addormentiamo, cosa dovrei ricordare?  Io proprio non lo so.

Gemelli per Scelta (Kanato Sakamaki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora