Cap.21

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Oggi stò iniziando ad avere gli effetti collaterali prima che sorge la luna piena, cioè, rabbia, tristezza, delusione e fredezza, sono rimasta in camera tutto il giorni, sono uscita solo per mangiare o bere un pò di acqua.

Quando le tenebre si fanno spazio tra la luce del tramonto, i miei capelli iniziano a colorarsi di castano e i miei occhi di celeste ghiaccio, i canini si accorciano e la voglia matta di sangue sparisce, in poche parole quando è luna piena la mia parte umana esce a galla. È il momento più brutto di tutta la mia vita, e non scherzo.

Mi siedo sul davanzale della finestra e guardo la luna che sta salendo sù in cielo, il vento mi scompiglia i capelli e le tende viola danzano con esso. Sento una risatina dietro di me e sbuffo, non poteva stare in camera sua?  No? 

Raito: da dove sei uscita? 
Karin: dal uovo di pasqua. Baka!  Quando c'è la luna piena sorge la mia parte umana e sono così.
Raito: allora adesso sei umana, bitch-chan? 
Karin: putroppo si.
Raito: allora, se cerco di morderti tu non mi ostioni, non è così? 
Karin: si, ma i calci nella parti basse le hai comunque.
Raito: cattiva, bitch-chan! 
Karin: tse.

Mi giro e continuo a guardare la luna, è meravigliosa, anche se preferisco la luna nuova.

Raito: sei molto più acida, sai?  Ma... Oltre a me... Chi altro sà di questa tua parte? 
Karin: solo tu e Kanato, ma credo pure Reiji dato che ha un modulo enorme su di me.
Raito: aspetta aspetta, e tu come lo sai? 
Karin: *sorride e si gira verso Raito* . Non sono l'unica ad avere molti segreti, Raito.
Raito: *sorride* ma un giorno mi dovrai dire tutto, bitch-chan.
Karin: vedi di ricordarmelo, sai?  Quando sorgerà il sole mi dimenticherò tutto.
Raito: ... Aspetta... Allora la persona che stà parlando...
Karin: ave o Maria, finalmente ci sei arrivato. Karin mezzosangue stà dormendo ora, ed adesso stò io qui, ma ti avviso da adesso, attento alla luna rossa e al nostro compleanno, perché non sarò io ad uscire ma il demone che Karin nasconde dentro di se.
Raito: bitch-chan, tu mi stai dicendo che dentro Karin non ci sei solo tu e lei ma anche un altra? 
Karin: è difficile da capire, ma si. L'altra è molto pericolosa e se i 'Primi' sentono la sua presenza sarete spacciati, i lupi veranno di nuovo qui per prendersela e portare via Karin. Lei nasconde una cosa molto importante per loro e per tutti i vampiri.
Raito: cosa sarebbe? 

I raggi del sole si stanno facendo avanti tra le tenebre, non ho molto tempo.

Karin: ... È la ...
Raito: cosa? 
Karin: che cosa Raito?  E poi non ti avevo detto di non venire in camera mia oggi? 
Raito: eh? 

La collana... È nascosta... Dentro di lei... 

Karin: che hai? 
Raito: nulla, sai?  Ho fatto una bella chiacchierata con la tua parte umana mi ha detto anche che nascondi molti segreti, sù, sono curioso.
Karin: quella non tiene mai la bocca chiusa, un giorno tra questi devo imparare una forma la di come si toglie la parte umana.
Raito: hehe. Allora, bitch-chan? 
Karin: se sono segreti sono segreti e non devono essere rilevati.
Raito: vabbene. Ci vediamo a colazione. Ciao.
Karin: ciao.

Stupida, non potevi stare zitta?  No, devi per forza aprire quella cappero di bocca a mia insaputa.

Oi, guarda che è stato lui a provocarmi e gli ho detto che non solo noi abbiamo dei segreti.

Zitta!  La tua boccaccia te la devi cucire.

Gne gne gne. Parla per te, che hai cantato la canzone : My Master, davanti a Kanato.

Tse, che si faccia benedire.

'Oh porco Giuda, perché ho cantato questa canzone?  Oh no, no no no, NO! 
Kanato si gira verso di me, sento il suo sguardo su di me ed è come se mi stesse bruciando come foglie al sole.
Kanato: chi ti ha imparato questa canzone? 
Karin: ... Mio padre, prima che mi abbandonasse, mi imparò questa canzone ed ogni volta che mi sento sola la canto.
Kanato: anche mia madre mi fece imparare una canzone, voleva che la cantassi in sua presenza.

Mi morsi il labbro fino a farlo sanguinare, mossa sbagliata perché mi ritrovai Kanato a cavalcioni su di me. Aveva gli occhi rossi e guardava il sangue fuori uscire dal mio labbro inferiore come un predatore guarda la sua preda.

Karin: Kana-... 

Non finì il suo nome perché sfiorò le sue labbra contro le mie e la sus lingua leccare il sangue che usciva da quest'ultime, sgrano gli occhi e giro la testa. No, ti prego no. Cerco di toglierlo da sopra di me ma ritrovo i polsi 'legati' con la sua mani e una sua gamba in mezzo alle mie, con l'altra mano mi prese il mento con l'indice e il pollice e mi fece girare la testa, incrogia i miei occhi con i suoi, ha uno sguardo freddo, senza alcuna emozione, mentre il mio è un pò tra il preoccupato e il pauroso.

Non vorrei ammetterlo ma un pò di paura ce l'ho, sentimento che nel mio vocabolario non esisteva da molti anno ormai.

Kanato: perché hai paura? 
Karin: *sgrana gli occhi* . Cosa? 
Kanato: perché. Hai. Paura? 
Karin: io non ho paura.

Strinse la presa sui polsi, gemetti dal dolore e chiusi un occhio, managgia, cosa mi succede?  Io non sono così... Debole.

Karin: sei attirato solo dal sangue non è così? 
Kanato: cosa c'è di male?  È la natura.
Karin: *ride*
Kanato: che hai da ridere? 
Karin: mi domandi il perché, ma ammetto che neanche io lo sò. *ride*
Kanato: finiscila.
Karin: oppure? 
Kanato: o finirai in guai molto seri.
Karin: mamma mia. Ma quanto possono essere stupidi i purosangue?  *ride*
Kanato: senti, bambolina, mi stai facendo innervosire.
Karin: mmhh?  E cosa mi vuoi fare?  Mordermi?  *ride*
Kanato: no, questo.

Sgrano gli occhi sentendo le sue labbra contro le mie, dopo un pò si stacca e mi sorride.

Karin: allora?  Che fà?  È solo un bacio.
Kanato: he. *sorride* Stai giocando con il fuoco.
Karin: e non ho paura di bruciarmi, perché il fuoco è la mia natura.

Scompare nel nulla, mi alzo di busto e mi massaggio i polsi ormai viola, quello stronzo mi ha fatto un male pazzesco. '

Karin: non ho paura di bruciarmi, il fuoco è la mia natura.

Gemelli per Scelta (Kanato Sakamaki)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora