24.

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Pov's Aurora
Non diró ad Elena che ho visto Simone con Vittoria.
Lei domani mattina, tornerá a casa e non riuscirebbe a partire con questo peso.
Ma la veritá é che neanche lei puó fare niente. Simone mi ha tradita.
Non avrei mai pensato di dirlo ed invece eccomi qua.
Sento bussare alla porta e dallo spioncino vedo Elena.

Pov's Elena
Ieri sera, ci siamo addormentati con Matt, sul divano, e sta mattina al mio risveglio, lui non c'era piú.
Ho provato a chiamarlo, ma in rubrica ho trovato due chiamate perse del mio allenatore e qualche messaggio urgente dalla mia societá di atletica.
Li ho così richiamati e a rispondere é proprio Mauro, il mio coach.

"Ciao Elena, ho provato a chiamarti ma non rispondevi!" dice lui dall'altro capo del telefono.

"Si ho visto, ma cosa dovevi dirmi?" chiedo io, curiosa del messaggio 'urgente' che deve riferirmi.

"Ah, giá. Ieri mi ha chiamato una societá atletica Russa molto prestigiosa. Vorrebbero che tu, ti trasferissi lí." mi informa lui, mentre io sono al settimo cielo.

"E tu cosa ne pensi?" gli chiedo, visto che terró sinceramente in considerazione il suo giudizio.

"Io ti voglio molto bene, sei forse la miglior atleta che io abbia mai allenato e sicuramente mi mancherai moltissimo...ma sarei uno stupido a dirti di non andare, diventerei soltanto un egoista." ammette lui, nel modo piú sincero possibile.

"Ti voglio bene, Mauro" dico istintivamente. Piú per ringraziarlo della conferma, che per altro.

Chiudo la chiamata e felice come una Pasqua me ne corro da Aurora per darle la bella notizia. Infondo le farebbe bene un pó di allegria.
Corro per tutta la strada, fino ad arrivare al suo condominio.
Prendo subito l'ascensore e premo nervosamente il tasto con su scritto '2'.
Arrivata davanti alla porta busso piú volte fino a quando non sento pronunciare un 'arrivooo' da Aurora.
Apre la porta e subito l'abbraccio.
Parliamo un pó di questa proposta della Russia e lei sembra davvero molto felice per me.

"Sono cosí contenta, te lo meritavi" dice lei, accarezzandomi dolcemente una spalla.

"Si anch'io sono molto felice, e poi potrò continuare la relazione con Matt" ribadisco, perché mi farebbe troppo male lasciarlo.

"Oh é vero, ma sono vicini il palazzetto e la pista?" chiede, incuriosita.

"In realtá sono quasi attaccati, sai lì c'é un centro sportivo composto da palazzetto, pista e piscina. Dovrebbe essere molto bello e spazioso, in Russia sono ben organizzati, visto?!" sorrido io, mentre ancora non ci posso credere.

Parliamo un pó del mio trasferimento in Russia e del fatto che potró rimanere con Matt, senza avere una relazione a distanza.
L' aggiorno poi che devo andare a fare le valigie, perché sta sera dopo la finale, partiró per la Russia.
Torno verso l'Hotel e mentre cerco i miei oggetti sparsi in ogni punto della stanza, sento il campanello suonare.
Vado ad aprire il portone e sulla soglia mi ritrovo un bellissimo esemplare di Matt Anderson tutto bagnato.

"Come mai sei cosí zuppo?" chiedo io squadrandolo da testa a piedi.

"Stavo venendo da te...quando ha iniziato a piovere. Ho corso ma non é bastato e cosí ora sono tutto bagnato." mostra un sorrisetto lui, guardandomi negli occhi, mentre i suoi sono coperti dai capelli bagnati che gli scendono sulla fronte.

Lo faccio entrare e subito vede la valigia blu posta sul mio divano, quasi piena.

"Stai facendo le valigie?" dice Anderson con un nodo alla gola.

"Si, parto sta sera, dopo la finale." rispondo.

"Cosa? Tu non puoi andartene. Io ho bisogno di te. Mi trasferisco in Italia. Anzi no, lascio la pallavolo. Oppure scappiamo in Australia. Ma io non ti lascer..."

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