25 aprile
Era martedì, ma non uno qualsiasi era la festa della liberazione e come in tutta Italia le scuole e alcune aziende di lavoro erano chiuse quindi valeva a dire niente palestra e niente ripetizioni da dare.
Vibrò il cellulare e lo afferrai dal comodino trovando un messaggio da parte di Benji. Non è che voleva avvertirmi che oggi non sarei dovuta andare spiegandomi anche il motivo perchè se è così credo che mi abbia scambiato per un ignorante.
Fortuna che il messaggio non diceva quello.Da Benji:
-Rico hai impegni per stasera?-
A Benji:
-No, sono libero per tua fortuna-
La sua risposta come sempre non arrivò a tardare, mi chiedo se quel ragazzo non viva 24 ore su 24 sempre davanti a quell'aggeggio anche se le uniche volte che non l'ho visto interessato al telefono sono quando vado a dargli ripetizioni o quando è a qualche festa con i suoi amici.
Da Benji:
-Ti va se usciamo solo noi due?-
Cioè Benji tu fai queste specie di domande a me? Federico prendi un bel respiro tanto oramai state quasi sempre insieme quindi non valeva neanche chiedermelo è ovvio che la mia risposta a certe domande è si.
A Benji:
-Certo, dove ci vediamo?-
Da Benji:
-Davanti casa mia-
A Benji:
-Va bene-
E dopo quella mia risposta il moro non mi scrisse più ma lo vidi per un bel pò di tempo sempre online e dopo il suo ultimo accesso risaliva alle 12:45.
A pranzo venne mia nonna e insieme a mia madre mangiammo la pasta fatta in casa da parte della nonna ed io ovviamente ne feci il bis.
Verso pomeriggio continuai con le puntate di Teen Wolf così da terminare la quinta stagione e mancava solo la sesta stagione. Da quando ho iniziato con la palestra e avendo il pomeriggio impegnato la mia serie tv preferita l'avevo lasciata da parte.
Presi dall'armadio una t-shirt nera, un jeans e le vans nere.
Andai in bagno per lavarmi e indossai i vestiti che avevo scelto.
Asciugai il ciuffo ancora bagnato e presi il cellulare, le chiavi dell'auto e avvisando mia madre dell'uscita mi diressi a casa del moro.Davanti al cancello della sua villa c'era lui ad aspettarmi, aprì lo sportello e si accomodò al lato del passeggero.
"Ciao Benji" dissi mettendo poi in moto la macchina.
"Ciao Fede" salutò lui.
"Dove andiamo?" chiesi guardando la strada.
"In realtà non lo saprei neanche io ma siccome non mi andava di rimanere a casa, ti ho chiesto di uscire"
"Bene quindi lasciamo che ci porta l'istinto" dissi quasi più a me stesso ma dedussi che mi aveva sentito poichè mormorò un "infatti".Così guidati da ciò che mi suggeriva la testa guidai per una mezz'ora l'auto.
Per tutto il tragitto ogni volta che mi giravo ad osservarlo aveva gli occhi persi nel buio fuori dal finestrino. Cosa c'era che non andava?
Arrivati ad un bosco, scesi e lui mi seguì.
"Perchè siamo venuti qui?" domandò lui osservando ciò che lo circonda. Davanti a noi si innalzano alberi e un sentiero che porta ad un piccolo lago.
"Vieni" qui mi ci portava sempre mio padre ed era tipo il nostro posto, anche se alcuni giorni veniva anche mia madre.
Afferrai la sua mano e la sua stretta si fece ben salda così che lo condussi io.Arrivati davanti al laghetto avevamo un bel panorama. L'acqua di esso faceva specchiare la luna e le stelle come se il cielo e la terra si fossero capovolti.
Fissai Benji e da parte sua notai lo stupore e lo sguardo perso nello stesso momento.
"Cosa c'è?" gli domandai.
"Nulla" si dileguò e si mise disteso sul prato ed io feci lo stesso. Guardavo il cielo come fosse qualcosa di molto prezioso, la notte è molto più bella del giorno con la luna e le miliardi di stelle che lo illuminano.Questo posto si trova molto distante dalle luci artificiali della città almeno puoi ammirare bene le stelle che compongono varie costellazioni, tra quelle più visibile questa sera erano il grande e il piccolo carro, il drago, i pesci, e poi con la mia fantasia inventai la costellazione Benji, il suo viso luminoso con i suoi occhi e le sue labbra.
A distogliermi dalla bellezza del cielo fu il ragazzo al mio fianco.
"Fede avrei fame"
"Aspettami qui e torno subito" lasciai il moro lì da solo e iniziando a correre mi precipitai all'auto per prendere un cesto da pic-nic. Questa mia idea di portarmi ciò mi ha reso molto felice, era stata una parte di me che mi gridava portati qualcosa da mangiare.
Ritornai da lui e cenammo con due panini, un pacco di patatine al gusto pomodoro comprate prima di andare a casa sua e due birre.Verso notte fonda ricevendo le lamentele di Benji che aveva sonno e che domani sarebbe dovuto andare a scuola, nonostante lui non era l'unico io avevo invece palestra, rientrammo ognuno a casa propria.
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[Continuo a 27☆]
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#Farfalle nello stomaco ||Fenji||
FanfictionFederico bello, dolce e sensibile. Ama il calcio sin da bambino ma non è un tifoso. Il suo migliore amico Yuri gli è sempre stato accanto anche quando suo padre morì. Un ragazzo di 19 anni che ha appena finito il liceo ed ora per guadagnare soldi...