~Capitolo 35~

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14 gennaio

Mi svegliai ancora con il sorriso stampato in faccia.
Stanotte avevo sognato Benjamin: andavamo a vivere insieme e avevamo una bambina che gironzolava in casa portandoci il buon umore. Mi sembrava di essere una ragazza invece che un ragazzo poiché sognavo certe cose, ma i sogni non si possono controllare, essi a volte sono il frutto che vogliamo. Se desideri che quel tuo sogno si realizzi basta rincorrerlo anche se sembrano impossibili da raggiungere, però tanto vale provarci prima di arrendersi.

Rimasi a pensare per un bel quarto d'ora e poi scesi a pranzare.

Squillò il cellulare e risposi senza vedere il mittente.
"Pronto?" dissi.
"Brò stasera usciamo?" ovvio che era Yuri.
"Certo, a che ora?"
"Come sempre alle 21 davanti allo Snoopy"
"Il locale dove lavora Zambo?"
"Non ti dispiace, vero?"
"No figurati, c'è anche lui?"
"Credo di si"
"Ok a stasera"
"Ciao, a dopo"
Chiusi la telefonata e poggiai il cellulare sul comodino.
Se allo Snoopy ci sarebbe stato Benji, credo che da quel locale non me ne sarei mai andato finché non se ne ritornava pure lui a casa.

Più tardi mi preparai indossando una camicia bianca con i primi due bottoni aperti lasciando intravedere parte del mio petto, uno skinny nero con strappi sulle ginocchia e le vans.
Passai a prendere Yuri diretti al locale dell'amico del moro.
C'era molta gente e si faceva fatica a passare, il mio migliore amico mi afferrò per il polso trascinandomi verso il DJ. Pian piano che ci avvicinavano notai che era Zambo e alle sue spalle stavano seduti su dei divanetti Greta con un ragazzo dai capelli color pece e infine vidi lui, in tutta la sua bellezza. Camicia a quadri rossa e nera sbottonata fino al terzo bottone, gli stessi skinny che indossavo io e un paio di adidas nere.
Si voltò e mi sorrise. Mentre Yuri parlava con Zambo, il moro si avvicinò a me.
"Ciao piccolo" ditemi che quel nomignolo non lo avevo sognato, che lo ha pronunciato lui. Ok credo di sentire caldo, quel tipo di caldo insopportabile ma nello stesso tempo piacevole.
Poggiò una mano sul petto continuando a parlare.
"Credo che tu stia avendo caldo" e sbottonò il terzo bottone, mi afferrò la mano dirigendoci al divanetto.
Mi misi seduto al suo fianco e la sua mano vagò sotto la camicia. Fortuna che dei nostri amici nessuno stava badando a noi.
Poi iniziò con le labbra, prima sulle mie e dopo sul collo continuando a torturarmi i bottoni della camicia con la mano.
Questo ragazzo mi fa impazzire in tutti i modi.
Continuò questo baciarci e sfiorarci per tutta la serata finché la discoteca avvisava la sua chiusura.

Erano le 5 che accompagnai Yuri mezzo ubriaco a casa mentre io mi ero solamente scolato un bicchierino di vodka.
Rientrai in casa in totale silenzio senza che mia madre si svegliava e andai a dormire.

~~~

Spero che giovedì passi in fretta così che arrivi presto venerdì per sentire Adrenalina in spagnolo. ♡

[Continuo a 19☆]

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