~Capitolo 11~

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13 novembre

Mi svegliai con molta lentezza e notai che erano le 10:40 ma soprattutto mi sentivo così voglioso di fare molte cose.
Oggi avevo molta carica.
Andai a fare colazione e trovai sopra il frigo un post-it in cui c'era scritto:

"Sono dalla nonna, verso mezzogiorno torno a casa.

Mamma"

Preparai una tazza di tè caldo fumante e la bevvi seduto sul divano a guardare la tv.
Il rumore del campanello mi fece sobbalzare dallo spavento.
A quest'ora chi poteva essere? Forse qualche vicina che ha bisogno di qualcosa tipo uova, farina o cose del genere che si chiedono tra vicine di casa.
Mi alzai dal divano ed andai ad aprire la porta, mi si parò davanti la figura di Sharon.
"Ciao Fede, come stai?" mi chiese subito neanche il tempo di lasciarmi per farla entrare.
Mi spostai di lato e la feci accomodare.
"Sono sorpreso di vederti, Sharon, comunque sto bene" risposi mentre ci sedevamo sul divano.
"Ho saputo che sei stato ammalato e sono venuta a trovarti"
"Grazie per il tuo interesse. A te come va con quella ragazza?" la vidi abbassare la testa.
"Male, ho scoperto che era tutta una piccola trappola per far vedere a tutti che mi piacciono le ragazze e adesso tutta quanta la scuola lo sa. Ho preso la decisione di lasciare l'Università e partire per Londra per studiare alla Oxford che per me è sempre stato un sogno, anche se siamo a metà del primo semestre mi hanno accettata e fra qualche ora parto" il suo umore da triste fece spazio ad una felicità contagiosa.
"Mi dispiace per quello che è successo. Comunque mi fa piacere che stia inseguendo il tuo sogno di andare a Oxford"
"Grazie Fé, sei il migliore amico che abbia mai desiderato"
"Di nulla, qualsiasi cosa sai sempre dove trovarmi"
"Adesso vado"
"Scrivimi quando arrivi"
"Certo, lo farò"

Se ne andò e rimasi solo fino a che ritornò mia madre per pranzare.
Per tutto il pomeriggio insieme a lei ci guardammo film presi da Netflix.

Era da molto tempo che non passavamo i pomeriggi così, forse da quando mio padre se ne era andato. Prima eravamo tutti e tre a guardarli, anzi prima che mia sorella conoscesse il suo ragazzo eravamo in quattro a stare seduti sul divano e goderci un bellissimo film.

Ci sono volte in cui vorresti avere una macchina del tempo per ritornare indietro e rifare mille volte tutte quelle cose che ti rendevano felice.
Vorrei ritornare bambino quando tutto era magico, quando credevi di avere i super poteri, quando credevi che i cartoni fossero reali, quando a Natale c'era molto spirito natalizio, quando c'era ancora lui che rendeva tutto così realmente magico.
A volte cerco di fare il ragazzo forte davanti agli altri per non essere preso in giro, ma in verità sono il primo che soffre internamente e nessuno se ne accorge pensano solo a loro stessi e nessuno si è mai preoccupato veramente di me, neanche Yuri ha mai provato a chiedermi cosa veramente mi rendesse felice. Forse non lo so neanche io cosa mi rende felice.
Da quando mio padre non c'è sembra tutto così buio, sono in un tunnel senza uscita e credo che quest'ultima non ci sarà mai. Nessuno ti può far dimenticare veramente il passato, noi viviamo proprio di questo, del nostro passato.
Il passato, il presente e il futuro sono parti della vita di chiunque. Cerchiamo di andare avanti ma qualcuno o qualcosa a volte ci fa ricordare quello che volevamo da una parte dimenticare. 
Tutto adesso è così diverso, vorrei avere una ragione per sorridere ma non ce l'ho una precisa.
Dobbiamo immergerci nei pensieri a volte perchè possiamo capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, però io sono il primo a non sapere cosa vorrei. Aspetterò, aspetterò che sia il destino a scegliere la mia strada e so che qualunque scelta sarà quella giusta.

Assorto ancora nei miei pensieri, sento una voce che mi richiama.
"Tesoro ordiniamo una pizza?" chiede mia madre e noto anche che sullo schermo del televisore scorrono i titoli di coda.
"Certo"
Si alza e chiama la pizzeria mentre cerco un'altro film da vedere.
Circa mezz'ora dopo arriva la nostra ordinazione, pago e ci sediamo a cenare e faccio partire il film.
Finito anche esso, oltre alla pizza, spengo il computer e vado in camera.

Rinchiudendomi in me, racconto di oggi.
Mi sono sempre chiesto se qualche volta tutto ciò che scrivo finisse in mani sbagliate, cosa penserebbe la gente, i miei amici, i miei parenti.

Non saprei.

~~~
Ecco il capitolo!

[Continuo a 8☆]

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