When there's madness, when there's poison in your head.
When the sadness leaves you broken in your bed, I will hold you in the depths of your despair and it's all in the name of love.
IN THE NAME OF LOVE – MARTIN GARRIX & BEBE REXHA
HARRY
La nottata è stata lunga e pesante, infatti quando mi sveglio sento nei muscoli, l'indolenzimento per aver tenuto una posizione scomoda tutta la notte. Apro un occhio e poi l'altro. Abbasso leggermente la testa e la trovo lì, rannicchiata tra le mie braccia, come se io fossi improvvisamente diventato il suo scudo dal mondo. Quell'immagine mi basta per dimenticare i piccoli doloretti che sento nelle ossa. Aumento cauto la presa su quel corpo che ieri sera ho spogliato da sensazioni cupe e che ho vestito con premura e tenerezza. Ho quasi perso la vista, nella penombra, per cercare i vestiti con cui dorme, senza accendere la luce. Isa non è stata un granché utile. Dopo aver appurato che non era nelle mie intenzioni abusare di lei, si è addormentata per davvero! È stato come vestire una bambola; lei non ha mosso un muscolo. L'ho liberata da quel vestito, con cautela, spaventato di violare i limiti della decenza una volta che l'avrei vista semplicemente in intimo. Devo essere sincero, l'ho toccata. Si, insomma ... lei era lì e io ... ho iniziato a morire dentro, consumato da una voglia costante di sentire la sua pelle. Le ho sfiorato un fianco, ma poi, trattenendo i miei istinti, l'ho subito coperta con una maglia bianca e un paio di pantaloncini sportivi.
Ora sorrido mentre la guardo arricciare il naso. Chissà cosa starà sognando. Spero qualcosa di carino perché ieri sera era davvero scossa. Quel bastardo! È tornato a tormentarla! Ma questa volta non resterò in disparte, no, questa volta farò il mio dovere. Per lei.
Piano, sperando di non svegliarla, prendo il cellulare in mano e controllo l'ora. Sono le otto di mattina. Credo che Isa debba alzarsi per andare in redazione. Così, sperando di muovermi come una piuma, scendo dal letto per correre a prepararle una sostanziosa colazione; questa giornata non sarà una passeggiata per lei.
Le stampo un bacio delicato sulla fronte e poi mi avvio alla porta.
«Harry.» Mi chiama.
Mi volto e i suoi occhi stanchi cercano i miei. È così carina, con i capelli arruffati e quell'espressione assonnata!
«Si?» Le chiedo.
***
ISA
Sento dei rumori leggeri e poi il mio letto diventa troppo vuoto. Manca qualcuno. Manca lui.
Ancora mezza addormentata, pronuncio il suo nome. «Harry.» Chiamo, aprendo un occhio alla volta. Lo cerco nella stanza e vedo che sta per uscire. Mi guarda in un modo tutto suo e questo mi scalda il cuore. Mi sento amata quando si comporta così con me, nonostante poi si affretti sempre a dire che sono io a farmi i film mentali.
«Si?» Chiede, avvicinandosi al letto. Si mette in ginocchio e mi guarda. Vorrei dirgli di restare, di rimettersi sotto le lenzuola, stringermi a sé e continuare a dormire per tutto il giorno, ma non trovo il coraggio. «Hai bisogno di qualcosa?» Mi chiede, mentre, sempre con gli occhi che non riescono a scostarsi dai miei, mi sistema amorevolmente delle ciocche arruffate dietro l'orecchio. Non oso pensare al mio aspetto sicuramente osceno dopo la serata di ieri.
«Ecco ...» Avrei bisogno di un tuo bacio. «Dove stavi andando?» Chiedo invece.
«A preparati la colazione.» E mi sorride, abbassando lo sguardo, un po' imbarazzato.
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Fanfiction- REVELATIONS SEQUEL - Cinque mesi dopo. Isa lavora al New York Journal e se professionalmente parlando sembra quasi una donna in carriera, sul campo sentimentale il suo piano di ricominciare è alquanto bizzarro e mette a dura prova la pazienza di S...