Chapter 4.

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Gli volevo bene,ed era una di quelle poche persone che erano per me fondamentali.
È così strano,affezionarsi ad una persona,così in fretta,casualmente.
Solo non ero abituata al voler bene,e ad essere ricambiata.
"Mia madre,decise di fidanzarsi,di cercare di voltare pagina.
Conobbe un signore,molto gentile,dolce,all'apparenza,ma in realtà,è stato il mio incubo.
Mi ha picchiata,trattata male,umiliata.
Cercavo di parlare con mia madre,ma lei non capiva.
Quando scoprì che mi trattava in quel modo,lo cacciò,e lo denunciò.
Vedi,per me non è facile,fidarmi,stare tranquilla con una persona,perché da un momento all'altro potrebbe farmi del male.
Io non vivo più,semplicemente non posso più amare una persona,non sono mai sicura di ciò che può darmi,amore o odio? Non riesco a lasciarmi andare."

"Perché non cerchi di guardarti intorno? Hai un sacco di persone che ti sostengono,pensa a Shady,o a Federica,o a Valentina. E si,me.
Sai che ti voglio troppo bene per nasconderti anche solo una cazzata. Non riuscirei mai a farti soffrire,sei troppo importante per me. Non farti sovrastare da questi pensieri,sei forte,la gente perfida non può buttarti giù.
'Dovete spararmi per farmi crollare.' Ricordi?
Vivi,lasciati andare,fai ciò che vuoi,ama chi vuoi."
Tirai l'ultimo tiro alla sigaretta,la buttai,e lo guardai,con gli occhi che bruciavano.
"Grazie."
"No,non devi ringraziarmi."
"Invece si,ti voglio bene."
"Anche io,tanto."
"Perché non te ne vai? Molte volte le persone,conoscendomi,spariscono,nel nulla.
Mi reputano psicopatica,o vittima,o falsa.
Non sono pazza,sono solo cresciuta prima del dovuto. Quindi ho passato momenti di merda,che mi hanno formato un carattere di merda. Non è colpa mia capisci? Vorrei amare,ma non so come si fa."
"Ti insegno io ad amare."
Mi tiró a sè,e sentii un brivido pervadermi la schiena.
Vicini.
Ancora più vicini.
Fino a che sentii le mie labbra,sfiorate dalle sue.
Nemmeno un secondo,si staccó Da me.
Perché?
"S-scusa." Sussurró afflitto.
"No,cioè,perché scusarsi?"
"Sono stato istintivo,magari tu non volevi,capisci?"
"Perché tutte queste paranoie?!"
"Volevi?" Mi guardó,scostando gli occhi da una piantina,piuttosto mal ridotta,che trovava interessante dal suo sguardo ipnotizzato.
"Non lo so,credo."
"Aspettiamo,vediamo cosa succede,verrà da sè,no?" Sorrise leggermente ed io annuii.
"Si,solo,non cambia nulla,fra noi,siamo sempre,Mike e Chloè,che si prendono per il culo e si aiutano quando tutto va una merda,okay?"
"Okay,sono qui,quando vuoi,sempre a tua disposizione."
"Grazie." Sussurrai A fil di voce.
"Chiamami,anche alle 3:30 di notte,ti rispondo,capito?"
"Capito.
Notte Mike."
"Notte principessa."

Camminai un fretta verso la mia stanza.
Mi buttai sul letto a peso morto e guardai l'orario.
3:40 della notte.
Bene.
Male.
Ho quasi baciato Mike.
Mike,il mio migliore amico.
Si,quello che mi piace.
Si,perché sotto sotto,mi piace,pure tanto.
Dite che non ci potrebbe essere nulla tra noi?
Io non credo.
Insomma,mi ha quasi baciata.
Devo dormire.
D o R m i R e.
Parola alquanto facile da pronunciare,ma difficile da mettere in pratica in queste situazioni.
Dopo minuti e minuti a rigirarmi nel letto dalle lenzuola bianche,calai in un sonno profondo.

"Chloina svegliaaaaaaaaaaaaa" gridó una persona,appena l'avrei identificata,avrei preso il telefono,e gliel'avrei lanciato sulla testa,così,per vendetta.
Sentii una mano calda accarezzarmi la schiena minuta,e decisi di alzare anche solo la testa.
Vidi solo un chiodo nero.
Il suo chiodo nero.
*oddio mo che faccio?! Se c'ho il mascara colato?! O la bava?! Ora uccido Valentina che l'ha fatto entrare* pensai cercando un modo per farlo andare via.
"Basta! So sveglia." Gridai all'ultimo 'Chloinaa'.
"Sia lodato il Signore." Sentii dire al ragazzo davanti a me.
Con il cuscino ancora attaccato al viso,mi recai in bagno.
"Tu vai,io ti raggiungo dopo." Bofonchiai tra il cuscino ingombrante.
"Tu sei completamente pazzoide,sappilo." Rise scuotendo la testa da destra a sinistra.
"I know right." Gridai dal bagno.
Lui uscii ed io iniziai a restaurarmi.
Doccia,faccia,denti,trucco,capelli,vestiti,scarpe,ed il mio amatissimo profumo al gelsomino.
Afferrai il borsone e l'iPhone,Scendendo velocemente le scale.
Feci la mia entrata poco fine dalla porta dirigendomi al tavolo di Mike,Andreas,Alessio e Riccardo.
"Mike conto fino a 3,poi scappi se non vuoi che ti faccia del male."
"Chloè che stai a dì?" Rise Andreas tra un morso e l'altro al suo cornetto.
"Il signorino qui presente *punto il dito su Mike*,mi ha gridato nelle orecchie stamattina."
"Regola numero 1837262 dei comportamenti sbagliati con Chloè,non gridare mai al mattino." Recitò Alessio bevendo il suo cappuccino.
"Pivello! Ancora non sapevi il regolamento,noi sappiamo tutti i punti a memoria!" Rise a sua volta Riccardo.
"Prenditela con Vale,è stata lei a dirmelo." Si difese Mike.
"Deficente." Lo guardai con aria divertita e lui rise.
Si avvicinó,mi schioccò un bacio sulla guancia e mi scompiglió i capelli.
"Ma non è che voi,dico sotto sotto." Alessio con aria da saputello,mi guardó,inarcando le sopracciglia.
"Ma sei scemo? Ma secondo te?" Misi subito le mani avanti,e Mike si scostó da me,imbarazzato.
"No,siccome ieri siete stati fino alle 3 fuori,cioè Chloè se c'è qualcosa ditelo,siamo i vostri migliori amici,cosa c'è di male a dire che state insieme?" Mi rassicurò Alessio accarezzandomi il braccio.
"Non stiamo insieme Ale,te l'avrei detto,giuro. Quando succederà qualcosa sarete i primi a saperlo. Lo prometto." Sorrisi.
"Ma allora già c'è qualcosa..." Andreas mi guardó di sottecchi,aspettando una risposta.
"Oh Andre,anche tuu." Mike gli diede una spallata,e lui rise.
"Andiamo,c'è il bus." Disse Riccardo,finendo il suo tè.
"Grazie Riki." Passai una mano dietro la schiena del ragazzo,e lui sorrise.

"Credo che invece ci sia qualcosa sai?"
"Eh?" Sfilai le auricolari,avevo capito "qualcosa" detto da Mike.
"No dico,secondo te c'è qualcosa veramente?"
"Può darsi,per te?"
"Credo di essere sicuro.
Mi stai facendo diventar pazzo." Scuotè la testa,prendendomi la mano.
"In positivo?" Strinsi la sua mano,accarezzandola.
"Certo che si."
"Perché così lentamente,insomma,lo sappiamo tutti e due cosa c'è,ma non lo ammettiamo,perché?" Chiese continuando il moro.
"Abbiamo paura di fare la scelta sbagliata,di rovinare tutto,ma credo sia il contrario."
"Allora decidiamoci." Mi accarezzò il viso,dandomi un bacio,sulla guancia.
Fummo interrotti dal bus,che si fermó davanti agli studi.
"A dopo polpetta."
"A dopo Merlo."
Ci dividemmo e iniziammo la giornata.
Celentano,Peparini,Kledi,Garrison.
"Devi essere più donna! Hai una persona che vorresti conquistare?" Chiese con il suo tipico accento americano il maestri Garrison.
Esitai e poi annuii.
"È qualcuno di qua dentro?"
"Può darsi." Feci spallucce.
"È Alessio? O Riccardo?"
"No no ahahahha."
"Io ho capito,ma non lo dico." Giuseppe mi fece l'occhiolino,ed io risi leggermente.
"Okay,allora,è un mistero.
Balla pensando che devi conquistarlo." Mi disse.
"Ecco,io non sono assolutamente provocante,praticamente se ci provo rido.
Con i grugniti. La femminilità proprio."
Giuseppe rise di gusto e il maestro Garrison mi guardó attentamente.
"Secondo me,è tutto il contrario."
Affermó quest'ultimo.
"Mi rendo ridicola ma okay,facciamolo."
"Io dico che esce fuori una bella cosa!"
Neanche sto qua a dirvelo,pensai che Giuseppe fosse Mike. Anche se,con Giuseppe la cosa è abbastanza facilitata,visto com'è.
Finii anche la mia lezione con Kledi,e mi rintanai in sala relax.
Mi buttai sopra un divanetto e udii la voce di Alessio.
"Signori e signore,avreste scommesso non fosse ritornata più,ma con nostro grande stupore,ecco a voi,MISS ELEGANZA 2017!"
"Che coglioneee." Risi con le poche forze che mi rimanevano,mentre tutta la sala relax scoppiò in una fragorosa risata.
"Tu non sai,cosa vuol dire fare lezione con la Celentano." Scandii bene le parole.
"Le porgo le mie scuse maestà."
"Allontanati plebeo!"
"Sssubitoo."
Ridemmo ed entrò il signor Merlo.
"Hey uccellin"
"Hey deficent" mi accarezzò la testa e si sedette vicino a me.
"Sono un po' girato."
"Porquoi?"
"Braga,mi ha detto che riesco a rendere triste anche "tanti auguri a te." "
"Non è veroo."
"Eh,opinioni."
"Ma no! Io adoro la tua voce,non è triste!" Gli accarezzai il braccio,e lui si strofinò gli occhi.
"Dai,non fare così." Lo abbracciai e lui scoppiò in lacrime.
Andammo negli spogliatoi e lui mi guardó con gli occhi rossi.
"Non ti devi fare buttare giù eh,altrimenti che facciamo?" Gli asciugai le lacrime e lo strinsi a me.
"Piccolino." Strofinai la mia mano minuta sulle sua schiena,e lui mi accarezzò i capelli,delicatamente.
"Grazie Chloè,ti voglio bene"
"Io no Merlo." Risi e vidi inarcare le sue labbra formando un sorriso,un sorriso tenero. Indifeso.
Aveva solo bisogno di amore.
In quel periodo piangeva continuamente,aveva la testa in confusione e il cuore da un'altra parte.

Sono anni che ti aspetto.||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora