Chapter 6.

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Da quella sera,di baci fugaci e risate,avevamo deciso di nascondere tutto a tutti.
Non volevamo sbandierare i nostri sentimenti,anche perché,non eravamo ufficialmente fidanzati.
Quindi avevamo detto "tempo al tempo".
Quando sarà il momento,lo sapranno.
A parte Andreas,si,poveraccio.
Ho continuato per 3 giorni a passargli accanto sussurrando in modo inquietante "non dire niente a nessuno.".
Mi fido di lui,so che non lo farebbe mai,ma sapete com'è,può scappare in un momento di frivolezza.
"Non lo dico,porco Giuda!" Grida dal suo letto Andreas,stringendo tra le braccia il suo cuscino blu cobalto.
"Non ti scaldare Andree,lo sai com'è!"
"Sai anche che se tu mi dici una cosa,la mantengo la promessa,quindi shh"
Gli sorrisi e lo abbracciai,ridacchiando.
"Sai che ti adoro Müller."
"Io no Chloetta."
"Me lo state storpiando in tutti i modi il mio nome,incredibile."
"Zitta e prenditi i tuoi nickname."
"MO lo metto nel profilo di instagram!"
"Brava pimpa!"
"Scemino" gli diedi una pacca sul braccio e tornai sul letto di Mike.
Già,Mike era in bagno,a farsi una doccia.
"Chloè!!" Sentì gridare dall'altra parte della porta.
"Dimmi ciccio" mi avvicinai al bagno.
"Sei francese no?"
"Della Svizzera francese,ma fa lo stesso,perché?"
"Mi traduci una canzone? è francese."
"Esci,e ne parliamo!"
Uscii dal bagno con una tuta grigia e nera,e mi stampó un bacio a Fior di labbra.
"Allora,sei disponibile?"
"Certo che si!"
Mi diede un foglio con un testo di una canzone francese,e improvvisamente un ricordo echeggiò nella mia mente.
Iniziai a deglutire.
Era una canzone che cantava sempre mio papà.
Papà.
Lacrime.
Lasciai il foglio sul letto e mi alzai respirando a fondo per cacciare le lacrime.
"Cosa ho fatto?"
"No,nulla Mike,non c'entro tu,anzi,scusa."
La voce mi si era spezzata all'ultima parola pronunciata.
Non sopportavo il ricordo di mio padre,ero troppo debole per affrontare dei ricordi così forti.
"Cosa è successo?" Andreas tolse le auricolari,e mi accarezzò il braccio.
"Vi lascio soli?"
Chiese piano.
"Si grazie Andre,scusa." Disse Mike,sorridendo debolmente al ragazzo.
Appena la porta si chiuse,sentii Mike avvicinarsi e stringermi.
"Piccola,cos'hai?"
"Quella canzone,la cantava..."
"Chi la cantava?" Scoppiai in lacrime e lui mi strinse le mani.
"Devi parlarne per superare,ed è con me che lo devi fare."
"Mio papà era in fissa con quella canzone,la cantava dalla mattina alla sera,in Svizzera era molto popolare ai tempi."
"Traine delle cose positive,pensa a tuo papà,a cui piaceva la canzone,era felice quando la ascoltava,perché non lo devi essere anche tu?"
"Mh-mh" annuii senza parlare.
Deglutii e feci la prima cosa che mi passó per la mente.
Lo baciai.
Lui mi appoggiò una mano sul viso,ed io sulla sua nuca.
Un bacio molto lungo,molto lento,solo,era una cura contro i miei dolori.
"Adesso tiri fuori le palle,e combatti a testa alta contro le cose che ti fanno star male,intesi?"
"D'accordo."
"Ti voglio tanto bene,ricordalo,prima di tutto."
"Anche io Merlo."
Lo abbracciai forte e lui stampó un dolce bacio sul mio collo.
"E penso che tu abbia capito,che voglio che tu stia qui fino a stasera" Sussurrò sorridendo.
"Si? Se proprio devo." Scherzai,spintonandolo.
"Eheh spiritosona"
"Certo che si,signor Michele"
"Odio quando mi chiaman con il mio nome intero."
"Oh,scusa MICHELE" calcai bene il suo nome,e il piano di farlo innervosire funzionó!
Iniziò a farmi il solletico e alla fine mi schioccò un bacio sulle mie labbra carnose e rosee.
Ogni volta che mi baciava,alla sprovvista,un brivido percorreva la mia pelle,era come una scossa,ma una scossa bellissima.
Crollai in un sonno profondo,dopo aver appoggiato la mia testa sul suo petto scolpito.

MIKE'S POV
"Ti amo " sussurrai baciandole i capelli.
Tanto,non l'avrebbe sentito,ma sarebbe rimasto tra quelle mura,su quel letto.
Due parole incastrate nei suoi capelli profumati al gelsomino,che l'avrebbero accompagnata sempre,ma ignote a lei.
Le accarezzai il viso di cui la pelle somigliava al più prezioso velluto,e mi allontanai,mi sedetti sulla scrivania,presi un foglio sgualcito ed una penna,ed iniziai a scrivere le parole della mia canzone,dedicata a lei,quando ancora era tutto imbarazzo e rossori.
Scrissi distrattamente una parola : Closer.
Più vicini.
Volevo stare solo più vicino a lei,sempre,quando piange,quando ride,quando si incazza,quando si dispera,quando gioisce...sempre con lei.
Era il mio tutto,ció che riempiva quel fottuto vuoto che inondava la mia anima.
Ero stato ferito troppe volte,e mi mancava un valore : L'amore.
Un'amore che Chloè mi aveva pian piano donato,aveva curato le coltellate,aveva riempito il vuoto.
Era solo amore.
Amore.
Amore.

Sono anni che ti aspetto.||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora