Chapter 11.

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"Devi smetterla di rompermi le palle! Non voglio okay?! Non voglio!"
Sentii dalla mia stanza delle urla,una voce spezzata,forse dal pianto.
Esitai a capire chi potesse essere,poi però mi alzai di scatto e aprii la porta,correndo verso la stanza di Mike.
Vidi Alessio con un espressione disperata.
"Cosa succede?!" Chiesi guardando sia Mike che Alessio,entrambi stravolti.
"Nulla,puoi anche andare via."
Borbottò Mike tra le lacrime,con voce roca.
Mi alzai e chiusi la porta con violenza.
Insomma io voglio solo aiutarlo.
Sentii aprirsi la porta dietro di me,ma non mi girai e continuai a camminare per la mia stanza.
Mi chiusi dentro e iniziai a imprecare in greco.
Perché adesso era così? Mi ha risposto in quel modo perché era nervoso,ma chi lo ha fatto innervosire?!
*toc toc*
"Avanti,se sei Mike vai via."
"Bella mossa,credi che sarei andato via?" Disse il moro sorridendo.
"Lasciami stare."
"Scusami Chloè,ti racconto tutto."
"Fai velocemente" dissi guardando i miei jeans.
"Ecco,i miei genitori sono separati,si. Con mio padre non ho un buon rapporto,per vari motivi."
Lo incitai a continuare.
"Mi ha chiamato e mi ha riferito della sua nuova compagna,beh,ovviamente non me ne può fregare di meno,ma ha raggiunto il colmo quando mi ha detto che avrebbe voluto farmela conoscere."
"Ecco perché gridavo e ti ho trattato così." Continuó guardando il pavimento.
Non dissi nulla,lo abbracciai.
Lui iniziò a piangere istericamente,per la rabbia.
"Shhh,non pensarci." Continuavo a ripetere.
"Succede. Non vuoi conoscerla? Non farlo,non può costringerti a farlo!"
"Tu non lo conosci,mi ricatterebbe"
"Che padre sarebbe?! Un padre dovrebbe accettare ogni tua scelta,non ostacolarti. Stai tranquillo,se ti attaccherà mi prenderò la colpa."
"No tu,tu non c'entri,non voglio tirarti in mezzo a 'sto casino,voglio che tu stia tranquilla,hai già i tuoi di probl"
Lo interruppi.
"Stai zitto,ti aiuterò come tu hai fatto con me,sono felice di poterlo fare."
Mi sorrise e mi baciò la mascella,poi il mento e infine le labbra.
"Grazie,amore" sussurrò sul mio collo.
Lo strinsi a me.
Semplicemente.
Senza dire più nulla.
Nel silenzio della stanza.

Sono anni che ti aspetto.||Mike BirdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora