Capitolo 4: "Amici?"

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La porta si spalancò ed io gridai per lo spavento, "che diamine fai?" Chiesi infuriata contro quel ragazzo che neanche conoscevo "scusami,ehm
Ho sba-gli-ato ca-me-ra"rispose balbettando ed insicuro di se "ti va,ehm..di diventare Amici?"concluse con uno sguardo preoccupato per la risosta che stava aspettando,ma aspetta,Amici?ma se neanche lo conosco.. "Ehm.. Non ti conosco,come possiamo essere Amici?"chiedo insicura di me stessa "bhè ci conosceremo ora,se non hai nulla da fare"rispose con un sorriso in viso,era una buona idea,ma avevo qualcosa da fare?sgranai per la seconda volta gli occhi "Oddio mia madre"gridai,mentre mi affrettai a prendere il telefono che avevo lanciato per lo spavento prima,"mamma scusami,mi ero dimenticata che fossi in chiamata,ora ho da fare,ti voglio bene"dissi infine staccando la chiamata senza aspettare una sua risposta.
"Ehm..okay"risposi alla domanda che mi fece prima quel ragazzo,con sguardo imbarazzato "d'accordo"disse ridendo, "non ridere"dissi prima di unirmi a lui,lo feci sedere sul mio letto di fronte a me, "mi chiamo Lucas,ho 19anni e studio qui,vengo da Washington,tu invece?" Chiese,non lo avevo ancora guardato per bene,aveva una camicia bianca con i primi bottoni aperta in cui si intravedevano i suoi bellissimi muscoli ed un jeans stretto alle gambe e con il cavallo basso,capelli biondi spettinati ed occhi verde,era davvero carino "se mi guardi ancora così,mi mangerai con lo sguardò"scherzò lui ridendo,non mi ero accorta che mi ero soffermata a lungo ad osservarlo "Ehm.. scu-scusa"balbetta imbarazzata diventando rossa in viso,poco dopo mi ripresi ed iniziai "mi chiamo Jasmine,16anni,e grazie alla borsa di studio che ho ottenuto mi hanno preso a questa magnifica università,ho dovuto viaggiare molto,visto che sono di un piccolo paesino d'Italia"conclusi,non volebo andare oltre non conoscendolo poi non potevo fidarmi..

*3 settimane dopo*
Erano passate già tre settimane da quando passai tutto il tempo che mi restava oltre la scuola ed il lavoro, insieme a Lucas,eravamo migliori Amici,ero molto affezionata a lui,è un bravo ragazzo,simpatico,gentile ed educato.

Suonò la sveglia,come ogni mattina,così mi alzai preparandomi per andare a lezione,come ogni mattina,già da un po',Lucas mi aspettava al bar per prendere un caffè insieme prima di andare a lezione.
"Buongiorno Lucas"dissi sorridendo una volta arrivata al solito tavolino in cui mi aspettava "giorno piccola"rispose sorridendomi, Rebecca dovrebbe arrivare a momenti con il resto del gruppo,in cui feci unire anche Lucas a tutti noi, "Ei ragazzi!" Salutarono all'unisono Rebecca,Clarissa e Justin,mentre Marcus si limitò ad un cenno del capo,ultimamente era strano ma non sapevo cosa gli passava per la testa,non lo sapeva nessuno..era molto chiuso in se stesso,parlava poco di lui..
Finite le lezioni,ci dirigemmo tutti in mensa per poter pranzare, "ragazzi stasera ce una festa della confraternita,ci andiamo?" propose Justin, "perché no"risposi sorridendo mentre gli altri annuirono,continuammo a parlare del più e del meno finché non si feve tardi e ritornammo nelle nostre stanze dandoci appuntamento alle nove in cortile
"Rebecca non so che mettermi"dissi sincera mentre la guardavo con dubbio per i tanti vestiti che avevo in mano, "mh,dammi qua ti aiuto io" disse sorridendo "ti adoro"risposi sincera,mentre notai lei con un vestitino bordeaux molto corto e scollato,con ovviamente tacchi alti,alla fine mi prestò un suo vestitino anch'esso corto,rosso fuoco ed una profonda scollatura a V,con tacchi vertiginosi rossi,mi aiutò ad acconciare i capelli in bellissimi boccoli,con eyeliner,Mascara,cipria e rossetto rosso fuoco.
Stavo aprendo la porta per poter uscire quando ad un tratto mi fermò fissandomi "qualcosa non va? " chiesi educatamente, "Ehm.. il nostro lavoro è accettato li dentro,quindi se trovi occasione approfitta" concluse prima di uscire dalla stanza senza aspettare una mia risposta.

Arrivati insieme a tutti gli altri alla festa,decidemmo di iniziare col bere qualcosa,presi vodka alla fragola,la mia preferita,finché persi il conto di quanti ne avevo già bevuti,mi girava la testa e mi mancava l'aria,ero rimasta sola in cucina con il mio bicchiere tra le mani,Rebecca e Clarissa avevano già trovato l'occasione di guadagnare qualche soldo,decisi di andare a prendere una boccata d'aria,ma appena arrivai in cortile sentì una mano possente lanciarmi al suolo e dopodichè il Buio si impossessò di me...

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