Capitolo 23

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Mattia

Continua a non presentarsi a lezione. Dovrei trovare un modo per s orprenderla, per farle capire quanto io la ami.
Da quando ho ascoltato schiena, la sua canzone, ho scritto tanto. Ho scritto una canzone per noi, che parla di noi. Il problema è che se andiamo di questo passo lei non l'ascolterà mai.
Ho un unica possibilità, e quindi mi faccio coraggio e decido di dire la verità.
Ho chiesto di parlare con Maria, in privato, senza le telecamere.
Ci troviamo nello studio, solo io e lei.
"Allora Mattia, dimmi", mi dice dolcemente sedendosi vicino a me.
"Ho bisogno del tuo aiuto. E so che dopo quello che sto per dirti mi butterai fuori dal programma, ma ho quest'unica possibilità, e non mi importa più di niente".
"Mi stai facendo spaventare, che cosa è successo?".
"Mi sono innamorato".
"E cosa c'è di male?".
"Mi sono innamorato di Emma. La amo davvero, ma ho combinato un gran casino, e adesso non mi parla, non vuole neanche vedermi".
"Ecco perché ultimamente sorrideva sempre! Ascolta Mattia, per me Emma è come una figlia... e ti devo dire che ultimamente la vedevo felice. Se davvero la ami tanto come dici, sono sicura di porterti aiutare. E non preoccuparti, se la farai felice, non ti manderò via".
"Grazie Maria, farò del mio meglio".

Emma

Vengo chiamata nello studio principale, mi hanno detto che Maria ha bisogno di parlarmi.
Entro ed è tutto buio.
Sento una chitarra suonare, non so da dove viene. Riconosco la melodia, è quella di schiena.
E poi una voce nel buio.
"
Aspetto qui sull’angolo del letto 
Seduto sui miei gomiti, davanti a questo specchio 
E alzo il volume dal telecomando dello stereo 
Il tuo phon sembra un aereo 
E così ti spio dal riflesso del vetro 
E scusami se cedo, in nome del mio ego 
Che sei la mia vergine e come te lo spiego? 
Se è vero che proteggi me da ogni mio segreto 
Non mi voltare le spalle mai 
Nemmeno se ti spogli, lo so che ti vergogni 
E non mi lasciare da solo mai 
Vieni a sederti vicino 
Fammi sentire che vivo 
Scaldami con un respiro 
Dimmi che sono il destino 
È l’unico che ci dividerà 
Dalla follia dei miei giorni 
Strana fobia che non torni 
L’anatomia dei miei sogni 
Vedo soltanto la tua di schiena 
Ed io che la tocco appena 
Con paura che se ti volti 
Girandoti ti dissolvi", canta la voce.
So benissimo chi è. La luce si accende, e lo vedo venire verso di me.
Non riesco a trattenermi, e corro verso di lui, stringendolo forte.
"È ancora da migliorare, e credo che il ritornello lo dovresti cantare tu, ma dovevo fartela sentire".
"È perfetta.", dico sorridendo come una stupida, e continuando a stringerlo.
"Se vuoi, ci cambiamo e usciamo, solo io e te, niente telecamere, niente più nascondigli, solo io e te".
"Ma tu non puoi uscire".
Mi sorride, e mi bacia.
"Ho detto tutto a Maria".
"Ma tu sei pazzo! E adesso?".
"A meno che non ti faccia soffrire, mi fa restare".
"E Ludovica?".
"Appena esco di qui la lascio  Te lo prometto".
"Allora portami fuori, forza".
Mi da un altro bacio, prima di prendermi per mano e portarmi fuori.

Nota dell'autrice:
Vi piace la storia? Volete che la continui? Fatemi sapere nei commenti

Arriverà l'amore (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora