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Gerard mi stava baciando.

Così, dal nulla, ve lo giuro.
Mi ha preso e mi ha baciato.
Ed è stato bellissimo, vederlo lì, con gli occhi chiusi e le sopracciglia contratte; è stato tutto così veloce, che nemmeno mi resi conto di avere gli occhi aperti, spalancati direi, ed ero in piedi sulle punte, perché per arrivare a baciarmi Gerard aveva dovuto tirarmi a se.
Era stato tutto così veloce, nemmeno il tempo di razionalizzarlo che sbam, le sue labbra sulle mie.
Era stato comunque un bacio delicato, ma impulsivo e deciso allo stesso tempo.
Non durò molto, a dir la verità; una manciata di secondi, dopodiché si staccò da me, riportandomi con le piante dei piedi completamente a terra.

-Devo andare a prendere Mikey a scuola, Frank. E sarei dovuto venire a prendere anche te. Ma tu non eri a scuola.-
-Già, Gerard, non ero a scuola-
-Frank.-
-Senti, io, non me la sentivo di stare lì-
-E perché?-
-Perché..-

D'improvviso il ricordo dell'ora precedente mi ritornó alla mente, bloccandomi le parole in gola.

-Frank, parlami-
-Niente, Gerard, ero solo stanco-
-Stanco.-
-Si, stanco-
-Pensi che io ti creda?-
-Dovrai farlo-

Gerard tornò addosso a me, cingendo i miei fianchi con un braccio, mentre con una mano mi accarezzò il volto, piano.

-Non mi piace che tu mi menta,Frankie.-

Lo sussurrò appena, sulle mie labbra; d'istinto chiusi gli occhi, inspirando profondamente.

-Non ti sto mentendo,solo-
-Cosa devo fare?-
-Cosa devi fare per?-
-Per farti parlare con me, Frank, ti prego dimmelo-
-Potresti baciarmi..-

Oh no.
Lo avevo detto davvero?
Cazzo, si.

-Lo vuoi davvero, Frank?-
-Ssi, cioè se vuoi-
-Non sai quanto io desideri baciarti, Frank, ma non adesso.-
-Ccosa? Perché?-
-Perché no, Frank. Ora andiamo.-
-Cosa?-
-Andiamo a prendere Mikey, poi andiamo a casa.-
-Ma io non-
-Frank. Muoviti.-
-Smettila di dirmi cosa fare.-
-Frank, ti prego, vieni via da qui. Sii razionale: come torneresti a casa senza conoscere le strade?-
-Cazzo.. ok, ma devi smetterla di dirmi cosa fare.-
-Mai, Frank, mai.-

Lo seguo, mentre va verso la macchina: quando Gerard reagisce così mi si ghiaccia il sangue nelle vene; è così possessivo e mi spaventa, è come se.. se dovesse avere il controllo, su di me.
Non mi piace, quando fa così: però poi basta un suo minimo gesto di interesse e tutto svanisce, puff, ed esiste solo la sua bellezza.

Salgo sul sedile posteriore, mentre Gerard mette in moto; seguo distrattamente il percorso che fa con lo sguardo, buttandolo di tanto in tanto lo sguardo verso lo specchietto retrovisore; Gerard ha lo sguardo duro e lo tiene fisso, sulla strada. Continua a guidare, guida fino alla scuola, che era abbastanza distante, a dir la verità: chissà per quanto ho corso e camminato, e dove cavolo mi ero ficcato..

-Nel giardino della mia facoltà, Frank. Ero finito nel giardino della mia facoltà.-
-C c osa? -
Come diamine ha fatto a leggermi nel pensiero?!
-Ti ho visto dalla finestra.Frank, ti ho visto correre tutta la strada, fino al giardinetto.-
-I io, non mi sono.. non ho visto che..che quella -
-Frank, mi hai fatto spaventare.-

Accostò, bruscamente, prima di sospirare, rumorosamente. Mi lanciò uno sguardo fugace, dallo specchietto, per poi girarsi verso di me; mi prese la mano e la accarezzò, dolcemente, facendo passare il pollice sopra le mie nocche.

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