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-E questa- disse Gerard, indicando la stanza colma di libri -come puoi ben vedere, è la biblioteca. Si, ne abbiamo una, anche se questo è un'istituto d'arte: è molto utile, soprattutto per studiare. Sai, a volte mi rifugio qui-
-Oh, quindi quando sparirai per ore e ore senza farti sentire è qui che dovrò venire a cercarti?-
-Esatto, credo. Ed è qui che resterai tu per le prossime tre ore, mentre io sarò in classe-
-Non posso uscire e andare, che ne so, a prendere un caffè o ascoltare musica all'aria aperta?-
-No, non se ne parla. Resterai qui, vicino a me, cosicché io ti possa vedere-
-Oh andiamo Gee! Non ti pare di esagerare?!-
-Assolutamente no! Sono serio, vorrei davvero che tu rimanessi qui-
-Un giorno mi spiegherai questa tua ossessione nel decidere sempre tutto al posto mio.-
-Io non.. decido per te. E poi cosa ti cambia rimanere qui?-
-Non credo sia necessario obbligarmi, non credi?-

I due ragazzi si incendiarono con lo sguardo, smettendo improvvisamente di parlare. La tensione era tale che Frank si addentrò tra gli scaffali della biblioteca non curandosi se l'altro se n'era andato oppure no. "Probabilmente si" pensò.

Cominciò a vagare per le corsie, leggendo sporadicamente qualche titolo, fino a quando l'occhio non gli cadde su un titolo in particolare

Prese in mano il librone dalla copertina in pelle nera, perfettamente intatta: era un enorme diario.

Trovò strano che quel libro fosse davvero un diario, e di che tipo poi? Che senso aveva tenere qualcosa di così all'interno di un istituto d'arte?

Si diresse verso uno dei tavoli liberi della sala, adagiò cautamente il libro sul piano e cominciò a sfogliarlo per cercare di capire che cosa riguardasse.

"Questo diario racchiude i pensieri elaborati dagli studenti sul tema dell'amore. I docenti hanno chiesto a tutti gli studenti del secondo anno accademico di scrivere cos'è per loro l'amore, al fine di rappresentarlo e racchiuderlo nella propria arte: i pensieri sono stati trascritti qui dentro, affinché voi possiate trovarvi ispirazione. Buona lettura"

-Curioso- sussurrò tra se e se, temendo che qualcuno potesse averlo sentito.

Girò la prima pagina curioso di leggere che cosa avessero scritto i ragazzi. Le candide pagine riportavano molte poesie, trascritte con caratteri leggiadri e penne blu molto fini.
Una la riconobbe anche: l'aveva letta su Tumblr qualche mese prima e gli era piaciuta molto: il ragazzo (o la ragazza) paragonava l'amore alla dolcezza del miele, alla morbidezza di una coperta e al velluto dei petali di rosa- Forse era sdolcinata, è vero, ma la trovava davvero graziosa e avvolgente.
Girò pagina, leggendone ancora un paio simili e constatando che il concetto era quello: l'amore era dolce, leggiadro, talvolta smielato. Era stato raccontato come qualcosa di avvolgente, un turbine di forti emozioni, ma pur sempre positive.
Eppure, Frank pensava che l'amore non fosse soltanto quello: era passione, ma non solo. L'amore era sofferenza, erano lacrime che cadevano silenziose, che avevano paura di essere svelate, era rabbia, erano pensieri dai mille colori e dalle mille sfumature. Tutto comprendeva amore, per lui, tutto era pieno di una magia controversa e coinvolgente, tutto ciò che pensava dell'amore era.. complicato.
Voltò ancora pagina, si perse a cercare qualcosa che  lo colpisse e, poco dopo, lo trovò.

"Amore.
Se qualche settimana fa avessi risposto a questa domanda, sicuramente avrei detto che l'amore non è altro che sofferenza. Ma oggi, posso dire di averlo vissuto.
Per me l'amore ha un nome: si chiama Frank, è giovane, bassino ma...perfetto. I suoi occhi parlano, raccontano: mi perdo tra le mille sfumature di verde e nocciola che si intersecano tra di loro, sfumano e ricominciano ancora, in una spirale di colori nella quale amo perdermi. Per me l'amore si chiama Frank, perchè lui ha il mio cuore ed è tutto ciò che ho sempre desiderato. La sua pelle vellutata e immacolata, le sue labbra delicate e rosee.. tutto di lui mi provoca amore. Quando mi guarda e sorride timidamente, mostrando quelle piccole fossette che bacerei per ore..Per me l'amore è come un bacio: è dolce, passionale, sofferto, necessario, sperato, immaginato, carnale e profondo.  Vorrei poter conservare in una fotografia, in un dipinto, ciò che mi provoca un suo bacio, ma non posso: posso solo viverlo, voglio viverlo. Per sempre. "

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 09, 2018 ⏰

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