Città nuova. Casa nuova. E soprattutto, vita nuova.
Mi sono rotta di cambiare città ogni tre o quattro anni. Ma d'altronde, se restassi sempre nello stesso posto, la gente noterebbe quanto sono diversa.
Sono un vampiro. Da più di cinquecento anni. Vago da una città all'altra, senza avere una meta. Senza avere un obiettivo.
Perché è questo che fanno i vampiri: si muovono in clan e si mimetizzano tra gli umani. E una volta che gli umani notano che non invecchiamo di una virgola, ce ne andiamo. Alla ricerca di un posto dove vivere una vita normale. Per sentirci normali. Ma tanto non lo saremmo mai.
-Ehi! A che pensi, Luna?- mi chiede Cam, il mio sexy e tenebroso ragazzo.
Mi giro verso di lui sorridendo e lo bacio -Niente di importante! Stavo solo guardando la città. E' cambiata parecchio dall'ultima volta...-
-Sono passati quasi duecento anni dall'ultima volta che siamo stati qui! Il mondo cambia anche se noi rimaniamo sempre uguali- si intromette Max, alla guida della decappottabile.
Ha centrato il punto. Il dettaglio che da sempre non mi permette di vivere la mia vita immortale. Non cambierò mai. Non invecchierò. Non avrò mai più una vita umana. Mai. E questa cosa mi distrugge.
-Non so voi, ma a me elettrizza il fatto di essere tornata nella mia città natale- dice Roxy, eccitata -Milano! Non è fantastica?-
-Sì, fantastica...- dico, con poca enfasi.
-Oh, tranquilla piccola Luna- dice Max, guardandomi dallo specchietto retrovisore- Prima o poi torneremo anche a Londra-
-Non voglio tornare a Londra!- sbotto di colpo, forse con troppa asprezza.
-Ehi! Tranquilla! Va bene, niente Londra. Afferrato. Ma prima o poi dovrai dirci cosa è successo lì e come sei diventata un vampiro- dice Max.
Non mi piace pensare al passato. E' solo dolore, lacrime e sangue. E non voglio neanche pensare all'orribile modo in cui sono diventata un vampiro. Non l'ho mai raccontato a nessuno. Rimarrà dentro di me, insieme al senso di colpa.
-Guardate! Ecco la nostra nuova casa!- La voce squillante di Roxy interrompe i miei pensieri.
Giro lo sguardo. La nostra casa è sul giallo chiaro e le rifiniture sono rosse. E' enorme rispetto alla casa che avevamo a New York fino a qualche giorno fa.
-Gli altri quando arriveranno?- chiedo a Cam.
-Dovrebbero essere qui tra...- lo stridio emesso dalle ruote delle moto del resto del clan non permette al vampiro di finire la frase. Cinque moto nere svoltano l'angolo in quel preciso istante, percorrono la strada e si fermano proprio davanti a noi.
-Salve gente!- sbotta Meg, togliendosi il casco e lasciando liberi i lunghi capelli biondi -Scusate il ritardo!-
-Ma quale ritardo?! Più puntuali di così si muore!- sbotta Matt.
-Che simpaticone!- ridacchia Max.
-Forza, entriamo. Voglio mettere a posto le mie cose e scegliere la stanza più bella!- esulta Ashley, scostandosi i capelli ramati dal viso -Chi ha le chiavi?-
-Ce le ho io!- le risponde Britney, avvinghiata come al solito a Steve.
Britney si fa spazio tra di noi e apre la porta della nuova casa.
Entriamo. C'è un grande salone, arredato con un lungo divano nero e qualche poltrona del medesimo colore. Al centro un tavolino di vetro. Appese al muro bianco, decorato con fiori neri dipinti a mano, parecchie fotografie di tutti noi insieme. E, ovviamente, non può mancare un televisore a schermo piatto ultra moderno appeso al muro, con sotto una cassettiera con dvd, giochi per la play station e qualche computer.
Matt si mette a fischiare, colpito dall'enorme salone -E questo è solo il salotto...-
-Wow- lo segue Meg -che eleganza! Anche meglio della casa a Parigi di dieci anni fa!-
Britney si butta sul divano -E' anche comodo!-
-Andiamo a vedere il resto- propone Steve, offrendo un braccio muscoloso a Britney per aiutarla ad alzarsi.
Vicino al salotto c'è un'enorme cucina, tutta in metallo. Un frigo enorme che offre anche del ghiaccio, strumenti da cucina appesi in perfetto ordine sopra ai fornelli, un grande bancone munito di cassetti per le posate e una lavastoviglie. Tutto ciò che può servire ad una normale famiglia. Ma dato che noi non siamo normali, a cosa serve? Beh, prima di tutto se dovesse venire un umano, comincerebbe ad avere dubbi sul nostro stile si vita. E poi abbiamo bisogno del frigo per nascondere qualche sacca di sangue, che ovviamente non si trova in bella vista. Infatti il nostro meraviglioso frigo è munito di un pannello nascosto che utilizziamo per le nostre scorte. Geniale, no?
-Adesso che ci penso, dovremmo fare un po' di scorte di sangue. Ne rimane giusto per oggi- commenta Ashley.
-Andremo noi ragazzi all'ospedale- interviene Cam -mentre voi riordinerete la cosa-
-Perché date sempre a noi il lavoro sporco?- si lamenta Meg.
-Meg, cara Meg- comincia Max, andando davanti a lei -non ti ricordi cosa è successo settimana scorsa a New York? Il motivo per il quale ce ne siamo andati in fretta e furia?- Meg rimane zitta, piuttosto imbarazzata -Bene e non vogliamo che si ripeta di nuovo, vero?- Meg scrolla la testa.
E' da poco che Meg non uccide più. E' stata dura per lei: secoli e secoli passati ad uccidere persone innocenti, a volte anche solo per divertimento. Era la vampira più sadica e assetata di sangue che sia mai esistita. Tutti la conoscevano e tutti avevano paura di lei.
Ma dopo un po' si è resa conto che non era giusto uccidere per divertimento. Molte persone che ha ucciso avevano famiglia, amici e soprattutto una vita.
Ha cominciato a porsi la fatidica domanda che prima o poi tutti i vampiri si pongono: perché devo uccidere persone innocenti solo per saziare la mia sete di sangue e per scaricare il mio odio?
Qualche tempo dopo ha incontrato Britney, che l'ha aiutata ad eliminare la sua sete di sangue.
Adesso sa controllarsi quando sono presenti degli umani, ma va ancora fuori di testa se vede del sangue. Motivo per cui non va mai a fare scorte.
Settimana scorsa un'inserviente dell'ospedale si è tagliato un dito con la carta di un giornale. Appena ha visto il sangue, Meg si è avventata su di lui, succhiandogli via la vita. Molte persone hanno sentito le urla dell'uomo e sono accorse in suo aiuto.
Beh, l'unica cosa che potevamo fare era cancellare la memoria di tutti e seppellire l'uomo il più lontano possibile.
Sono cose che possono succedere, infatti l'abbiamo perdonata. Ma da quel giorno i Cacciatori ci stanno col fiato sul collo e quindi ci siamo dovuti trasferire.
-Andiamo a vedere le stanze?- propongo, visto il silenzio che si è creato.
Proseguiamo il giro. Nella sala da pranzo ci sono un lungo tavolo in legno antico e un lampadario di cristallo enorme. Appoggiati ai muri, lunghe librerie piene di libri. Una di esse, dotata di ante in vetro, è chiusa a chiave, in quanto contiene tutti i diari che abbiamo scritto nel corso dei secoli. Sono come antichi libri di storia, che custodiamo come se fossero fatti d'oro, perché oltre a raccontare la nostra storia, raccontano anche la storia della gente che abbiamo conosciuto, delle guerre che abbiamo vissuto, dei luoghi che abbiamo abitato. Sono davvero di inestimabile valore, ma allo stesso tempo la nostra rovina. Se qualcuno dovesse leggerli, l'intero clan finirebbe in grossi guai. Quindi dobbiamo tenerli al sicuro ed evitare che cadano nelle mani sbagliate.
Percorriamo la rampa di scale che si trova davanti all'entrata e finiamo in un lungo corridoio, costeggiato da porte, le quali conducono alle stanze di ognuno di noi. La prima stanza che troviamo è quella di Steve e Britney, quella dopo appartiene a Meg ed Ashley, la successiva è quella di Matt e Max e infine le ultime due appartengono a me, Cam e Nate. Ogni camera ha un bagno, composto da vasca da bagno, doccia, un'enorme specchiera che troneggia su un piano in granito, nel quale sono incastonati due lavandini. I muri riprendono le decorazioni floreali fatte a mano presenti nel salone ma, a differenza di quelle al piano di sotto, queste sono grigie.
-Ragazzi, che fine ha fatto Nate?- chiede Ashley, con aria preoccupata.
-Si sarà fermato da qualche parte. Adesso lo chiamo- fa Steve.
Nathaniel Harris. Il capo del clan. E' colui che mi ha trovato dopo la mia trasformazione. Nel clan c'erano già Matt, Britney, Steve e Zoe, morta poco tempo dopo per colpa dei Cacciatori. Più tardi si sono uniti anche Ashley e Cam e un anno fa Meg.
-Nate, dove sei finito?- chiede Steve al telefono- Okay, tra quanto sei qui? Dieci minuti? A dopo allora- chiude la telefonata e si rivolge a noi- E' imbottigliato nel traffico. Sarà qui tra poco-
Entro nella mia nuova camera, dove trovo Cam che sistema la sua roba nella cassettiera sotto la finestra -Ciao bellissima- sussurra lui mentre mi viene incontro. Sorrido e lo abbraccio -E' da stamattina che sei strana. C'è qualcosa che ti preoccupa?-
Sciolgo l'abbraccio e vado a sedermi sul letto -E' tutto questo viaggiare da un posto all'altro...- comincio sospirando -Vorrei rimanere nello stesso posto, almeno per un po' più di tempo-
Mi guarda, con il suo solito sguardo comprensivo- Lo sai che dopo un po' la gente comincia a fare domande. Se qualcuno dovesse scoprire di noi? Tutto il clan sarebbe in grave pericolo-
-Questo lo so. Non metterei mai a rischio le vostre vite per un mio capriccio. Tengo molto a voi-
Si siede vicino a me sul letto e mi abbraccia -Sono contento che tu ne abbia parlato con me-
Lo bacio dolcemente sulle labbra, finché non sento avvicinarsi qualcuno alla porta. Dal passo leggero e il lieve rumore di tacchi... Direi che è Ashley.
-Ragazzi, è arrivato Nate!- ci urla da dietro la porta.
-Arriviamo!- diciamo in coro io e Cam.
Il ragazzo mi prende per mano e insieme scendiamo le scale.
-Le regole sono sempre le stesse- comincia Nate. Ogni volta che ci spostiamo in una nuova città, ripete le regole da rispettare, che sono le stesse da secoli -Primo: bere sangue solo ed esclusivamente nel covo-
-Possiamo evitare di ascoltare sempre le solite cose?- si intromette Matt.
Nate non lo ascolta e va avanti a parlare -Secondo: non utilizzare i propri poteri in presenza di umani- con poteri intende le capacità dei vampiri, ovvero forza, velocità, controllo e lettura della mente. Ma intende anche poteri personali, che solo alcuni di noi possiedono: Ashley è empatica, riesce cioè a percepire le emozioni altrui; Cam riesce a vedere il passato di respiranti e non; io, di tanto in tanto, faccio sogni premonitori. Sono obbligata a raccontare a tutti ciò che sogno.
-Terzo- continua Nate- mai svelare a un respirante la nostra natura- sempre per via dei Cacciatori- E ora pensiamo a ciò che faremo per i prossimi tre anni: io cercherò un posto in ospedale, così sarà più facile procurare sangue per tutti. Ashley?-
-Troverò un posto da psicologa, come l'anno scorso- dice la ragazza, guardandosi le unghie.
-Steve?- continua Nate.
Steve ci pensa su un attimo e poi parla -Meccanico. E' l'unica cosa che so fare-
-Britney?-
-Andrò all'università. E Meg verrà con me, così potrò controllarla- risponde la rossa, beccandosi un'occhiataccia dalla mora Meg.
-Matt?- va avanti Nate.
-Penso che lavorerò con Steve-
-Perfetto. Cam?-
-Troverò un posto in una libreria- risponde il ragazzo.
-Okay. Luna?-
-All'anagrafe ho solo diciassette anni, quindi penso che mi toccherà tornare a scuola. Di nuovo-
La riunione è finita. Bevo una sacca di sangue e vado a letto. Cam mi raggiunge poco dopo.
-Luna?- mi chiama per vedere se sono sveglia. Mi giro verso di lui -Tutto a posto?-
Non rispondo. Guardo fuori dalla finestra per non incontrare il suo sguardo, per non rispondere a questa domanda così complessa.
-Senti, se hai bisogno di parlare io ci sono. Sono qui per questo-
-Lo so- dico, tornando a guardare quelle pozze blu.
-E' così orribile il modo in cui sei diventata un vampiro?-
Sono stupita. In cinquecento anni nessuno mi aveva fatto una domanda simile. Preferivano sempre che fossi io a tirare fuori il discorso, ma questo ovviamente non è mai successo.
Prendo coraggio e gli rispondo- Non sai quanto-
-Me lo racconterai un giorno?-
Ci penso su un attimo. Per quanto la mia storia sia triste e dolorosa, lui ha diritto di sapere -Te lo faccio vedere adesso se vuoi-
-Se te la senti...-
Gli tocco la mano e penso intensamente a quel giorno, mentre lacrime di sangue mi scendono lungo il viso. Lui chiude gli occhi e guarda cosa è successo, usando il suo potere personale.
Quando quella successione di immagini finisce, mi abbraccia dolcemente, mentre io sfogo tutto il dolore che in questi secoli non sono mai riuscita a tirare fuori.
Mi addormento tra le sue braccia, coccolata dalle sue carezze.
STAI LEGGENDO
Vampires
HorrorLuna Loveless è una vampira di 528 anni. Morta all'età di 17 anni, la ragazza è tormentata dai ricordi del suo passato, pieno di sangue, omicidi, paura, tristezza e rabbia. Appena trasferitasi a Milano insieme al suo clan, il quale si ritrova alle c...