Una sorpresa inaspetata

1 0 0
                                    

Ho chiesto a Cam se può portarmi a scuola prima. Voglio stare un po' da sola. Per pensare.
Quindi ora sono davanti a quell'enorme edificio, immersa nei miei pensieri, ad ascoltare un po' di musica. Scelgo "Going to hell" dei The Pretty Reckless, che mi sembra la più adatta al momento. Mi immergo nelle note rock della canzone, chiudendo gli occhi. Subito rivedo quelle immagini: Marcus che mi blocca al muro e comincia a toccarmi...
Basta! Riapro gli occhi e torno alla realtà.
Che diavolo ho fatto per meritarmi questo? Mi sembrava di essere così ubbidiente all'epoca.
-Ciao- Nick si siede vicino a me. Oggi ha addosso una felpa nera e dei jeans larghi. Le scarpe da tennis nere tra un po' verranno abbandonate a loro stesse.
Faccio un cenno con la mano e mi tolgo una cuffietta.
-Non sei di buonumore oggi. È successo qualcosa?-
-Nulla di cui ti devi preoccupare. I miei problemi li sistemo da sola- sbotto.
-Scusa! Volevo solo essere gentile!- alza le mani, in segno di difesa.
Sbuffo -Scusami tu. Oggi non è giornata-
-Lo vedo- si avvicina un po' -Senti, so che non ci conosciamo da molto, ma puoi fidarti di me. Sul serio- mi guarda con quei suoi occhi verdi che ogni volta mi ipnotizzano.
-Ti ringrazio, ma non accetto mai l'aiuto di nessuno. E' segno di debolezza- giro lo sguardo verso il parcheggio, ferma sulla mia posizione.
-A volte bisogna mettere da parte l'orgoglio e accettare il fatto che prima o poi avrai bisogno dell'aiuto di una persona fidata. Te lo dico per esperienza- sentenzia.
-Ti fai spesso aiutare?- chiedo, senza guardarlo.
-Prima ero come te. Non accettavo l'aiuto di nessuno e me ne stavo sempre in disparte. Poi mi sono ficcato in una situazione non molto bella e dopo un po' ho deciso di farmi aiutare. Non è un segno di debolezza. E' semplice umanità-
Penso un secondo alle sue parole. Umanità. Se solo potesse capire quanto sia importante per me. E' l'unica cosa che mi è rimasta dalla mia vita umana. L'unica cosa rimasta da quando sono morta. L'unica cosa che mi rende viva, anche se il mio cuore non batte più da un pezzo. No, Nick. Tu non sai cos'è l'umanità.
-Quando mi troverò in una situazione critica, valuterò la tua proposta di aiuto. Per il momento, non mi serve l'aiuto di nessuno- dico, per concludere il discorso.
Nick fa spallucce, rassegnato. Gira anche lui lo sguardo verso il parcheggio e io mi soffermo a guardarlo. La pelle scura, tipica del Sud Italia, risplende sotto il sole primaverile. I capelli spettinati sembrano biondi, per via dei giochi di luce del sole.
E gli occhi... Quegli occhi verde scuro... Non so nemmeno descriverli, tanto sono belli.
Basta, Luna! Smettila di pensare a lui in questo modo! Ricordati che stai con Cam!
Mi tiro indietro i capelli, disperata per via di questi strani pensieri. Che diavolo mi succede?
Per non pensarci cambio canzone e scelgo qualcosa di più tranquillo, rispetto ai The Pretty Reckless.
-Che musica ascolti?- mi chiede Nick all'improvviso, girandosi a guardarmi.
-Un po' di tutto. Ma sostanzialmente ascolto musica rock- rispondo, cercando le sigarette nella borsa -Tu?- chiedo, sorridendo tra me e me per averle finalmente rinvenute. Uno a zero per me, stupida borsa! Scherzi a parte, a volte penso di avere la borsa di Mary Poppins...
-Stessa cosa-
Si sente il rombo di un motore. Ci giriamo e vediamo una moto nera sfrecciare verso il parcheggio. Sento come un'attrazione verso l'individuo che la guida. Un legame. Lo seguo con lo sguardo finché non parcheggia e si toglie il casco. Lì capisco il motivo del legame.
Marcus Lloyd cammina verso di me con un sorriso compiaciuto sul volto.
-Ciao Luna- dice, non appena si è avvicinato a sufficienza.
Lo guardo ma non dico una parola, troppo terrorizzata da lui. E Nick se ne accorge.
-Solitamente si risponde ad un saluto- continua Marcus, con un'aria da finto dispiaciuto -In ogni caso, ti avviso già in anticipo: da oggi sarò il tuo nuovo insegnante di storia. Quindi ci divertiremo- sorride di nuovo e se ne va.
Rimango pietrificata dalla paura, nonostante se ne sia andato. Che diavolo è venuto a fare qui?
-Luna, quello era lo stesso tizio della festa o sbaglio?- chiede Nick, guardandomi.
-Sì- sussurro, cercando di riconnettere il cervello.
-E che diavolo è venuto a fare qui?!- sbotta all'improvviso, guardandolo entrare a scuola.
-Credimi- dico, posando lo sguardo su di lui -non ne ho la più pallida idea-

VampiresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora