Prologo

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Cammino lungo il viale, stringendomi sempre più nel mio cappotto, occhi bassi e capo chino.
Il vento gelido arriva sul mio volto come uno schiaffo.
Serro i pugni e aumento il passo, non devo e non posso farmi prendere.
Devo continuare a camminare, anche se sento i piedi non collaborare.
Ho due lastre di ghiaccio dentro i miei anfibi, ma nonostante ciò, come una masochista, continuo ad accelerare, lasciando perdere il dolore lancinante.

La sua voce rimbomba per tutta la strada, buia e silenziosa.
La paura e la voglia di combattere si impossessano totalmente del mio corpo.
Mi sento come in uno di quei film d'azione, ma senza armi.
Quando li guardo sono così partecipe, come se fossi io la protagonista, ma oggi, ora, in questo istante, non c'è nessuno schermo, c'è solo la voglia di finire questo stupido giochetto, iniziato decenni fa, e far tornare tutto com'era.
Sembrano gli Hunger Games, no?
"Felici Hunger Games e possa la fortuna essere dalla vostra parte!"
No. Non sono gli Hunger Games.

Qui.. qui c'è qualcosa di più grande che mandare a morte dei ragazzi e farli lottare, per puro divertimento e vederli morire.

Qui c'è in ballo la vera e propria vita e ti accorgi che non è più uno stupido gioco.

Questo è il mondo reale e se non riuscirò a mettermi in salvo, credo..

Non so neanche io a cosa credere. Ho smesso di credere nelle cose, nelle persone.

Ho perso la fiducia.

La speranza.

Mi affido al destino.

Benvenuti a Bloodfire, dove se riuscirai a sopravvivere per più di una settimana, dopo il distacco dalla tua famiglia, potrai sentirti padrone del mondo!

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