Capitolo8: CHANDRA

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Sono passati giorni dall'ultima volta che l'ho vista..
Sono giorni che mi domano il perché della sua scelta. Eravamo una squadra. Dobbiamo stare unite. Io e lei dobbiamo vincere e dimostrare a questo mondo marcio che sono loro i pazzi. Loro sono i malati mentali che ci mandando chiudono in un macello di carne e sangue, non noi che non abbiamo fatto niente di male. Non abbiamo deciso noi dove nascere. Non abbiamo deciso noi il colore della nostra pelle. Non abbiamo deciso noi di amare.
Possono giudicare quanto vogliono ma questo è troppo!
Io rivoluzionerò il mondo!
Io dimostrerò che siamo tutti uguali: siamo formati tutti da ossa, muscoli, cellule.. Allora cosa abbiamo di diverso? Siamo tutti umani!

Sono davvero stanca di uccidere, di avere sempre armi addosso. Sono stanca di stare qua e patire la fame.
Sono stanca di dover fare la finta con mia sorella quando davvero vorrei dirle di levarsi dalle scatole e non farmi perdere tempo.
Sono stanca di questo schifoso posto e questa schifosa umanità, ove tutti chiedono giustizia e rispetto, tutti dicono pace e vanno in chiesa, ma ognuno getta lo schifo sugli altri.
Ma allora dov'è l'umanità? Dov'è la pace? Dov'è il famoso detto "amatevi gli un gli altri come lui ha amato voi"?
Cosa andate a fare nella casa di Dio? Cosa chiedete giustizia?
Cosa vivete a fare?
Questo mondo è fatto solo da luridi vermi striscianti.

Quando andavo al liceo amavo molto un autore, Luigi Pirandello.
Mi è sempre rimasta impresso il discorso delle maschere e il suo capolavoro "Uno, nessuno e centomila". Lui era già avanti con i tempi.. lui aveva ragione!
Tutti hanno maschere. Tutti sono uno, nessuno e centomila.
Ognuno di noi porta maschere, ma come siamo davvero? Chi siamo realmente? Ci siamo mai fermati a pensare?
Mi hanno sempre insegnato di giudicare prima me stessa, dopo gli altri e beh, posso dire che io sono uno, sono centomila per altri, ma l'umanità per me rimane ferma a nessuno! Si, nessuno!
La gente non è degna di identificarsi come persona, ma neanche come un verme. Per me le persone non esistono. Sono solo cose inutili che mandano energia negativa, influenzando il mondo.
Come loro portano noi qua, io porterei tutte queste teste gloriose a farsi una gita a Bloodfire.
Vorrei vederli morire davanti ai miei occhi felici!
Non è una cosa bella, ma non sanno cosa si prova a stare qua.
Io vincerò e come se vincerò e porterò per sempre, dentro di me, un dolore profondo causato da questi grandi psicopatici senza cervello che è l'intera umanità, pronta a dire sì alla morte pure di trovare "normalità" ma c'è una cosa che nessuno ha capito: non esiste uno normale o uno strano. Non esiste uno giusto o uno sbagliato. Esiste solo Dio che può giudicarci che ci ha dato una vita in tal modo, perché lui sapeva che eravamo degni di viverla.
Esiste il Bene, come dicono i filosofi, che è la cosa più giusta al mondo, ma non esistono persone che possono puntare il dito e dire "Eretico" perché finchè non siamo gli occhi di Dio gettati nel mondo, non siamo degni di esprimere giudizio sulla vita e sull'essere di un altro individuo.

Nella vita ci sono cosa molto più gravi dell'essere trans, dell'essere scuro di pelle, dell'essere musulmano.
Non importa ciò che sei, importa chi sei nel tuo io interiore.

Forse nessuno ascolterà le parole della sottoscritta, ma un giorno il mondo cambierà e Bloodfire verrà bruciata e nessuno dovrà più mettere in gioco la propria vita, solo perché è ciò che è.

Un giorno mi chiederanno cosa ricordo di questo posto e lì risponderò "Orrore."
Credo che risponderò anche buio. La prima cosa che ricordo è il buio, poi è venuto il dolore.
Ricordo benissimo un ragazzo incappucciato che tentava di uccidermi con quel coltello così ben affilato, nel quale riuscii a vedere il mio riflesso e le lacrime che rigavano il mio viso al sol pensiero di morire, così giovane, a causa di un mondo malato, dopo neanche cinque minuti del mio arrivo.
Non potrò mai dimenticare il mio sguardo terrorizzato. Mi facevo paura da sola in quel momento, ma tutto ciò non è niente dopo la prima settimane, forse sono quasi due settimane ormai.
Due settimane di puro orrore.

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