«Vieni qua» cantilena in modo sadico il ragazzo che mi sta inseguendo.
Nonostante non riesca più a correre, non ci penso a fermarmi.È come se il mio cuore pompasse troppo sangue per contrastare il gelo che inizia ad avere la meglio sul mio corpo.
Cerco in tutti i modi di andare avanti, ma ad un certo punto sento una mano sul mio collo, mi stringe forte, per poi buttarmi a terra, con la testa rivolta verso di lui.
È un uomo di colore, i suoi tratti inizialmente esprimevano l'eccitazione per avermi catturata degenerano in un'espressione indecifrabile.
Superato il momento di esitazione, estrae, dalla tasca della giacca un coltello appuntito e seghettato avvicinandolo lentamente alla mia gola.
Con la poca forza che mi è rimasta, cerco in tutti i modi di bloccarlo, dimenandomi, mordendolo, ma lui comunque riesce procurarmi un taglio superficiale tra il sopracciglio destro e lo zigomo.«Pensi che non avrò il coraggio di ucciderti» sussurra a denti stretti.
La sua voce mi fa venire i brividi, però sembra che si stia rivolgendo a se stesso che a me.Inizio pensare sia davvero la fine.
La sua mano impugna il coltello, è a pochi centimetri dal mio collo.
Chiudo gli occhi e mi mordo il labbro, sentendo già quel seghetto entrare nella mia carne.
Il mio respiro si fa pesante, quel sadico uomo stringe sempre di più la stretta sul mio collo.
«Non ho paura di te»
Il suono esce strozzato, ma sono convinta della mia affermazione.
Quando arrivi a questo punto non senti nulla, spero solo che finisca presto.
In fondo morire è come addormentarsi, come dice Sirius Black.
Non ho paura.Non succede nulla e confusa apro un occhio.
Una ragazza, illuminata dal chiarore delle stelle, inizia picchiarlo senza pietà.
Sento i suoi gemiti di dolore fare eco per gran parte della foresta.Continua finché cade a terra privo di sensi.
«Per questa volta 27. La prossima volta finisco anche te!» afferma con voce roca.Non mi lascia il tempo di contrabattere, che sparisce nel buio.
Con se aveva un arco e delle frecce e nascosto in uno degli anfibi, un coltello .
Decido di non stare la impalata. Devo trovarla, ringraziarla.
Mi alzo da terra e con passo accelerato vado alla sua ricerca.Bel posto Bloodfire, non trovate?
Decenni fa l'America era in continuo combattimento, guerre fredde, e da lì a poco, si decise di offrire uno o più di tributi, da parte di ogni stato, città, regione, in base al sesso, origini, orientamento sessuale, colore della pelle.
Insomma venivano presi per eretici, poiché non rispettavano i canoni della perfetta America, puramente religiosa, inglese doc.
In questo gioco solamente uno o due sopravvivono, purchè abbiano le stesse origini, abbiano le stesse "malattie" come dicono gli antenati.
Non si vince la gloria o la fama, si vince la vita, il bene più prezioso.
Io devo vincere a tutti i costi ma dopo questa notte non credo che sopravviverò.Continuo a seguire le tracce lasciate sul terreno leggermente bagnato e ad ogni fruscio sussulto spaventata.
La natura è bella, ma può essere crudele talvolta.
Il bosco di notte con una semplice fiaccola quasi spenta, non è uno scherzo.. anzi!«Carne fresca»
Sento ridacchiare ma non capisco da dove proviene il suono.
Sento urlare il mio numero, serro i pugni e in prenda al panico inizio a correre.
Corro con la voglia di sopravvivere. Per me stessa. Per mia sorella Sofia.
Io devo vivere.
Le mie gambe ormai vanno sole, il fiatone si fa sentire, ma essendo una persona poco agile, ruzzolo a terra, inciampando con un tronco.
La maglietta si solleva leggermente e sento il fianco bruciare.
«Dannazione!»
Porto un mano sulla parte dolorante.
Il "branco" si sta avvicinando ed io sono sola e indifesa, ma due mani mi afferrano e mi ritrovo su uno rifugio, sopra una quercia.
Continuo a gemere per il dolore e lascio che le lacrime scendano lungo il viso.
Una ragazza è riuscita a colpirmi il polpaccio con uno spadaccino.«Calmati! Ci sono io qua. Ti devi calmare»
La ragazza di prima cerca di tranquillizzarmi ed inizia ad occuparsi della ferita, mettendo acqua e tamponando delicatamente.
«Queste sono erbe curative. Domani mattina starai meglio, riposati»La guardo confusa e mi schiarisco la voce.
«Perchè mi hai salvato di nuovo?»
Non ricevo risposta e le ripeto la domanda.
Alza gli occhi al cielo ed emette un mugolio.
«Ascoltami bene, io non do spiegazioni a nessuno. Ti ho salvata, si, ma sentivo il dovere di farlo»
Cala un silenzio imbarazzante e capisco che è giunta l'ora di concludere la giornata.La notte, anche se movimentata,passa velocemente e il mattino seguente decidiamo di andare a "caccia di umani" insieme.
L'ammiro mentre sgozza, mentre lancia frecce con estrema precisione, mentre picchia gli altri, tornando trionfante con nuove armi o cibo.
Quando il sole splende in alto in cielo, vado alla ricerca di legna ma al mio ritorno c'è solo il suo arco con la freccia.
Lei no.
La sua giacca la trovo qualche metro più in là.
Lei non c'è.
«7!»
E anche oggi si inizia a correre.
Seguo la scia di sangue, le orme degli anfibi e all'improvviso un incendio si avvicina verso di me.
Sento urlare ma l'eco mi frega.
Non so da dove proviene.
«27»di nuovo l'urlo.
Sembra lei.
«27!»
Corro verso l'incendio, scontrandomi tra alberi che cadono dal nulla e palle di fuoco provenire da solo Dio sa dove.
«Aiutami»
Trovo la ragazza a terra con la gamba bruciata e il fuoco vicino a lei.
Qualcuno si avvicina e mira a lei, io mi butto tirandola a me, scansandoci.
Cado a pochi centimetri dal fuoco e sento le sue urla.
«Ti prego, rispondi»
Vedo solo una scia bianca e il mio corpo cede.
Credo di essere viva, ma non ho forza, non ho forza di alzarmi e dire alla ragazza al mio fianco di smettere di disperarsi.
Sto bene fisicamente ma sono morta interiormente.
Tutto ciò è da pazzi!Nella vita succede che un giorno ti trovi in un caldo e comodo lettino, abbracciata alla tua dolce sorella minore, per calmarla durante un suo incubo e il giorno dopo ti trovi catapultata in un mondo del tutto nuovo e diverso. Un mondo di pazzi. Un mondo di animali.
Sono in agguato e aspettano solo che tu capiti davanti al loro mirino e BAM!
Dici addio alla tua vita.
Tutto questo che stiamo vivendo è PURA violenza psicologica: la paura di morire, il sentirti diverso perché la società moderna fa così schifo da buttarti nel letame e fregarsene di te.
Sappiamo tutti che successivamente alla dichiarazione d'Indipendenza Americana, tra i diritti che per natura spettavano ad ogni essere umano, oltre al diritto di vita, di culto, vi era quello della felicità.
Già, il diritto alla felicità, attualmente parola a me ignota.
Dov'è la felicità?
Oramai le persone di colore non possono più entrare negli USA.
Gli omosessuali devo bruciare nei riformatori.
Gli ispanici hanno il blocco della frontiera.
Ma non è questa la cosa che più mi sconvolge, non quanto l'uomo che torna a sdiminuire la figura della donna e piano torna nella penombra.Fermiamoci un secondo.
L'uomo che ha fatto? Niente.
Aveva già tutto pronto e preparato: la sua posizione di potenza, la bella vita, i suoi diritti.
Le donne, tanto criticate, si sono alzate, okay? Si sono alzate e hanno combattuto per il loro e i nostri diritti, facendosi onore.Questo mondo sta cadendo a pezzi.
La Terra si divide in due.
Il mondo si sta sgretolando piano piano con terrorismo, femminicidio, fanticidio, suicidio e chi più né ha più né metta.Ci stanno negando anche di respirare la nostra stessa aria!
Magari dovremmo chiuderci davvero sotto una campana di vetro, come la rosa del Piccolo Principe, solo per rimanere "protetti", ma alla fine moriremo lo stesso.
La solitudine probabilmente è tra le morti peggiori interiori.Ecco cosa sta succedendo a me!
Solitudine.
Mi sento così incompresa dal resto del mondo.
Io sono malata.
Sono latina e credo di essere gay. Probabilmente lo sono.
Sono così malata che certe volte mi faccio schifo da sola!
La società odierna ti porta a pensare a tutto ciò e tu non puoi fare altro che rimanere con le mani in mano e guardare la morte che ti accieca come un flash.
Forse un giorno tutti scopriranno cosa volesse dire davvero Locke con il diritto alla Felicità.
A colui che sta in alto a tutto ciò, non importa chi sei, cosa sei, sarai sempre suo figlio e ti amerà a prescindere.
Ma qui no!
Siamo soli. Io sono sola.
La mia solitudine si fa sempre più forte e mi logora dentro.
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Bloodfire
AdventureBenvenuti a Bloodfire, un posto orribile, dove se vuoi sopravvivere, devi uccidere, senza avere pietà di nessuno. Il nuovo presidente americano ha ricominciato questo gioco, mandando coloro che non rispettano i canoni degli USA, per il colore della...