Knife

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Ero seduta, e continuavo ad ondeggiare i piedi che non riuscivano a toccare il pavimento.

Shawn mi aveva messo davanti un piatto colmo di cibo, e ora mi sentivo in colpa ad averlo finito ancor prima che lui riuscisse a sedersi a tavola.

"Avevi fame?" Mi prese in giro, masticando il suo pranzo.

"Non mangio da due giorni." Pensai, con un po' di tristezza.

"Beh, ora puoi mangiare tutto quello che trovi in questa casa."

Gli sorrisi, ringraziandolo silenziosamente.

"Perché non hai portato qui la tua ragazza ieri notte?"

Era una cosa a cui stavo pensando da quando avevo scoperto che la madre di Shawn non c'era, e non potevo più tenermela per me.

Shawn non mi guardò nemmeno, deglutendo velocemente "Shannon non è la mia ragazza."

Aggrottai le sopracciglia "Vi stavate baciando."

Shawn alzò lo sguardo, perplesso "Dici sul serio?"

Annuii, seria.

Per me era inconcepibile baciare qualcuno per cui non si provasse nient altro che attrazione fisica, ma forse per Shawn non era lo stesso.

"Ci stavamo solo divertendo." Disse, tornando a guardare il piatto "E non porto le ragazze come lei a casa mia."

Non dissi più nulla, continuando ad osservare i petali delle rose finte pur di far qualcosa e non pensare a quel silenzio imbarazzante.

"Oggi non lavoro." Mi informò il ragazzo, iniziando a lavare i piatti "Vuoi fare qualcosa di particolare?"

Scossi le spalle, il mio passatempo preferito era spiare gli umani, e ora che mi trovavo insieme a loro mi trovavo disorientata.

"Un giro, magari?"

Annuii, non sapevo nemmeno dove si andasse quando si fa "un giro".

Shawn sorrise, avvicinandosi a me "Ti stanno bene i miei vestiti, comunque."

Arrossii, osservando i miei indumenti: avevo solo un paio di pantaloni della tuta neri e una maglia bianca.

Ai piedi, solo un paio di calzini, dato che le mie scarpe bianche erano così piene di polvere e terra che ero stata costretta a lavarle.

"Grazie."

Shawn scosse le spalle "Però penso che dovremo aspettare che le tue scarpe si asciughino, ti va di guardare un po' di televisione?"

Annuii, seguendolo nella sala, e vedendolo stendersi sul divano rosso e iniziando a premere i pulsanti del telecomando.

Io mi sedetti al suo fianco, osservando le immagini muoversi velocemente sullo schermo.

Ad Aura non avevamo la televisione, ma avevo imparato a riconoscerla, notando che molti umani passavano quasi la maggior parte della loro giornata davanti lo schermo, come se non ci fosse nulla di meglio da fare.

"Adoro questo programma." Commentò Shawn, fermandosi su uno show dove un tipo cantava davanti ad un pubblico mentre quattro giudici commentavano tra loro.

La musica era una delle cose umane preferite dagli angeli, perché era un mezzo per arrivare al Sommo, cioè ai così detti pieni alti.

Per gli umani era un modo per sfogarsi e per poter evadere dal dolore.

Il divano era molto comodo, e lo show stava diventando sempre più noioso, così io iniziai lentamente ad addormentai.

Sentii vagamente Shawn canticchiare una canzone prima che perdessi completamente il legame con la realtà.

Fallen angel {Shawn Mendes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora