Only the true

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La mia agitazione era alle stelle ma non potevo assolutamente mostrarlo, perché altrimenti sarei crollata come un castello di carte.

Ashton mi aveva lasciato a casa di Shawn, dicendo che lui era al magazzino e che lo avrebbe riportato indietro subito.

Erano passati diciotto minuti, e io stavo per svenire dall'agitazione.

Shawn già mi odiava, oltre al fatto che pensava fossi una bugiarda, e sapevo che anche il solo farmi ascoltare sarebbe stata un'impresa.

Volevo scappare, ma sentivo le gambe quasi come incollate alla sedia, e capii che non avevo via d'uscita.

Un leggero rumore mi fece capire che qualcuno era entrato in casa, e il mio cuore iniziò a battere come un martello pneumatico.

Alzai lo sguardo, e lo vidi, proprio lì, a qualche metro da me, bello come il sole e freddo come il ghiaccio.

Vestito completamente di nero, come a sottolineare il suo malumore, mi fissava come se fossi la rovina della sua vita, e io non potevo che dargli ragione.

"E' una pessima idea." Disse, rivolto verso Ashton, che aveva in mano la sua solita sigaretta.

"Amico, devi solo ascoltarla." Scosse le spalle "Sai che non ti avrei portato qui se non fosse stata una cosa importante."

Shawn tornò a guardarmi, mordendosi le labbra mentre ondeggiava lentamente sul posto.

"Okay." Con uno scatto si sedette al mio fianco,  sullo stesso divano su cui qualche giorno prima ci eravamo quasi baciati "Parla, prima che cambi idea."

Guardai brevemente Ashton, che annuì leggermente, incitandomi a continuare.

Tornai con lo sguardo su Shawn, su i suoi occhi, sul suo viso, sulle sue labbra che ora non sorridevano più.

"Non ho mai voluto spezzarti il cuore." Dissi, a bassa voce "Ti prego, abbi pietà di me."

Lui scosse il viso, abbassando lo sguardo "Perchè hai voluto prendermi in giro così? Non pensavo di meritarmi questo genere di trattamento."

"Non ti sto mentendo!" Urlai, con fin troppa enfasi "Ti ricordi la prima volta che ci siamo visti? Quando ti ho detto che ero caduta dal cielo? Non stavo scherzando. Il paese in cui vivevo si chiamava Aura, è il paradiso, e per colpa mia è stato distrutto dai diavoli. Sono caduta dal cielo in quella casa in rovina e poi ho trovato te."

Shawn mi fissava con sguardo stupefatto, come se fosse combattuto tra la voglia di credermi e il ritenermi una pazza squilibrata.

"Bryana, come posso cred-"

"I tuoi occhi."

Il moro rimase perplesso, non capendo che cosa intendessi "I miei occhi?"

"Si." Dissi, seria "La prima volta in cui li ho visti ho capito subito che c'era qaualcosa che non andava, perchè tu mi guardavi in modo diverso. Mi guardavi come se già sapessi che io non ero la solita e classica umana, come se già sapessi che c'era qualcosa di speciale in me. E io lo so, lo so, che tu, in cuor tuo, mi credi, perchè tu riesci a leggermi dentro come nessun altro. Tu sai la verità, Shawn, e non puoi evitare di crederci."

Shawn non disse niente, e nella stanza calò un silenzio quasi di tomba, uno di quelli che ti fanno venire i brividi.

Guardavo Shawn e avevo paura che quello sarebbe stato l'ultimo momento in cui l'avrei visto, che non fossi riuscita a convincerlo.

Quella indecisione mi uccideva.

"Ashton, esci, per favore." Disse, infine.

Ricambiai per un secondo lo sguardo di Ashton, che sembrava stupefatto quasi quanto me.

Fallen angel {Shawn Mendes}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora