Capitolo 37

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Elizabeth's pov

Il suono della sveglia mi fa svegliare, prendo il cellulare e la stacco, guardo l'ora e sono le otto del mattino.
Devo alzarmi, lavarmi e vestirmi.

Così mi alzo e noto che Hannah dorme ancora, vado in bagno e faccio una doccia.

Finita mi asciugo e metto l'intimo verde acqua di pizzo, non so perché lo messo, forse per sentirmi un po' più sexy.

Poi vado in camera e prendo dei jeans chiari con degli strappi sulle ginocchia una maglia nera con la scritta sul petto je t'aime e metto le adidas bianche ai piedi.

Prendo la borsa e mi avvio nell'aula di storia dato che sono le otto e mezza preciso, meglio muoversi se no va a finire che arrivo in ritardo all'esame.

Arrivata mi accomodo al solito posto e attendo che inizi l'esame.
Dopo che sono entrati tutti gli altri, lo iniziamo in assoluto silenzio.

Finito poso la matita e alzo lo sguardo verso il professore e lo becco a fissarmi, mi sorride e io in automatico abbasso lo sguardo imbarazzata.

Al suono della campanella, tutti si alzano e portano i fogli dell'esame al professore, mentre io lentamente mi alzo prendo la borsa la metto in spalla e poi mi avvio alla cattedra, poggio i fogli sulla cattedra e faccio per andarmene, ma ovviamente il professore mi ferma come sempre però questa volta poggiando una mano sulla mia.

È diventato una sua abitudine ormai.
"Tutto bene signorina?" mi chiede con un sorriso.
"Si, tutto bene" gli dico per poi avviarmi di fuori dove trovo Eric con uno sguardo duro.

"Ei" mi avvicino a lui e gli stampo un bacio sulle labbra.
"Che cazzo voleva?" chiede fissando il professore.
"Nulla, mi ha chiesto dell'esame."
"Perché cazzo ti ha toccato? Per caso vuole che gli spacchi la faccia?" dice assottigliando gli occhi e tenendo ancora lo sguardo puntato su di lui.
"Eric, per favore smettila" dico mettendo una mano sotto al suo braccio e incamminandomi verso l'uscita.

Una volta fuori lo vedo accendersi una sigaretta e sedersi su un muretto incrociando i piedi.
Io mi poggio al muro e alzo la testa verso il cielo, oggi è così limpido e azzurro che mi incanto a guardarlo.

Nel pomeriggio io e Hannah decidiamo di andare con Jane a casa sua, dato che dobbiamo parlare con i suoi genitori della vacanza organizzata con i ragazzi.

Così prendiamo la macchina e Jane ci dice la strada per arrivare dai suoi, dopo poco più di mezz'ora, passata a cantare come delle papere e a parlare di ragazzi arriviamo a destinazione.

Jane ci fa segno di parcheggiare l'auto di fuori e poi tutte e tre scendiamo dall'auto e ci avviamo alla porta.

Bussiamo e ad aprirci viene una signora sulla quarantina, davvero bella e in forma, ha dei capelli lunghi biondo cenere molto curati e due occhioni castani che ci fissano dalla testa ai piedi.

"Mamma" dice Jane avvicinandosi e dandole un bacio.
Lei le sorride e poi guarda noi.
"Loro sono le mie amiche, Hannah e Elizabeth" dice Jane indicandoci.
"Piacere io sono Meredith" si presenta la signora sorridendo, "Accomodatevi" continua spostandosi di lato.

Noi entriamo in casa e la signora Smith ci guida fino alla cucina.
"Volete qualcosa da bere? Un succo? Un po' di the? Oppure del caffè?" dice aprendo il frigo.
"No grazie stiamo bene signora Smith" rispondo io sorridendo.
"Oh cara, ti prego chiamami Meredith" dice poggiandosi una mano sul petto.

Mentre Jane apre il frigo e inizia a cacciare succo, cibo, di tutto e di più.
Io intanto mi guardo attorno e noto che la cucina è davvero molto moderna, diversa da quella dei miei genitori, la cucina è a penisola bianca e nera, ci sono due sgabelli vicino al bancone e un grande tavolo a vetro nel mezzo, più la guardo e più me ne innamoro.

"Papà non c'è?" chiede Jane mangiando uno yogurt.
"Si tesoro è in camera" risponde Meredith.
"Lo puoi chiamare dobbiamo parlarvi" continua Jane in modo agitato, la mamma annuisce e si avvia di la'.

"Jane devi stare tranquilla non stiamo per andare all'ergastolo" le dice Hannah guardandosi intorno.
Attendendo che arrivi la mamma con il padre, sento una voce familiare.
"Sto per caso avendo una visione?" così mi volto e trovo Bradley poggiato alla porta della cucina con le braccia incrociate e lo sguardo fisso su di me.

"Bradley" dice Jane salutandolo.
Lui ricambia poi si avvicina a noi, saluta Hannah con un cenno e poi si mette al mio fianco.

"Liz non puoi presentarti a casa mia così, mi fai venire un colpo" mi dice sorridendo.
"Bradley sappi che non mi sono presentata a casa tua per te" gli dico con tono duro.
"Brad levati dalle palle, dobbiamo parlare con mamma e papà" dice Jane spingendolo.

Poi arriva Meredith con un uomo identico a Bradley, ha gli stessi occhi, le stesse labbra, lo stesso naso, solo i capelli sono grigi a differenza del figlio, praticamente è Bradley più anziano.

"Tesoro" dice l'uomo avvicinandosi a Jane.
"Papà loro sono le mie amiche del college, Hannah e Elizabeth" dice Jane indicandoci.
"Oh io sono Gerard" si presenta il padre porgendoci la mano.

Gliela stringiamo e poi tutti ci accomodiamo in salotto, sempre molto moderno, c'è un divano ad L bianco di pelle, con una parete attrezzata sempre bianca e nera e un tavolino di vetro davanti al divano con un tappeto nero sotto.
Mi piace molto casa di Jane.

"Di cosa vuoi parlarci tesoro?" chiede Meredith.
"Ecco, io, ehm, ragazze parlate voi" dice Jane agitandosi.
Hannah mi guarda e mi fa segno di parlare.
"Okay noi questa estate andremo in vacanza a Miami e ci farebbe piacere che venisse anche Jane" dico guardando i suoi genitori.

"Oh, no" risponde il padre alzandosi.
"Ma dai papà" dice Jane alzandosi con lui.
"No Jane, sai come la penso" dicelui.
Lei abbassa lo sguardo e si accomoda di nuovo accanto a noi.

"Andiamo signor Smith, è una semplice vacanza tra amiche" dice Hannah.
"Sarete solo voi tre?" chiede la madre.
E adesso cosa le diciamo? Hannah mi guarda io guardo lei e poi entrambe guadiamo Jane, non sapendo cosa dire.

"Ci saranno anche altri amici" dice lei guardano la mamma.
"Beh forse..." dice la madre ma il marito la interrompe.
"No Meredith, ho detto di no, discorso chiuso."
"Papà e se andassi anche io con loro?" dice Bradley d'un tratto.

No, no e no. Non voglio che Bradley venga con noi e poi già so che Eric non la prenderà bene come notizia.
"Andrai anche tu?" chiede il signor Smith.
Lui ci guarda e le ragazze annuiscono, mentre io guardo altrove.
"Si" rispondo Bradley.

Il padre fa per pensarci e si passa una mano sul mento.
"Okay se ci sarà anche Brad allora si" dice guardando Jane.
Lei si alza e lo abbraccia poi corre verso Bradley e gli salta al collo.

"Vogliamo andare?" dice Hannah alzandosi.
Io annuisco e Jane si avvicina a noi.
"Noi adesso andiamo" dice salutando i suoi.
"Non mangiate con noi?" chiede la madre, lei fa per rispondere ma Meredith continua dicendo: "Dai tesoro e da tanto che non ti fai vedere, mangiate con noi e poi andate."

Eccoci qui sedute a tavola a mangiare, Meredith ha cucinato pollo a forno con patate e mi ha reso la ragazza più felice del mondo.

Mangiamo tra una chiacchiera e l'altra, parliamo del college e Bradley si vanta del fatto che lui si è laureato in ingegneria con il massimo dei voti, rispondo ai messaggi di Eric che mi sta praticamente assillando dicendo che io sono qui con Brad e no li' con lui, gli ho spiegato che la mamma di Jane si è messa nelle orecchie per questo siamo rimaste e diciamo che alla fine lo ha capito.

Poi verso le nove e mezza salutiamo i signori Smith e Bradley e ce ne ritorniamo in dormitorio.

A Complicated Love! (IN REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora