-Vestìti. Dove sono i vestiti? Niente agitazione, stai solo andando a mangiare da gente sconosciuta che potrebbi ammanettarti in cantina e mangiare la tua carne ma voglio pensare positivo.
Uscendo salutai i miei e con un vestito che solo ai colloqui puoi indossare andai verso casa di Zoe. Arrivato sotto citofonai e risposi col mio nome alla domanda "chi è?", la porta si aprì e presi l'ascensore. Ed ecco un altro ascensore con lo specchio che solo a vedermi mi fa pensare "Sei un grande!" e riusciva nonostante tutto ad essere una motivazione poco valida per calmarmi. Uscito dall'ascensore c'era la madre di Zoe ad aspettarmi alla porta, ci salutammo e mi fece entrare.
-Accomodati pure, la giacca posala sulla sedia.
-Grazie.
Nella strada per posare la giacca incrociai il padre di Zoe e salutai pure lui, ma di lei ancora non avevo visto traccia. Posata la giacca andai in cucina, non sapendo dove altro andare.
-Posso sedermi?
-Certo, certo fai pure.
Sedendomi Sarah mi disse che Zoe sarebbe arrivata a momenti perchè era in cantina e io scossi la testa per intendere "Okay". Passarono secondi interminabili di silenzio nell'attesa che arrivasse Zoe fino a quando il padre di lei non mi chiese:
-Allora Nicolas, giusto? È una buona scuola quella dove abbiamo mandato nostra figlia?
Tra tutte le domande questa era la più difficile perchè non ho mai saputo descrivere la mia scuola e se fosse una fonte sicura per il futuro di ogni alunno quindi improvvisai.
-È una scuola abbastanza impegnativa, anche se quelli che ne parlano dicono il contrario, e ti insegna molto soprattutto se becchi i giusti professori.
Non ne ero sicuro, ma avrei quasi scommesso che Chuck se ne fosse accorto della vaga risposta e questo è il modo perfetto per iniziare una serata. Finalmente arrivò Zoe e io mi alzai subito per salutarla ma per l'imbarazzo alzai solo la mano, però almeno lei mi sorrise e mi salutò. Il tempo di 15 minuti e tutti fummo a tavola per iniziare a mangiare. Col passare delle portate sembrava di essere in paradiso per quanto fosse tutto così buono fino a quando la madre di Zoe non mi chiese:
-Allora Nicolas, siccome Zoe non ha ancora avuto il tempo per parlarci di te che ne dici di farlo tu stesso ora?
I miei occhi si sbarrarono, ma nessuno se ne accorse. Okay devo solo fare una bella presentazione cosa dire? Voglio sparire.
-Mmh, non aspettandomi questa domanda non mi sono preparato un discorso però.. cosa posso dire. No, onestamente non lo so. Mi ritengo un ragazzo normale, con delle passioni normali, degli hobby normali che però devo sempre limitare per colpa dello studio. Lo so che come primo impatto sembro una persona molto triste però posso giurare che non è così.
Sarah allora sorridendo disse:
-Bene ragazzo socialmente triste..
-Mammaa cosa dici!
Zoe prese le mie "difese" pensando che quella di sua madre fosse un'offesa però si capiva non lo fosse.
-Lasciami finire Zoe.. stavo dicendo, spero che si possano formare buona basi per un rapporto, soprattutto perchè noi siamo nuovi di questa città quindi una conoscenza non fa male.
Io sorrisi in segno di approvazione, anche se però avrei preferito che a dirmelo fosse Zoe, perchè detto da sua madre era la cosa più imbarazzante di sempre. La cena finì ma prima di andare Zoe mi portò in camera sua.
-Perchè mi hai portato qua?
-Devo chiederti una cosa.
-Chiedi pure.
-Come ti sembrano i miei genitori?
-Persone normali, perchè?
-Perchè a tutti gli amici che ho avuto in precedenza non sono mai stati a genio i miei genitori.
-Strano, di solito è l'opposto. Però tranquilla, a me non hanno fatto questo effetto. Senti, devo andare un attimo in bagno.
-Si, in fondo a destra.
-Grazie.
Mi diressi verso il bagno e appena entrato mi guardai allo specchio, ero pieno, avevo mangiato troppo ma era tutto cosi buono, mi bagnai la faccia e mi lavai le mani. Ormai era quasi l'ora di tornare a casa ma misi male il piede su una piastrella che si spostò e sperando che nessuno mi avesse sentito riprovai a mettere la piastrella al suo posto ma serviva una botta forte per rimetterla, allora la tolsi e..
-Ma cosa?
Sotto la piastrella c'era una pistola che non provai neanche a prendere, allora aprii l'acqua del lavandino in modo che facesse più rumore possibile e tirai un pugno alla piastrella per rimetterla al suo posto, anche se sfortunatamente mi sentirono.
-Tutto bene?
-Sisi, mi è solo caduto il telefono.
Con fare disinvolto uscii dal bagno e andai a prendere la giacca anche se la madre di Zoe mi vide.
-Te ne vai già?
-Si, non voglio far preoccupare i miei.
-Ah okay, allora se non ti dispiace porta questi dolci a casa, ne sono avanzati tanti.
-Certo va bene.
Mi misi la giacca e davanti alla porta mi diedero il pacco con i dolci, salutai tutti e me ne andai via velocemente, infatti senza pensare, presi le scale e non l'ascensore. Uscito dal condominio camminai veloce fino a girare l'angolo pensando "dove mi sono andato a infilare?". Dopo aver percorso un isolato presi il pacco di dolci e pensai se buttarlo o no. Probabilmente era la mia mente che stava esagerando, in fondo avere una pistola in casa ti rende più sicuro, però aveva reso più insicuro me, quindi andai al primo cestino che c'era.
-Mi dispiace, siete stati dolci con me ma io ho chiuso.
E buttai i dolci, per poi pentirmi di ciò che avevo appena fatto anche se preferivo di più alla mia vita. Cioè, potevano essere avvelenati no? Forse no ma ormai erano caduti nel profondo.
Arrivato a casa salutai i miei dicendo che era andato tutto bene, quindi andai in camera e dopo essermi cambiato mi misi a giocare alla Play con la musica fino a quando non si fece l'una del mattino e a quel punto non avevo più voglia di giocare, quindi andai al computer per vedermi qualche live su Twitch e d'un tratto all'1:37 mi arrivò un messaggio di Zoe dove mi chiese come mai me ne fossi andato via così di fretta. Ovviamente non potevo dire la verita quindi la conversazione finì così:
-Non è vero che sono andato via di fretta... semplicemente era già un po' tardi e non mi ero ancora accorto che ora fosse.
-Ah okay. Grazie per la serata:)
-Figurati, anzi.. grazie a te e alla tua famiglia.
- :) che fai?
E lì inizio una conversazione normale che però cercai di troncare subito perchè non mi sentivo a mio agio. Stava accadendo tutto così velocemente e non mi faceva sentire sicuro quindi credevo che parlare con lei mi avrebbe portato ancora più dentro a cose che forse non volevo. All'1:57 le diedi la buonanotte, anche se però restai al computer fino alla fine della live, quindi verso le 2:50. In altre circostanze mi sarebbe piaciuto parlare con amiche fino alle 3.. ma quella sera volevo stare senza pensieri e alla fine andai a dormire.
Passai un weekend normale a non fare niente ma soprattutto senza sentire Zoe e arrivati a lunedì il professore ci deliziò con una dolce sorpresa, una gita di un giorno in qualche posto con un nome strano, la settimana successiva, infatti dimenticai subito il nome anche se poi lo avrei chiesto a qualcuno. Il prezzo della gita era di 30 euro quindi non ci misi nulla a chiederli a mia madre. La settimana passò velocemente ma ebbi la possibilità di conoscere meglio Zoe, cosa che a vederla dall'esterno sembrava una ragazza splendida, ma con un qualcosa di oscuro. Siccome però il mio compagno di banco sfortunatamente era tornato, Zoe dovette spostarsi in un banco portato dalla bidella.
Arrivato giovedì, all'uscita la vidi camminare velocemente verso una persona che non avevo mai visto e mi sembrava molto più grande di lei. Lui le mise la mano dietro la schiena e girarono l'angolo, fuori dal mio campo visivo e in tutto questo mi accorsi solo dopo che ero rimasto fermo davanti all'uscita perdendo così il pullman che mi portava a casa.
-Ohh ma dai..
A quel punto presi l'Ipod per ascoltare la musica mentre mi incamminavo ma era scarico.
-Fantastico.
Lo riposai e me ne andai a casa. Passai per il parco anche se non era un passaggio vantaggioso, però l'idea lo rendeva così e verso la fine vidi Zoe silenziosa e sola.
-Zoe?
Lei si girò verso di me e che brutta immagine.
-Ma cosa ti è successo? Come ti sei fatta quel livido..... e quel taglio sul labbro... e la fronte..
-Tranquillo (provò ad accennare un sorriso). Sono inciapata su questo rialzamento.
Io guardai dove aveva indicato ma comunque non le credevo.
-Ascolta, sono nato il tuo stesso anno ma non sono idiota quindi ora mi dici cos'è successo. È stata quella persona che hai incontrato all'uscita?
Lei mi guardò malissimo e mi accusò di averla seguita di nascosto.
-Cosa? No. Non ti ho seguito ma ora mi devi dire chi era quella persona!
-No, non sono affari tuoi.
Io la guardai dispiaciuto, contrariato. Tutto quello che volevo fare era soltanto aiutarla ma lei non voleva farsi aiutare. Prese lo zaino e senza salutare se ne andò lasciandomi in piedi come un babbeo senza sapere cosa fare.
-Lasciati almeno accompagnare a casa.
Ma non mi rispose.. infine passarono le giornate ma lei non mi rivolse più la parola fino al giorno della gita dove lì, per le cose che sarebbero poi accadute, fu costretta a farlo.
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Lontano Da Casa
AdventureIn classe arriva una nuova compagna, si chiama Zoe che fa la conoscenza di Nicolas e da lì le loro vite si intrecceranno ma per uno dei due sarebbe stato meglio restare a casa quel giorno.