Capitolo 4

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Scesi dall'auto senza chiudere lo sportello e corsi verso il mio condominio ma arrivarono subito i Poliziotti che mi fermarono e io urlando dissi di lasciarmi andare ma niente da fare, non mi lasciarono e mi allontanarono. Piangendo dissi che lì dentro c'erano i miei genitori ma fu inutile, non potevano lasciarmi entrare dentro anche se in quel momento non potevo ancora capirlo. 20 minuti dopo l'incendio era stato domato e un vigile del fuoco disse alla pattuglia di Polizia che non era stato trovato nessun corpo, quindi uno venne da me per informarmi della cosa e appena lo sentii i miei occhi ritornarono lucidi e mi accorsi in quel momento che Zoe e i suoi genitori erano rimasti lì.
-Questo vuol dire che non erano in casa?
-Così sembrerebbe ragazzino. Ora resta qui e non ti muovere, io arrivo subito.
Io annuii e aspettai lì fino a quando non si avvicinò Sarah che mi prese per un braccio dicendomi che dovevo seguirla.
-Ma mi hanno detto di aspettare qui.
-Non parlare ed entra in auto.
In altre circostanze avrei dovuto reagire, dire "tu non sei nessuna e non puoi decidere per me." però qualcosa dentro di me mi diceva di fidarmi e la seguii. Salito in auto lei mise in moto la macchina e partì. Ero un po' agitato perché forse volevano rapirmi, allora spaventato chiesi:
-Cosa sta succedendo?
Zoe mi prese la spalla e mi disse di calmarmi, cosa che invece mi spaventò di più.
-Posso..per favore..sapere..
-Nicolas, ora devi ascoltarmi bene, i tuoi genitori non sono morti...
-Cosa? Davvero?
Sarah inchiodò e in quel momento capii che forse dovevo starmene zitto e guardai Zoe ma lei mi guardò solo con uno sguardo preoccupato.L'auto riprese e Sarah continuò il discorso:
-Lo so che vuoi rivedere i tuoi genitori, lo capisco ma sono stati rapiti.
Ero sul punto di chiedere di nuovo "Cosa?" ma rimasi zitto.
-Ormai ci stanno spiando da un po' ma non siamo riusciti a fermare questa cosa. So che vuoi fermarmi ma non posso dirti di più, posso solo garantirti una cosa.. Fai quello che ti dico e ti prometto che sia te, sia i tuoi genitori tornerete a casa insieme.
A quel punto dovetti fermarla.
-Lo sai vero che per come stai dicendo le cose sembrate voi i cattivi?
Chuck allora prese parola per la prima volta in tutto questo guardando Sarah e dicendo:
-Beh, forse ha ragione. Nicolas, voglio che ti fidi di noi. Vogliamo che tutto ritorni apposto e faremo di tutto perché accada. Devi solo fidarti.
Io mi buttai pesantemente sul sedile e non parlai più per quel poco che restava ancora del viaggio. Arrivammo poco dopo e scendemmo tutti quanti.
-Dove siamo?
-Seguiteci.
Fu con quell'affermazione che capii che Zoe in tutto questo non c'entrava, anche lei era all'oscuro di tutto.. forse. Li seguimmo ed entrammo in un Bowling abbandonato da un po' di anni a giudicare dalla quantità di polvere che si poteva vedere in ogni angolo del posto. Prendemmo delle scale che portavano nel seminterrato.
-Restate fermi qua.
Io e Zoe ci fermammo e le chiesi se sapesse cosa stava accadendo ma lei con la testa fece cenno di "no". Fu allora che mi chiesi, come mai io? Ovviamente era casuale la cosa perché poteva capitare a chiunque ma è normale porsi questa domanda. Perché io? Perché?
Chuck si avvicinò a me frettolosamente:
-Allora, questa è la tua nuova Carta d'identità, mentre questo è il tuo passaporto.. aspetta ancora un attimo.
-Come aspetta? Cosa vuol dire questo?
Non mi rispose siccome era troppo concentrato a cercare altre cose,arrivando con una scatola.
-Prendi questa, ti serviranno per il viaggio e per tutto il resto.
Si avvicinò Sarah dandomi un biglietto d'aereo.

-No. Aspettate, cosa vuol dire?  Perché tutto questo?
-Perché sanno chi sei.
-CHI?Cavolo cerca di essere chiara perché odio le persone che fanno i giri di parole. Chi? Cosa? E perché?
Da sopra si sentirono le porte aprirsi e dire da qualcuno "cercateli".
-Cavolo, ci hanno seguiti. Okay nascondetevi là dietro voi due.
Sarah ci indicò un angolo della stanza che nonostante non avesse nessun ottima copertura era comunque molto buio per poter vedere. Io e Zoe ci spostammo lì mentre loro due salirono sopra chiudendo la porta e partì una sparatoria che mi fece rabbrividire. Fino a quel momento avevo visto le sparatorie nelle serie TV che erano davvero fighe ma sentire anche solo il rumore dal vivo mi fece terrore dato che qualcuno lì non sarebbe tornato a casa.
Qualcuno aprì la porta e scese piano le scale ma noi cercammo di non farci vedere sino a quando l'ombra non disse "sono io" che per quanto sia generico dalla voce capimmo fosse Sarah.
-Seguitemi, correte veloci.
Salimmo le scale senza pensare, senza guardare i corpi a terra e andammo verso l'uscita quando Chuck ci fermò.

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