Non avevo mai preso un aereo senza genitori e questo mi fece pensare molto a loro, a tutti i viaggi che avevamo fatto anche se non si andava mai in posti speciali ma restava comunque un bel ricordo. Le persone mi hanno sempre definito un debole, un debole perchè non ho mai voluto rischiare o trasgredire solamente perchè non ne ho mai avuto il bisogno e non capivo il senso di andarsi a cercare dei problemi, ma la gente continuava a ripetermi che da grande me ne sarei pentito e che alla prima occasione sarei crollato perchè non ho mai sperimentato nulla. Forse avevano ragione, ma in quel momento ero pronto a tutto, sapevo che non sarei crollato davanti a nulla perchè eravamo solo in 2 e se uno avesse perso la testa avrebbe trascinato l'altro con sè in fondo. Non mi sono mai sentito così sicuro di me.
Il tempo passò velocemente, mentre fuori iniziava a fare bel tempo e siccome ancora non sapevo dove saremmo stati per le prossime settimane (o forse di più) mi alzai per andare verso il bagno incrociando il posto di Zoe per chiederle se sapeva dove avremmo dormito ma 5 file prima di quella della sua vidi un uomo sospetto, era quello del ponte che ha spinto giù Zoe o almeno adesso ne ero più certo dato che non poteva essere una coincidenza trovarlo nel nostro stesso aereo. Senza fermarmi a parlare con Zoe andai dritto verso il bagno e mi chiusi dentro.
-Cavolo...
Mi guardai allo specchio.
-Cosa faccio ora?
Senza trovare risposte alla mia domanda qualcuno bussò alla porta.
-Si ho quasi finito.
-Nic sono Zoe, tutto bene.
Aprii subito la porta e la spinsi dentro richiudendola.
-Ma cosa fai?
-Ascoltami, ho visto quello che ti ha fatto cadere dal ponte, qualche fila prima della tua.
-Cosa?
-Hai capito bene.
-Allora che facciamo?
-Non lo so, però dobbiamo uscire da qui.
-Okay.
Aprii la porta e passai per primo.
-Dove l'hai visto?
-È lì...era lì. Dov'è?
-Non lo so.
-Eccolo lì.
Era appena uscito dal bagno nella parte opposta dell'aereo ma ci vide subito.
-Indietro indietro indietro. Apri quella porta.
Siccome eravamo nella coda dell'aereo non c'era nessuno che potesse vederci e la porta ci condusse nella stiva con tutti i bagagli.
-Cosa facciamo ora?
-Ci nascondiamo.
-Come? Tanto l'ha capito che siamo qui.
-Non c'è tempo Zoe, mettiti dietro a quei bagagli.
Lei si mosse per nascondersi mentre io cercai qualcosa di pesante.
"L'aereo è quasi arrivato a destinazione, spegnere tutti i dispositivi elettronici e allacciare le cinture."
Qualcuno aprì la porta fischiettando.
-Tanto lo so che siete qui.
Io riuscii a trovare una mazza da golf dentro ad un borsone con altre 10 e mi nascosi il meglio possibile. Non avevo possibilità di sconfiggerlo con le mie mani, era il doppio di me quindi forse con questo sarei riuscito a far qualcosa. Camminò fino a quando non si trovò nella mia linea di fuoco, anche se non si girò dalla mia parte ma andò verso quella di Zoe vedendola, quindi mi spostai e corsi verso di lui tirandogli la mazza sulla schiena. Si, dovevo colpire la testa ma è venuto istintivo. Non aspettandoselo andò a sbattere contro gli scaffali, anche se non gli avevo fatto per nulla male, infatti mi lanciò una valigia che mi prese in pieno e si avvicinò verso di me.
Zoe stava assistendo a tutto e quando mi vide in difficoltà uscì dal suo nascondiglio correndo verso l'uomo ma una turbolenza ci fece fare un salto a tutti quanti e lei per quanto leggera era andò a sbattere contro lo scaffale svenendo, l'uomo cadde a terra mentre a me si tolse la valigia di dosso.
Mi alzai velocemente senza perdere tempo e corsi verso il borsone da golf per prendere un'altra mazza ma il gigante mi bloccò con le sua braccia quasi al punto di farmi esplodere. Senza sapere come attaccarlo, in tempo agganciai la mazza allo scaffale e tirai in modo da, magari, farlo inciamapare. Così fu e io caddi sopra a Zoe.
-Scusa.
La spostai e la misi dietro lo scaffale in modo che potesse appoggiare la testa.
-Sei coraggioso ragazzino.
Notai un tasto rosso dietro all'uomo. Non portano mai nulla di buono i bottoni rossi lo so.
-Credo tu abbia incontrato la persona sbagliata.
Lui sorrise. Io ricambiai. Corsi verso di lui e per cercare di prendermi aprì le braccia ma all'ultimo scivolai sotto di lui passandogli dietro.
-Ora qual è la tua seconda mossa ragazzino.
In segno di sfida mi pulii le mani e mi appoggiai sul bottone.
-Ops.
-Tu sei pazzo.
"Apertura sportello 3."
L'uomo senza pensare più a me corse verso le scale per uscire dalla stiva. Io invece corsi verso gli scaffali per prendere gli zaini.
"Apertura sportello 2."
In quell'istante realizzai che non ce l'avrei fatta, dovevo organizzare meglio la cosa. Corsi da Zoe e sul "Apertura sportello 1." le misi lo zaino addosso, il primo sulla schiena l'altro sul mio petto per fare prima e iniziò ad aprirsi lo sportello.
L'uomo non era ancora uscito ma aprì la porta nell'istante in cui si aprì lo sportello e di conseguenza gli si richiuse in faccia cadendo dalle scale ma riuscendosi a tenere allo scaffale ben attaccato.
Nel mentre che accadde questo a lui, io presi Zoe con un braccio con più forza possibile mentre con l'altro tenevo l'altro scaffale, lo stesso feci con le gambe. Senza far passare neanche un secondo già non riuscivo più a tenermi mentre tutti i bagagli volavano via. I piloti notarono l'apertura dello sportello che lo fecero chiudere subito, solo che ci volle un po' siccome era abbastanza lento. Dietro di me si aprì una porta con dentro paracaduti, ne volarono via 1..2..3 poi 4, 5,6.
Dovevo.
Mi lasciai e fui spinto con una potenza sovrumana fuori dallo sportello ma siccome esso si stava chiudendo sbattei la schiena senza sentire dolore per l'adrenalina che stava impazzendo dentro di me. Stavamo volando, o forse no.. stavamo cadendo, eravamo in caduta libera. Gli occhi mi si chiudevano per la velocità e nonostante questo facesse male li tenni aperti al meglio. C'era un paracadute davanti a me che stava cadendo più lentamente quindi noi che eravamo più pesanti riuscimmo a raggiungerlo, lo presi e cercai di metterlo addosso. Mi ci volle un po' siccome c'era troppa aria ma alla fine ce la feci e lo aprii. Tutto di colpo diventò più calmo anche se stavamo per atterrare sull'acqua ma siccome avevamo gli zaini non potevamo permetterlo quindi provai ad alzare la traiettoria anche se feci l'esatto opposto non avendo mai fatto paracadutismo ma capendo subito l'errore feci il gesto opposto e ci alzammo un po' più in alto, arrivando così tranquillamente alla spiaggia. Con l'atterraggio Zoe si riprese.
-Certo che a te non ti sveglia nulla vero?
-Che è successo?
-È una bella storia sai? Ma non è il momento per raccontarla, dobbiamo andare... dove dobbiamo andare?
-A casa di mia zia che è un po' distante da qui.
-Okay allora dobbiamo sbrigarci in modo da non farci seguire.
-Va bene.
La feci alzare e andammo verso la strada in cerca di un taxi che ci portasse a casa. Dopo averlo trovato salimmo e ci riposammo ma dopo un po' Zoe mi prese la mano e mi guardò:
-Grazie davvero Nic, non so cosa sia successo ma lo posso immaginare quindi grazie di tutto.
Forse non riuscivo a sentire perchè ero ancora rimasto a quando mi ha preso la mano, in tutto questo mi accorsi solo ora che non l'avevo mai toccata e questa cosa mi diede una sensazione di energia ed era strano..era la prima volta.
-Si beh.. spero solo sia finita la questione.
Lei mi lasciò la mano e tutto tornò normale. Arrivammo a destinazione e pagato il tassista entrammo in casa, era una bellissima casa, una casa da sogno.
-Oh oh oh nono non ci credo AHHHH. È bellissima.
-E non finisce qui.
-Cos'altro c'è?
-Guarda qua!
Lei aprì la tenda e..
-È stupendo Zoe.
-Lo so.
-È il più bel panorama che io abbia mai visto.. poi il mare è a due passi.
-Son felice che ti piaccia. Ora vado a posare la roba.
Io feci un giro della casa, bellissima, e posai lo zaino.
-I soldi lasciameli mettere in cassaforte.
-Fai pure.
Finalmente finì la giornata e andammo a dormire, lei in camera sua mentre io nel divano del soggiorno anche se potevo dormire nella camera dei suoi genitori o in altri posti.
Non riuscivo a chiudere occhio e lo stesso fu per Zoe che scese da me:
-Non riesci a dormire?
-No. Non mi sento sicuro anche se magari non ci hanno seguiti.
-Ti capisco. Senti ti va di.. non so.. fare qualche gioco di società?
-Ohh no, davvero? Tra tutti proprio i giochi di società?
Lei sorrise.
-Non ho molto altro.
-Va bene dai.
-Okay aspettami qua, vado in cantina a prendere qualcosa.
Si tolse la coperta che si era portata giù e andò in cantina, passò qualche minuto ma non si fece viva.
-È tutto apposto?
-Vieni a vedere Nic.
Mi alzai dal divano, misi le ciabatte e scesi in cantina.
-Che succede?
-Guarda qua.
-È un.. baule?
-Si ma non riesco ad aprirlo.
-Fai provare me.
Lo spostai dal muro per gestire meglio la cosa ma anche se non aveva lucchetto non riuscivo ad aprirlo, quindi guardai Zoe ma lei scosse la testa.
-Aspetta, cos'è questo?
-È una.. scansione digitale?
-No no.. è per la retina dell'occhio.
Toccai lo schermo per pulirlo dalla polvere ma si accese il display e si attivò la scansione per la retina. Siccome era un vecchio sistema la scansione partì dalla sinistra del baule e percorse tutta la stanza fino a quando non arrivò a me scannerizzando in orizzonatale e rimpicciolendo il campo al mio occhio e Il baule si aprì.
-Oh mio Dio.
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Lontano Da Casa
AdventureIn classe arriva una nuova compagna, si chiama Zoe che fa la conoscenza di Nicolas e da lì le loro vite si intrecceranno ma per uno dei due sarebbe stato meglio restare a casa quel giorno.