21.Hate

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21) Hate

Rientrai in casa e chiudendomi la porta alle spalle, corsi sul divano e scoppiai a piangere a dirotto. Non potevo credere che Sally, la mia bellissima Sally, fosse stata vittima di una cosa del genere fatta da un mostro. Lei era troppo solare e vitale per tutta questa merda. Sapevo benissimo che un duro colpo come questo, poteva portare solo guai e sofferenze. Lei avrebbe sofferto il doppio dal momento che era anche incinta. Oh porca puttana.

Improvvisamente mi ritrovai a pregare Dio che il bambino fosse di Greg. Non avrebbe retto il colpo se il bambino fosse stato di quello stronzo.

Mi ritrovai a guardare Dylan che mi stava fissando incuriosito dal mio stranissimo comportamento. Mi asciugai le lacrime e cercai di sforzare un sorriso mentre in realtà dentro di me mi sentivo solo morire.

Avrei voluto dirlo a Ian. Dio solo sa la voglia che avevo di chiappare il cellulare e chiamare Greg per poterglielo dire. Faceva abbastanza male sapere che lui non era a conoscenza della verità.

Avevo detto, anzi no.. avevo giurato a Sally che non avrei fatto la spia, ma cazzo quanta fatica mi stava costando. Avrei voluto urlare al mondo intero il mio disprezzo per quella banda di maiali schifosi. Ero più che certa che se non fosse stato per mio figlio, sarei corsa a Staten Island e avrei trucidato prima quel porco di Bobby e poi quel figlio di puttana di Ed. In questo preciso momento l'unica cosa che vorrei, quell'unica cosa che mi renderebbe la persona più felice al mondo, sarebbe saperli morti e sepolti sotto due metri di terra.

Alzai la testa di scatto sentendo il cellulare suonare; mi era arrivato un messaggio. Controvoglia mi alzai dal divano e raggiunsi la borsa che era sempre abbandonata all'ingresso. Cercai il telefonino e sgranai gli occhi incredula mentre leggevo il messaggio. Nonostante avvolte mi mandasse messaggi, non avevo mai memorizzato il suo numero. Odiavo anche solo pensare a lui, figuriamoci se volevo averlo nella mia rubrica. Avevo riconosciuto il suo assurdo modo di scrivere e poi lui era l'unico oltre a me e Bobby, che sapesse quello che quel coglione del suo vice aveva fatto. Non avevo dubbi a riguardo. Quel messaggio poteva provenire da una sola persona. Il male in persona.

-vieni da sola tra la settima e Broadway tra mezz'ora!

Attenta tesoro che non ammetto repliche, se non vieni, la tua

amichetta potrebbe ricevere la visita di Bobby!

Ti aspetto mia bella Lolita!-

Tremai leggendo il nome di Bobby e nuovamente scoppiai a piangere. Ero incapace di credere a quello che stava succedendo in questi pochi minuti.

Facendo due rapidi calcoli mentali, mi servivano circa quindici minuti di metropolitana per arrivare a Broadway. Dovevo muovermi, ma non potevo lasciare solo Dylan. Sarebbe successo un casino madornale; lasciarlo da Sally non era proprio il caso. Sicuramente avrebbe intuito dov'ero diretta. Merda. Non potevo certo portarmelo dietro. Avevo un incontro/scontro con Ed, e mio figlio dovevo saperlo al sicuro il più possibile. Pensa Lolita, pensa.

Gina.

Lei abitava in traiettoria con la linea di Broadway, quindi mi sarei servita di lei e oltre a lasciargli mio figlio, avrei guadagnato qualche secondo prezioso.

Composi velocemente il suo numero e aspettai impaziente che mi rispondesse. Andiamo Gina.. rispondi.

-pronto Lol! Ciao.. come va?- mi domandò con la sua solita voce gioviale. Lei così come Sally, erano le persone di cui potevo fidarmi di più al mondo.

Sorrisi tirando un sospiro di sollievo, menomale. Grazie al cielo mi aveva risposto. Grazie amica mia. Ti devo un favore enorme. Giuro che quando tutto questo macello sarà finito, mi prenderò un po' di tempo da passare sola con le mie migliori amiche.

Don't Call Me a Lolita 2 {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora