1.Normal day Mrs. Sunders

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1)Normal day Mrs. Sunders

Sbuffai sonoramente mentre cercavo di raggiungere il vasetto dei biscotti che come al solito Ian aveva accuratamente nascosto dalla mia portata. Da quando ero rimasta incinta aveva completamente tolto i Pan di Stelle dalla mia alimentazione sostenendo che erano troppo grassi e poco digeribili, ma io sbattendomene accuratamente li avevo comprati di nascosto e li mangiavo quando ero certa di essere sola in casa in modo da poter placare la mia fame di cioccolato.

Peccato che il signorino evidentemente se n'è accorto e me li ha spostati nell'angolo più remoto dell'armadio. Ah che rabbia quell'uomo.

Smisi di allungarmi per arrivare all'altezza desiderata per placare la mia voglia di biscotto e tornai sconsolata in cucina. Cazzo avevo una pancia che mi proibiva qualsiasi movimento. Assomigliavo alla brutta copia di una balena; per non parlare dei miei piedi che erano più gonfi di una sacco da boxe. Ero inguardabile e ingestibile.

Sally ultimamente mi chiamava Hulk e devo essere sincera che a vedermi in questo momento, non le do tutti i torti. Sono facilmente irascibile e se mi dipingessi di verde diventerei la sosia perfetta del super eroe Marvel.

Sorrisi mentre mi sedevo nuovamente sul divano e prendevo il telecomando della televisione dal tavolino davanti a me, da quando ero diventata incinta il mio carattere se possibile, era peggiorato ancora di più, portandomi ad essere una vera e propria rompi palle. Dio solo sa come possa Ian sopportarmi tutti i giorni.

Sintonizzai il canale delle serie tv e mi lasciai andare mentre guardavo le vecchie repliche di Sex and the City. Ero in fissa con quel telefilm ultimamente.

Ian odiava questo genere di telefilm; lui era un duro, uno di quelli che guarda solo film horror e ammazzamenti vari. Un vero e proprio duro in pratica.

Aveva ripreso tranquillamente tutta la sua vita di capo banda, anche se adesso finalmente non c'erano più sparatorie o colpi di testa. Adesso regnava la pace tra tutte le bande di New York. Ian era il capo dei Bloods e anche dei Flag che adesso facevano interamente parte della banda originale del mio bel maritino. In pratica adesso c'erano solo due grandi bande, una capitanata dal mio stupendo uomo, l'altra aveva a capo il mio migliore amico. Nate. Dopo la morte di Paul tutti i Crips si sono uniti agli Unions. Solo Jared è scappato, sono anni che non si vede in giro, credo proprio che abbia deciso di cambiare vita e sinceramente devo dire che sono fiera di lui. Non è facile uscire da tutta questa merda che ti ha cresciuto per tanti anni. Aveva trovato il coraggio per cambiare vita e andava seriamente ammirato per questo.

Entrambe le bande avevano deciso di abolire la droga dalla città, quindi erano in toni pacifici l'un l'altra e questo non poteva che darmi una gioia immensa. Non volevo che mio figlio nascesse in un clima di battaglie e sparatorie. Non volevo preoccuparmi che suo padre non potesse vederlo crescere e non volevo che diventasse un orfano come lo ero stata io.

Su questo ero stata molto chiara con Ian. Se non avesse fatto qualcosa per fare un accordo con gli Unions se la sarebbe vista brutta con me. Non transigevo sulla futura vita di mio figlio. Sarebbe stato troppo importante per me per poter anche solo pensare di metterlo in pericolo.

Sarei stata per lui una madre modello, come quella che non ho mai avuto io. Come quella che non ha mai avuto Ian. Ero determinata su questo. Avevo le idee chiare su quello che volevo o che non volevo nella sua vita e decisamente di sparatorie e scazzottate ne avevo avuto abbastanza.

Sprofondai tra i cuscini di piume d'oca e mi lasciai andare a qualche ricordo carino della mia nuova vita. Ancora non potevo credere tutte le pieghe inaspettate che aveva preso. Era stata praticamente sconvolta da tre anni a questa parte.

Don't Call Me a Lolita 2 {COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora