Aftertaste// Shawn Mendes

CAPITOLO 18

Pov's Leila

"Leila io.. ascolta cercherò di essere il più sincero possibile con te, però tu ti devi fidare di me.
Lui non è la persona che dice di essere, lui vuole farmi soffrire, ora non ti posso dire il motivo, non voglio metterti di mezzo, ma ti farà del male"

Sono seduta su una panchina del parco vicino casa di Logan e non riesco a non pensare alle parole di Shawn qualche minuto prima.
Decido di ascoltarlo, ma non voglio sembrare maleducata agli occhi di quello che alla fine nonostante tutto quello che ho saputo è pur sempre il mio ragazzo.. credo.
Cosi decido di inventarmi una scusa ma andargliela a dire di persona.

In men che non si dica mi ritrovo davanti la porta di Logan. Busso aspettando che il ragazzo mi venga ad aprire.

"Ei finalmente sei arrivata, sei in ritardo" dice mentre mi fa gesto di entrare dentro il suo bellissimo appartamento.

"Si scusa.. ecco a dir la verità non mi posso fermare, solo passata solo per un saluto" dico cercando di essere il più sicura possibile

"E perché scusa?"

"Beh ecco.." cazzo quanto posso essere stupida? Non avevo pensato alla scusa

"Cosa ti ha detto quel bastardo? Ti ha raccontato qualcosa che non avrebbe dovuto dirti vero?" Vedo la freddezza dei suoi occhi trasformarsi in rabbia.

"Cosa? Non capisco di cosa tu stia parlando"

"Bimba non cercare di fare la finta tonta con me, non ci casco. Adesso tu entri dentro casa, e non ti conviene obbiettare" dice tirandomi per un braccio.

Okay ora mi sto sul serio spaventando. Perché non ho dato retta a Shawn? Perché non sono tornata a casa?

"Sali in camera da letto. Io ti raggiungo" mi ordina indicandomi la stanza

"Ma io.."

"Ho detto sali! E non fare scherzi" mi urla contro.

Corro al secondo piano, e in quei pochi secondi in cui rimango da sola in camera riesco ad inviare un messaggio d'aiuto a Shawn, spero che lo legga il più presto possibile, ho cosi tanta paura..

Non appena metto via il cellulare vedo la maniglia della porta abbassarsi e la figura muscolosa di Logan entrare con le mani chiuse in pugni a tal punto da far diventare le nocche bianche, e gli occhi colmi di rabbia.

"E ora veniamo a noi piccola"