Severus e Regulus erano seduti di fronte al loro calderone, con le sopracciglia aggrottate di fronte alla pozione assegnata loro dal professor Lumacorno. Severus sussurrò all'amico il numero "tre", ma Reg scosse la testa e alzò due scarabei. Severus alzò gli occhi al cielò e sussurrò sottovoce "aggiungine uno, subito".
Regulus si mordicchiò l'interno della guancia. Severus era stato chiamato dal professor Lumacorno anche se aveva un anno in più per aiutarli con la pozione, ma a Regulus sembrava che l'abile pozionista stesse platealmente inventando ingredienti, come tre scarabei al posto di due. Perché doveva cambiare gli ingredienti del libro?
Horace Lumacorno, ignaro della battaglia interiore del giovane Black, stava parlando amichevolmente con Narcissa. La bionda, i capelli raccolti in una crocchia, era un'abile pozionista, anche se non quanto Bella, come non smetteva di ripeterle la riccia in tono saccente, ed era membro fisso del Lumaclub, il circolo esclusivo di Lumacorno, insieme a Severus e ad altri allievi.
Regulus non ci sperava neppure di finire nel Lumaclub, viste le sue abilità nelle pozioni. Era abile in Trasfigurazione e in Incantesimi, in compenso, e questo rendeva felice sua madre. A volte.
Nella penombra nebulosa della stanza si vedevano i volti sudati e stanchi dei suoi compagni Serpeverde e dei Corvonero, che condividevano l'ora insieme a loro.
Bella la sera prima gli era sembrata strana, come se non lo reputasse all'altezza del Signore Oscuro. Perché non doveva essere all'altezza? Regulus condivideva tutto con il Signore Oscuro, le idee, i progetti, i concetti...
Severus, approfittando della distrazione di Lumacorno e di Reg, afferrò il terzo scarabeo e lo lanciò nel calderone del giovane Black.
Regulus lo fulminò con un'occhiataccia. Forse l'aveva sottovalutato, Sev. Forse non stavano insieme perché non c'era nessuno con cui stare. Magari erano davvero amici, come Sirius e Potter. Potter di qua, Potter di là, James è come un fratello...
Regulus era invidioso di James, come del resto quasi tutti in quella stanza, Sev in primis, ma non perché era bello, popolare, giocava a Quidditch e piaceva alle ragazze. No, non solo. Era invidioso di Sirius, di come per Sirius fosse un essere alla pari.
Regulus fissò il calderone, che si stava lentamente colorando della perfetta sfumatura descritta dal libro (maledetto Severus e il suo terzo scarabeo, aveva azzeccato anche stavolta!), e pensò che forse il Signore Oscuro lo avrebbe reso qualcuno. Qualcuno di unico, senza dover dipendere dagli altri. Se Bella non voleva averlo in mezzo ai piedi avrebbe chiesto a qualcun altro.
Sì, ma a chi?
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Sirius solleticò con la piuma d'oca la nuca bianca di Remus, seduto davanti a lui. Il ragazzo si girò di scattò, causando una leggera tosse nella professoressa Mc Granitt.
- Black? Vuoi condividere ciò che devi riferire al signor Lupin a tutti noi?
James, accanto a lui, sghignazzò.
Sirius inspirò profondamente.
- Non posso, professoressa. Volevo parlare di una ragazza, e non sarebbe carino visto che si trova in questa stanza.
Remus lo fulminò con uno sguardo, il collo paonazzo.
Un coro di risatine si scatenò fra i Grifondoro e tutti si girarono a guardare Sirius. Marlene Mc Kinnon, dalla prima fila, inarcò fredda un sopracciglio, ma Sirius la ignorò. Lily ed Emmeline invece non si voltarono neppure.
- Bene, penso che possa pensare alla sua vita sentimentale e a quella del signor Lupin in un momento che non sia Trasfigurazione, visto considerato il risultato della sua ultima prova.
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TO BE A BLACK
FanfictionEssere un Black è un onore, un privilegio e un grandissimo dovere. E la parola d'ordine di un Black è "io posso tutto". Nella Hogwarts degli anni settanta i Black sono addirittura cinque, e le faccende da sistemare nella scuola più amata del mondo...