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Marko

Sono ormai passati due giorni e Mario non è venuto agli allenamenti. Non esce di casa, non mangia, non si lava, si limita a respirare solo perché deve. Sono preoccupato per lui. Alex non esce, non mangia, non fa nulla. Se ne sta sul letto a piangere; così fa Mario. Si fanno del male da soli. Oggi il mister è andato a casa di Mario e lo ha convinto ad alzarsi e a venire agli allenamenti. È venuto ma non ha voglia di fare nulla. Mi avvicino e gli dico: "non è così che si risolvono i problemi, intanto allenati, gioca e segna. Alla fine si vedrà."
"Io non posso vivere senza di lei"
" e a me lo dici?! Fallo vedere a lei, non a me"
Tornammo ad allenarci. Mario si sforzava ma non riusciva.

Alex

Non vivevo senza di lui. Mi mancava da morire; è vero, me ne aveva fatte di tutti i colori ma lo amavo. Sto male perché lui non mi sta nemmeno cercando, né una chiamata, né un segnale. È andato agli allenamenti e non era poi così triste, sembrava stanco, sicuramente sarà sfinito perché non dorme la notte a causa di Lara, faranno altro. L'ho visto dalla finestra del mio studio quando sono andata a spiegare alla mia supplente cosa dovesse fare. Non avevo voglia di lavorare, infatti ho chiesto a Mari di sostituirmi in questi giorni. Lui non mi ha visto ma io sì, ho visto il suo volto; i suoi occhi erano stanchi ma non mi sembrava così giù. Solo al pensiero che domani dovrò andare alla partita, quindi vederlo, mi viene un nodo alla gola.

Mario

L'ho vista;aveva gli occhi scavati, era stanca ma non mi sembrava così triste. Ho visto che mi ha guardato, non mi ha nemmeno salutato, si è buttata tra le braccia di Marko. Mi ha fatto male vederla con lui, so che non sono fidanzati perché Marko per calmarmi mi ha detto che mi avrebbe perdonato e saremmo tornati insieme. Oggi il mister mi ha messo in panchina, dopotutto è già molto se mi ha convocato; non mi sono nemmeno allenato. Non ho nemmeno voglia di mettere gli scarpini.

La partita è iniziata ed Alex è in tribuna, la vedo; schiocca un bacio con la mano in direzione di Marko. Lui la guarda e le sorride, appoggia una mano al cuore.
Siamo al minuto ottantanove e la partita è ancora 0-0 quando Leonardo con un lancio lungo pesca Marko sul filo del fuorigioco che colpisce al volo e la mette all'incrocio dei pali. La partita è nostra. Mi congratulo con Marko che dopotutto è il mio migliore amico. Cala il silenzio quando in stanza entra Alex, lei va spedita verso Marko e le dice: "sei stato fantastico"

Marko

Lei si congratula ma Mario è un pezzo di legno; è immobile, gli scende una lacrima e le dice
" Possiamo parlare?"
"Per favore Alex, fallo. Lui senza di te non vive più" le sussurro.
"E va bene" dice lei. Si allontanano.

Mario

"Amore, io lo so di aver sbagliato ma io non volevo, lei mi è saltata addosso, non la amo. Non ho sentito nulla... perdonami "

"Amore un cazzo... tu non hai sentito nulla?! E cosa me ne frega?! Tu mi hai fatto soffrire, mi stai facendo soffrire... guardami... guarda come mi sono ridotta"

"Ridotta male tu? Non mi sembra che io ti manchi così tanto... hai Marko. Guarda piuttosto me..."

"Lo hai voluto tu."

"Alex sai una cosa? Io credevo che parlandoti avresti capito ma sei solo una bambina di quattro anni"

"Vaffanculo Mario"

" vedi che sei solo una bambina?!" A quelle parole se ne va.

Alex

Cerco Marko; ho bisogno di un abbraccio.

"Marko io ho bisogno di un abbraccio" gli dico, lui apre le braccia e mi avvolge.

"Mi manca Mario."

Superhero~ Mario Mandzukic~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora