La ragazza dai capelli verdi
Questa mattina mi sono svegliata con l'intenzione di andare a comprare un romanzo rosa, perché ho voglia di romanticismo, oggi.
Una lettura leggera, senza orpelli, senza pensare troppo. Mi andrebbe bene anche uno di quei volumetti tascabili, da divorare in una serata.
Non ho voglia di fare colazione, ho troppa voglia di sfiorare la copertina di quei libri, leggerne la trama, e comprare quello che più mi coinvolge.
Da casa mia alla libreria ci vogliono trecento passi, le conto ogni mattina. Guardo i miei piedi mentre cammino e mi soffermo a guardare la lastra di cemento grigia sotto di me.
Passo dopo passo, affondo i miei pensieri dentro le mie scarpe.
Oggi sono bianche, comode, con i lacci. È più facile per me averle basse, dovendo stare tutta la giornata in piedi e correre da una parte all'altra del salone per dar retta a tutti. C'è chi mi chiama per dover pagare, altre che vogliono parlare della vicina di casa, delle vicende condominiali. Una volta mi è capitato che una signora raccontava di abitare accanto ad una di quelle famiglie della "mulino bianco" con un cane. Questo animale non la faceva dormire perché abbaiava tutta la notte e le dava fastidio il rumore che faceva, perché sbatteva contro la ringhiera del balcone. Ha dovuto prendere provvedimenti, chiamando l'amministratore condominiale.Sono tante le storie che sento tutti i giorni. Non si possono contare.
M
entre sono ferma al semaforo, per attendere il verde, noto altre ragazze della mia età che al mattino indossano tacchi a spillo, zeppe e stivali. Chissà dove sono dirette e quale lavoro svolgono. Non ne conosco nessuna. Non sono mai state nel mio negozio.
Quando il verde scatta, attraverso sulle strisce pedonali. Sto attenta a passare sulla vernice bianca, non è mi è piaciuto il nero anche se, quando è morto Giorgio mio marito, ho dovuto anche scegliere capi con quella tonalità, tetra.
Una volta arrivata in libreria, leggo titoli e titoli di libri, alcuni li ho già, altri non attiravano la mia attenzione. Quindi decisi di recarmi al lavoro, prima che facessi troppo tardi. Salutai le mie, ormai amiche, che lavorano come commesse e mi recai in salone.
Indossai i miei soliti guanti neri, e iniziai a lavorare come al solito.
Via via le clienti passavano sotto le mie mani, creai acconciature e permanenti.
Una dietro l'altra andavano via soddisfatte, e io più di loro.
Improvvisamente entra una ragazza, molto giovane.
La fisso.
È una giovane molto strana.
Il suo viso è ricoperto da piercing e tatuaggi. Vestita di nero. Leggins molto aderente, strappato,e una maglia larga con uno di quei disegni con i teschi. le maniche arrivavano a coprirle e mani, facendo uscire solo le dita. Sulle unghie ha uno smalto, anch'esso, nero.
Da quando è entrata sento un rumore di metallo. Sembra una ferramenta. Niente contro questo stile, è un fenomeno sociale molto in voga tra. Giovani. Si accomoda, accavalla le gambe e, col suo smartphone, ascolta la musica. Dall'eco che si percepisce, sembrerebbe, Metal.Ha uno sguardo vuoto e malinconico.
Non vedo l'ora che arriva il suo turno, ho voglia di parlare con lei per sapere che tipo di capelli dovrò farle.
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Pensieri Ribelli
RomanceLoredana Sermonti ha perso suo marito, vedova da poco più di qualche anno, decide comunque di non abbandonare la sua città, Narnia, dove si trasferì per amore del suo amato Giorgio. Parrucchiera di professione, lettrice per hobby e frequentatrice di...