Taglio stravaganteIl fine settimana è passato. Lascio Serena nella sua cuccia a riposare e mi reco a lavoro.
Ogni volta che faccio questo tragitto mi viene in mente l'incidente che ha avuto mio marito, del quale preferisco non ricordare.
Da quel giorno non ho preso più l'automobile, in garage, ricoperta da polvere. Insieme a tutte le altre sue cose.
In casa tutto mi parla di lui.
Mi parla il suo posto, a tavola.
Mi parla la sua poltrona, in salotto.
Mi parla la sua sedia.
Mi parla l'altra parte del letto, dove non riesco a girarmi quando mi metto a dormire. Ho dovuto cambiare anche la posizione del televisore. Prima era al suo lato, mentre ora è al mio.
Quando ne ho voglia, pigio il bottone e guardo qualche documentario. In genere non mi piace nulla. Nessuna trasmissione, attira la mia attenzione. Preferisco fare una cernita e scegliere, autonomamente.
Il più delle volte, leggo.
Subito dopo la sua morte, ho tolto tutti i vestiti e li ho riposti negli scatoloni. Infatti ho mezza armadio vuota.
Penso.
Penso.
Penso.
E non mi accorgo che sono già arrivata al salone.
Mi accorgo che c'è la solita signora sotto a casco e tutti si girano, nel vedermi arrivare.
-Lory ma cos'hai fatto?-
Mi chiede Lucia, una delle ragazze che lavora con me.-Niente. Perché mi guardate tutti?-
Mi faccio una leggera panoramica, facendo capire che la domanda e rivolta ai presenti.-Silenzio tombale?-
Mi azzardo a dire.-Senti, hai un sorriso bellissimo. Sei serena e te lo si legge negli occhi.-
Mi conferma Stefy, mentre fa accomodare una cliente.-Qualcuno ci ha detto che hai preso qualcuno con te, ti hanno vista in giro, sai.-
Dice, Erika ironicamente, mentre spazzola la chioma di una signora.Le guardo una ad una negli occhi e vado a posare la mia roba nello spogliatoio. Durante il mio percorso, sento il ticchettio delle mie chiavi di casa.
Noto che la ragazza, addetta alle pulizie, stamattina si è altamente fregata dare una spazzata a terra. Allora mi reco sotto l'uscìo della porta e urlo.
-Erika. Puoi venire un attimo?-
Rogne da titolare, sono queste, ma vanno comunque risolte.Attendo il suo arrivo, e faccio una ripassata al mio rossetto, scarlatto.
Arriva e mi trova di spalle. Parlo con la figura riflessa allo specchio.
Vedo la sua aria impaurita. Arrotola sotto le sue mani, ben curate, la spazzola che stava usando. Si appoggia con una spalla, all'imposta della porta, e mi guarda come un cane bastonato.
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Pensieri Ribelli
RomanceLoredana Sermonti ha perso suo marito, vedova da poco più di qualche anno, decide comunque di non abbandonare la sua città, Narnia, dove si trasferì per amore del suo amato Giorgio. Parrucchiera di professione, lettrice per hobby e frequentatrice di...