~Capitolo 4~

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Golden Retriever 

È entrata ufficialmente la primavera. L'odore di primule che inonda le mie narici e il soffice caldo che avvolge la mia epidermide.

Stranamente mi appare un sorriso. Un piccolo e dolce disegno stampato sul mio viso.

Cinguettii di uccelli che ritornano, dopo essere emigrati per, le regioni, cercando il loro habitat naturale.

Ripongo il mio adorato libro, dentro lo zaino, e cammino per Narnia.

Narnia umbra ha il suo Castello che dall'alto domina tutta la valle: la trecentesca Rocca Albornoziana dalle fattezze imponenti e maestose. Così come ha anche il suo Aslan, un leone in pietra di origine romana rinvenuto intorno al 1930 e caratterizzato da tratti incredibilmente gentili che gli donano un'espressione tutt'altro che feroce.

Custodito nel cortile del Palazzo Comunale (fine XIII sec.), vigila sulla giustizia e sul buon andamento della vita sociale proprio come fa il grande Aslan nella sua Narnia. 

Un'ara sacrificale preromana situata sulla via Flaminia, presso la grotta di Orlando, è del tutto simile alla tavola di pietra dove Aslan muore e poi risorge.

Rocca Albornoz
La Rocca di Narnia è, per i caratteri e per la posizione è la classica fortezza militare di controllo e dominio della città: espressione genuina della politica di restaurazione papale operata così attivamente dall'Albornoz.
E' errato accostare la Rocca alla potenza della città: al contrario ne segna il declino di autonomia, libertà e forza del libero comune, della «civitas». Con la Rocca non si volevano certo accrescere le opere di difesa comunali, essa è un elemento di quel «sistema» di fortezze che il papato, dopo Avignone, pone a presidio dello Stato.

Sul mio cammino vedo lunghe distese di prati con le prime margherite che crescono.

Sono piccole, ma già riempiono la natura di quel giallo e bianco, che mancava.

I fiori si sono fatti spazio e hanno occupato il posto della neve che ha fatto quest'inverno. E si. Quì ha nevicato parecchio. Infatti, dopo il lavoro, rotornavo a casa ed ero costretta ad abbracciarmi al termosifone e mettermi addosso la mia coperta di pail.

Ogni sera, prima di addormentarmi, attaccavo il mio PC al televisore col cavetto USB e impostavo qualche visione.

I miei film preferiti sono soprattutto Film d'Autore o quelli che hanno ricevuto un Premio Oscar o sono stati in nomination.

In genere sono quelli che hanno una durata di minimo due ore, e li amo per questo.

Più di tutto, adoro ascoltare le colonne sonore che, scarico dai siti internet, per poter riascoltare nelle cuffiette infilate nelle mie orecchie, per poter emozionarmi nuovamente.

Lo so, sembro più anziana della mia età, di solito le mie coetanee hanno hobbes diversi, ma sono contenta di essere uguale, alla massa.

Mi appassiona anche guardare i, pittoreschi, monti. Trovo che siano delle opere d'arte, naturali, spettacolari.

Amo, letteralmente, le loro punte che si ricoprono di ghiaccio. Ma da ora in poi, spero di non vederlo, per un po'. Ne ho avuto abbastanza del freddo.

Sono contenta d'indossare il mio giacchino di pelle, e di star bene lo stesso.

Prendo il mio taccuino dalla tasca dello zaino e scrivo, mi emoziona troppo questo panorama.

Decido di sedermi sotto l'ombra dell'albero, più verde che c'è, e appoggio la schiena sul tronco. Stendo le gambe. Alzo la testa.

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