3) Un nuovo capitolo

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"Buongiorno e benvenuti al consiglio di ottobre, presieduto dall'anziano Giichi e dai rappresentanti delle classi sociali, oggi si tratterà dei recenti attacchi degli ultimi mesi, di cui abbiamo taciuto fin'ora perché nessuno capiva chi ci fosse dietro.
Dopo tre mesi, un gruppo di investigatori è risalito all'identità dei malfattori..."

Non ha dato il minimo peso a nessuna delle parole dell'introduttore, si sentiva sicuro di sé, come se le parole del padre lo avessero esposto a un rischio che poteva comprendere e fronteggiare...

"... il mondo in rivolta...", l'uomo continuava a parlare...

"...ma se il mio futuro era tanto pericoloso, perché non è mai stato fatto nulla...?", pensava il ragazzo

"...qualcuno ci dovrà salvare..."

"...forse ancora non è il tempo..."

"...è giunto il tempo..."

"...o forse..."

"...che il..."

"...chi deve fare qualcosa sono io!"

"...sesto erede inizi il suo cammino!"

Tumulto, chiasso, voci di gente che sperava nel miracolo,chi protestava, di tutto; era lì per quello, il suo destino sarebbe stato leggenda da lì in poi.

"Papà dove mi porti? No, aspetta, ma... Papà!"
"OK ragazzo, è ora, vuoi sapere cosa ha di speciale il sesto figlio della dinastia Korunoshim? Bene, è il momento di dirtelo. Sai chi erano quelli che ci hanno attaccato mesi fa? Erano membri di un clan avverso, ma non membri umani. Erano demoni, demoni pericolosi e noi siamo salvi perché tu non sei toccabile prima di compiere 13 anni e loro hanno rinunciato perché se fossi morto io, non avresti mai conosciuto il tuo futuro e non gli avresti concesso la possibilità di ottenere la protezione di quella entità."
"Non capisco... esiste una entità che mi deve proteggere e dei demoni che mi devono uccidere?"
"Va bene, basta chiamarla entità, ora saprai il suo vero nome: Jigoku.
Lui ti vuole maledire, e voleva maledire proprio te perché sapeva che avresti avuto qualcosa di speciale, che avrebbe reso la tua vita pura leggenda e puro inferno; per questo volle scagliare la sua ira su di te."
"Jigoku... diavolo. Non è lui a controllare i demoni?"
"No, loro vanno per i fatti propri, poi se infrangono la legge dell'aldilà ne pagano le conseguenze, ma loro ci reputano delle anime fresche e appetitose"
"Inquietante.
Ma ancora non mi hai detto dove mi stai portando", ormai la curiosità del ragazzo non era semplice e innocente curiosità, ma un fatto di vita o di morte.
"Alla tua nuova casa, dove passerai i prossimi due anni prima di divenire re e giurare fedeltà al tuo popolo e automaticamente a Jigoku".

Con questa risposta si zittì per tutto il viaggio, durato quasi tre giorni, e una volta arrivato comprese che non tutti gli inferni sono poi così brutti.
"Padre... è un sogno?"
"No, ma non ti fare strane idee, il tuo livello di preparazione è pari a due su cento, vali meno di zero per ora"
"Voglio diventare forte e difendere il mio popolo, voglio essere io in prima linea."

Quella notte il ragazzo fece un sogno molto strano: c'era una voce, la stessa che sentì Josuke, molti mesi prima, e gli diceva,in tono quasi affettuoso, per quanto lo possa essere un voce di qualche migliaio di anni roca e metallica:"Non correre ragazzo, non ti mostrare subito, sii paziente e pondera le tue energie, scoprirai di non essere solo in questa guerra".

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